INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03915 presentata da LECCESE VITO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19920727
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Ai Ministri dell'ambiente, per i beni culturali e ambientali e dell'agricoltura e foreste. - Per sapere - premesso che: nel Comune di Pomarico, tra l'abitato e la strada Matera-Ferrandina, e' sito il Bosco Manferrara costituito prevalentemente da latifoglie indigene e le specie arboree piu' frequenti sono: la roverella, il cerro, la rovere, l'acero, l'orniello, il carpino, il corbezzolo, mentre nel piano basso prevalgono le essenze dell'area fitoclimatica mediterranea; il bosco Manferrara rappresenta certamente un luogo di notevole interesse naturalistico, data l'enorme ricchezza floristica e faunistica ivi presente; la presenza di questo ambiente ancora ben conservato, in un territorio la cui identita' e' stata pesantemente modificata nel corso degli anni dalle molteplici attivita' umane e dagli incendi degli ultimi anni, assume un altissimo valore ecologico quale riserva biogenetica; l'intera area di circa 400 ettari, e' stata dichiarata di notevole interesse pubblico ed e' sottoposta a numerosi vincoli idrogeologici, legge n. 1497 del 1939 e legge n. 431 del 1985; il Comune di Pomarico, proprietario del bosco, con istanza ha inoltrato alla Regione Basilicata un progetto di "Valorizzazione Turistico-Sportivo" tendente ad ottenere il Nulla Osta ai lavori; il progetto di "Valorizzazione Turistico-Sportivo" prevede tra l'altro la realizzazione di un ristorante, di una casa per il custode, uffici, piscina, piazzali di sosta, campi da tennis, campeggio, laghetto per pesca sportiva, strade di accesso, e simili, per una superficie di 1,2 ettari; la Regione Basilicata, sentita la Commissione Regionale BB.AA., ha espresso parere favorevole, "In considerazione che l'opera risulta gia' finanziata ...", con l'obbligo di alcune prescrizioni e nel rispetto delle norme vigenti sia nazionali che regionali; le associazioni ambientaliste locali che da anni si battono per l'integrita' del territorio hanno gia' presentato un proprio progetto di "Parco Didattico" che prevede la tutela e la salvaguardia integrale del Bosco di Manferrara; sono gia' iniziati i lavori di sbancamento e taglio di alberi senza l'apposizione di segnaletica di apertura cantiere violando anche l'articolo 9 della legge n. 47 del 1^ marzo 1976, che dispone: "... Nelle zone boscose i cui soprassuoli boschivi siano stati distrutti o danneggiati dal fuoco, e' vietato l'insediamento di costruzioni di qualsiasi tipo. Tali zone non possono comunque avere una destinazione diversa da quella in atto prima dell'incendio ..."; la sentenza del Consiglio di Stato sez. V del 27 gennaio 1986, in merito al taglio di boschi afferma: "... secondo l'articolo 867 del Codice Civile e' viziato da eccesso di potere il comportamento del Comune che da un lato inibisce il taglio boschivo per gravi motivi di urgenza (idrogeologico) e successivamente, ritenuto il bene demaniale, chiede egli stesso di essere autorizzato a tale taglio" -: se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti in premessa; quali provvedimenti urgenti intendano predisporre per il ripristino dello statu quo ante e per il rispetto della normativa vigente; se non ritengano opportuno valutare la fattibilita' del progetto "Parco Didattico" presentato dalle associazioni ambientaliste locali. (4-03915)
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LECCESE VITO (FEDERAZIONE DEI VERDI)