INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04045 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04045 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI lunedi' 14 settembre 2009, seduta n.213 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: l'associazione denominata Comitato per la salvaguardia del territorio di Loria ONLUS ha denunciato la pericolosita' della realizzazione di una progetto di una discarica per rifiuti speciali nella localita' ex cava «Ai Ronchi» in comune di Loria, progetto che ha ottenuto giudizio favorevole di compatibilita' ambientale da parte della Giunta regionale del Veneto n. 3304 in data 23 ottobre 2007, ai sensi degli articoli 11 e 23 della legge regionale del Veneto n. 10 del 1999 e parere favorevole n. 166 dalla Commissione regionale VIA in data 12 settembre 2007; la suddetta denuncia si basa sul fatto che la discarica di Loria si trova: a) in un'area con grado di vulnerabilita' alto nella «Carta della vulnerabilita' intrinseca della falda freatica della pianura veneta», nel bacino idrografico n. 003 «Brenta-Bacchiglione»; il corpo idrico piu' prossimo e' il «Musone dei Sassi» incluso tra i corsi d'acqua di rilevante interesse ambientale o potenzialmente influente su corsi d'acqua significativi; b) nelle aree sensibili di prima individuazione nel piano di tutela delle acque della Regione Veneto (2004); c) in un sito rispetto al quale i piu' vicini pozzi acquedottistici sono ubicati: due in comune di Loria a circa 1.800 metri a nord dell'area di progetto alla profondita' di circa 140 metri e 190 metri con portate di circa 50 litri/secondo e 30 litri/secondo; due pozzi in comune di Riese (Treviso) a circa 3.500 a est della «ex Cava Ronchi», alla profondita' di 140 metri e di 100 metri con portata di circa 45 litri/secondo e 30 litri/secondo; qualora l'impianto de quo dovesse essere realizzato, si troverebbe a monte piezometrica delle opere di presa di acquedotto che si indicano di seguito unitamente al relativo numero di abitanti serviti dalla rete idrica: acquedotto di Galliera Veneta (Padova) che capta le acque dai «pozzi centrali Galliera Veneta» e serve oltre 100.000 abitanti (fonte del dato: Etra s.p.a., ottobre 2006); acquedotto di Castelfranco Veneto che capta le acque dai «pozzi centrale Castelfranco Veneto» e serve oltre 32.000 abitanti (fonte del dato: Acquedotto di Castelfranco Veneto, ottobre 2006); le falde di Galliera Veneta sono le piu' ricche e abbondanti di tutto il comprensorio e i relativi pozzi sono strategicamente fondamentali e indispensabili perche' servono a fronteggiare eventuali situazioni di emergenza e di crisi idrica (per siccita', contaminazione ed altro) che dovessero accadere a Castelfranco Veneto; inoltre, a circa 8 chilometri piu' a valle, a sud di Cittadella, corre la linea delle risorgive che rappresenta un fenomeno di eccezionale importanza nel contesto idrico di una regione geografica e collega i singoli punti delle sorgenti delle acque sotterranee; essendo alimentate dalle falde che stanno a monte, un inquinamento delle stesse giungerebbe alle risorgive e sino a mare compromettendo le acque sotterranee anche dei pozzi acquedottistici ed, in ipotesi di eventuale contaminazione proveniente dal sito, sarebbe influenzata anche tutta la fascia della falda idrica che per una decina di chilometri va dal sito stesso sino alla linea delle risorgive; inoltre, sotto il fondo della progettata discarica esiste una falda freatica; gli estensori dello studio di impatto ambientale della discarica nel procedimento di valutazione di impatto ambientale, non hanno preso in considerazione che, a poche decine di chilometri di distanza a est, si trova un vasto territorio che dispone di 140 piezometri tutti monitorati la cui serie storica fa comprendere i punti critici idrogeologici che nel passato hanno causato innalzamenti drastici della falda; l'area del progetto e' stata classificata zona sismica di seconda classe, ai sensi della legge n. 64 del 1974, cosicche', nell'eventualita' di scossa sismica, a causa del cosiddetto «effetto spugna», il livello normale delle falde potrebbe aumentare di ulteriori 1-2 metri rispetto al livello normale registrato durante il sisma. Tale fenomeno si e' verificato, per esempio, in quasi tutti i pozzi di monitoraggio ufficiale della regione Friuli Venezia Giulia dopo il sisma del maggio 1976 e l'innalzamento si e' protratto per mesi prima di scemare progressivamente; ad avviso degli interroganti la discarica sarebbe ubicata in un'area idrogeologicamente tra le piu' importanti e piu' delicate dell'intero territorio italiano -: se i fatti sopra riferiti corrispondano al vero; se e quali iniziative intenda assumere, in stretta collaborazione con la regione Veneto anche nell'ambito degli accordi di programma per la tutela del suolo e delle risorse idriche, per evitare i gravi pregiudizi sopra descritti, con specifico riferimento al fenomeno di innalzamento della falda e alla contaminazione permanente della falda medesima e dei pozzi idropotabili pubblici presenti a valle della discarica che potrebbe aver luogo qualora venisse realizzata la citata discarica.(4-04045)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04045 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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4/04045 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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