INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03905 presentata da OLIVIERI LUIGI (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) in data 19961008

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03905_13 an entity of type: aic

Ai Ministri dell'ambiente, delle finanze e delle risorse agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che: nel 1987 l'amministrazione comunale di Pejo (TN) cedette all'ex azienda di Stato per le foreste demaniali-parco nazionale dello Stelvio uno stabile con le sue pertinenze, affinche' venisse ivi realizzato il centro visitatori; da anni oramai l'amministrazione del comune di Pejo (TN) si attiva affinche' quanto promesso e stipulato venga realizzato sul proprio territorio comunale, e precisamente nella frazione di Cogolo, immediatamente a ridosso del centro storico; l'amministrazione comunale di Pejo e' impossibilitata a disporre delle proprieta' comunali, cedute gratuitamente assieme al progetto, con la fiducia che quanto promesso venisse sollecitamente realizzato, portando giovamento alla collettivita'; il sindaco pro tempore del comune di Pejo, con questo atto, intendeva portare un vantaggio alla comunita', la quale avrebbe potuto usufruire di spazi culturali e ricreativi, oltre che di un necessario alloggiamento per le attrezzature di protezione civile e dei Vigili del fuoco; anche il centro visitatori avrebbe potuto dotarsi di una struttura espositiva, spazi per uffici ed alloggi per il custode e per le guardie del parco dello Stelvio; attualmente, dopo due lotti di lavori, con costi che ammontano a circa un miliardo, la nuova costruzione e' ultimata al grezzo e da alcuni anni i lavori sono sospesi; il cantiere, oltre che costituire un vergognoso esempio di degrado ambientale all'ingresso del paese e del parco nazionale dello Stelvio, costituisce anche un elemento di pericolo, in quanto privo di protezioni e di chiusure che impediscano l'accesso all'interno; da anni inoltre i mezzi dei Vigili del fuoco sono alloggiati presso privati, dislocati in varie parti del paese. Questo comporta, oltre alle evidenti difficolta' a livello operativo, le spese che il comune sostiene per gli affitti. Anche per la sede del consorzio del parco viene pagato un considerevole canone annuo di affitto. In totale, le spese assommano complessivamente a circa trenta milioni di lire, cifra non irrilevante per un piccolo comune e per un consorzio appena fondato; riassumendo brevemente gli atti succedutisi al riguardo il 24 settembre 1987 fu approvata all'unanimita' dei voti la delibera consiliare n. 81, di alienazione gratuita all'azienda di Stato per le foreste demaniali-parco nazionale dello Stelvio dell'"ex palazzina Enel", ritenendo "l'iniziativa utile al progresso civile ed allo sviluppo economico della comunita'"; questo affinche' l'edificio, dopo una completa ristrutturazione, potesse appunto accogliere il centro visitatori; contemporaneamente il comune di Pejo (TN) avrebbe avuto in uso alcuni locali da adibire a deposito di attrezzature per la protezione civile, nonche' saltuariamente una sala multifunzionale per le attivita' culturali e ricreative. L'amministrazione comunale, con questa delibera, riteneva che la cessione gratuita dell'edificio e delle sue pertinenze fosse un'operazione vantaggiosa sia per la collettivita' che per l'ex azienda di Stato per le foreste demaniali; questo infatti avrebbe permesso, da un lato, la realizzazione del centro visitatori, con ricadute culturali educative e turistiche, dall'altro avrebbe contribuito a risolvere il problema di reperire spazi sia polifunzionali, sia di deposito e magazzino per la protezione civile; nella stessa delibera consiliare erano descritti sommariamente gli impegni che l'ex-azienda di Stato per le foreste demaniali si obbligava ad assolvere. Tra questi era compresa, oltre la ristrutturazione del fabbricato, anche la data di inizio lavori, prevista per il 1988, pena la risoluzione del contratto ed il ritorno dei beni di proprieta' comunale; il 18 febbraio 1988 venne registrato a Tiarno - n. 94 vol. IV atti pubblici - l'atto di cessione gratuita stipulato il 13 febbraio 1988 dal sindaco di Pejo. Le particelle p.ed. 314 e pp.ff. 1809, 245/3, 245/4, 246, 247, 248, 250/1 del comune catastale di Cogolo e le pp.ff. 206 e 207 nel comune catastale di Celledizzo vennero quindi cedute al ministero dell'agricoltura e delle foreste - gestione ex azienda di Stato per le foreste demaniali; nell'atto di cessione erano anche descritti gli impegni dell'amministrazione statale cessionaria; infatti vi si descriveva l'obbligo della completa ristrutturazione del fabbricato e vi si fissava inoltre la data di inizio lavori. Inclusi nell'atto di cessione vi erano sia la messa a disposizione del comune di Pejo, a titolo gratuito, di locali di deposito, sia l'uso della sala polifunzionale; una descrizione, seppur sommaria, della consistenza dei beni oggetto di cessione e' indicativa di quali fossero le aspettative dell'amministrazione del comune di Pejo nel momento in cui ha deciso di privarsene; la p.ed. 314 e' una casa insistente su di una superficie di 418 mq; le particelle fondiarie, le pertinenze e la strada consistono in circa 2.430 metri quadrati. Il progetto prevedeva rispettivamente per il comune due depositi al piano seminterrato e altrettanti a quello rialzato, un ufficio ed i servizi igienici (circa 430 metri quadrati); per il parco una sala polivalente, due appartamenti, una sala espositiva, sei uffici, garages e depositi, tre stanze con servizi, parcheggi e giardino esterni; il 10 maggio 1988 fu stipulata la convenzione tra il comune di Pejo, nella persona del sindaco pro tempore professor Paolo Frenguelli, e l'amministrazione del parco nazionale dello Stelvio, per l'uso dei locali del costruendo centro visitatori. Essa riprendeva quanto previsto sia dalla delibera che dall'atto di cessione; alla fine del 1988, esattamente il 28 dicembre, l'amministrazione del comune di Pejo decise, con una delibera consiliare, di prorogare i termini per l'inizio dei lavori. Infatti, l'amministrazione del parco aveva informato il comune che il progetto esecutivo per la costruzione del terzo lotto del complesso giaceva presso il competente ufficio del provveditorato delle opere pubbliche di Trento in attesa di documentazione utile per l'espressione del relativo parere; dato che tale problematica comportava di fatto l'impossibilita' di dare inizio ai lavori, l'amministrazione comunale di Pejo concesse una proroga al termine di inizio lavori, fissando la nuova scadenza per il 30 giugno 1989. Veniva anche ribadito che questo termine, se non rispettato, avrebbe comportato la risoluzione del contratto ed il ritorno dei beni in proprieta' comunale; il 29 aprile 1993 venne inviata dal comune una diffida ad adempiere al contratto, intimando congiuntamente di ultimare i lavori entro sessanta giorni; nell'ottobre del 1993, ad alcuni anni di distanza dai sopraricordati atti, nulla era stato fatto. L'amministrazione comunale di Pejo decise allora di citare in giudizio per inadempienza il ministero dell'agricoltura e delle foreste nella persona del Ministro in carica, la Presidenza del Consiglio dei ministri, nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore, la gestione ex azienda di Stato per le foreste demaniali-parco nazionale dello Stelvio, nella persona del legale rappresentante in carica; il 12 dicembre 1994 giunse al comune di Pejo una lettera, spedita dal ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali - gestione ex-azienda di Stato per le foreste demaniali, nella quale si comunicava che era stato approvato il terzo lotto esecutivo per la costruzione del centro visitatori del parco nazionale dello Stelvio, per un importo di lire 450.000.000. A questa era allegata la richiesta per il rinnovo della concessione edilizia n.11/92 relativa alla costruzione del centro visitatori di Cogolo di Pejo, in quanto la mancanza della continuita' dei finanziamenti non aveva consentito l'ultimazione dei lavori in questione. Nella stessa lettera, si informava che il finanziamento del terzo lotto esecutivo, dall'importo di lire 450.000.000, finanziato sull'apposito capitolo di bilancio della gestione ex Asfd con apposito decreto, avrebbe consentito la ripresa dei lavori; il 27 dicembre 1995, la ditta che si era aggiudicata, a mezzo di licitazione privata, i lavori per il terzo lotto del Centro visitatori a Pejo, scrisse una lettera, indirizzata al Presidente del consorzio parco nazionale dello Stelvio presso la comunita' montana Alta Val Tellina e inviata per conoscenza al sindaco del comune di Pejo. Nella lettera, il legale rappresentante della ditta Edilscavi chiedeva quali fossero le reali intenzioni del consorzio per dare corso ai lavori, visto che dal 17 agosto 1995, data dell'aggiudicazione, e dopo un sollecito del 24 ottobre 1995, non vi era stata alcuna comunicazione -: se il Governo non ritenga che il comune di Pejo abbia lungamente e ingiustamente sacrificato importanti risorse e che le aspettative siano state ampiamente deluse, imponendo una gravosa rinuncia all'intera comunita'; se il Governo non reputi tale comportamento lesivo del diritto di programmare interventi, stabilire priorita' in base a necessita' e piani di sviluppo da parte degli enti locali; se il Governo non ritenga che gli impegni formalmente presi dall'ex azienda di Stato per le foreste demaniali vadano onorati, nonostante il passaggio di gestione del parco al neo-fondato consorzio; se il Governo non creda che sia vergognosa la presenza all'interno del parco nazionale dello Stelvio di un cantiere dismesso e fatiscente, testimonianza fisica di incivilta' e inefficienza, cattiva gestione e spreco; quali provvedimenti il Governo intenda adottare affinche' l'ex azienda di Stato per le foreste demaniali ottemperi agli impegni presi con il comune di Pejo e con l'impresa incaricata. (4-03905)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
BOATO MARCO (MISTO) 
DETOMAS GIUSEPPE (MISTO) 
SCHMID SANDRO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) 
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OLIVIERI LUIGI (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO) 

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