INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03578 presentata da NESPOLI VINCENZO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940923

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Ai Ministri del lavoro e previdenza sociale, delle finanze, di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere: se siano a conoscenza dei gravi episodi sottoriportati e quali misure intendano porre in essere per sanzionare adeguatamente fatti che costituiscono notevoli ipotesi di reato, particolarmente rilevanti in quanto condotte a termine con il ruolo determinante e decisivo di dirigenti dell'INADEL, Istituto di Previdenza dei Dipendenti degli Enti Locali. Tali reati - sempre gravi ed odiosi - acquisiscono particolare rilevanza e pericolo sociale nella attuale situazione, nella quale i cittadini italiani, i lavoratori tutti sono chiamati a far fronte ai drammatici deficit della previdenza, causata da errate scelte politiche, ma anche da episodi come questi, particolarmente emblematici in quanto dimostrano come il "sacco" delle risorse della previdenza pubblica ha visto come protagonisti proprio quei dirigenti sindacali della triplice che oggi si ergono a paladini e tutori dei diritti dei lavoratori. Nella fattispecie infatti risulta all'interrogante che - grazie alla attiva complicita' di tale Istituto - numerosi appartamenti di proprieta' dell'INADEL in Napoli siano stati come essi in locazione ad equo canone tutti ad un gruppo di dirigenti sindacali della UIL della Campania, esponenti e militanti di rilievo, nella totalita', del Partito Socialista, nonostante le norme di legge in vigore impongano all'Istituto Previdenziale di concedere in locazione ad equo canone i propri appartamenti solo a precise e determinate categorie sociali, in primo luogo sfrattati e senza tetto, in nessuna delle quali rientra alcuno dei summenzionati soggetti. Due anni e mezzo fa hanno ottenuto infatti un appartamento (riservato alle categorie sopraindicate e sottraendolo a cittadini napoletani in estremo stato di bisogno) a condizioni di favore i signori: Biasco Giuseppe ed Aiello Assunta, Segretario regionale della UIL Campania, il primo e Segretario generale della UIL Enti locali della Campania la seconda; Borriello Antonio, all'epoca dei fatti Segretario generale della UIL Campania, poi Consigliere comunale di Napoli per il PSI ed Assessore alla mobilita', successivamente ritornato ad incarichi sindacali nella UIL; Bartolo Fulvio e Ferrara Anna Maria, Segretario regionale della UIL Campania e componente la Commissione regionale dell'impiego il primo e - all'epoca dei fatti - nota ed affermata professionista la seconda, passata poi dalla libera professione a svolgere lavoro di consulenza per la Fondazione IDIS, quando questa ha ottenuto, grazie anche alle posizioni assunte ed alle pressioni politiche esercitate dal summenzionato Bartolo nella qualita' di Segretario della UIL, lucrosi progetti dalla Giunta Bassolino, finanziati dalla Regione, da realizzare nella zona Flegrea; Oliva Mario, pensionato e funzionario della UIL; Morgese Salvatore, Segretario generale UIL Trasporti. In particolare i signori Biasco ed Aiello avevano una adeguata abitazione, senza alcuna intimazione di sfratto, in Via del Falco 14, in Napoli e - circostanza che accentua le possibilita' di eventi di corruttela - la signora Aiello riveste proprio la carica di Segretario responsabile del Sindacato degli Enti locali della UIL, con evidenti e notori rapporti con l'Istituto deputato a gestire la previdenza dei dipendenti degli Enti locali. Il signor Borriello Antonio e' titolare di ampio appartamento, a tutt'oggi occupato dallo stesso, in Napoli al Corso Umberto I, n. 284. Di tutti gli altri si e' a conoscenza che nessuno di essi fosse nella situazione di "senzatetto" o di sfrattato. E' estremamente grave che - grazie a rapporti di carattere sindacale e politico - dirigenti sindacali che dovrebbero tutelare i meno abbienti abbiano truffato, con la determinante complicita' di un Istituto condotto a maggioranza da rappresentanti confederali, le tante migliaia di senzatetto e sfrattati napoletani, impossessandosi di alloggi cui non avevano alcun diritto. L'ipotesi di fatti penalmente rilevanti viene confermata dalla circostanza che tutti questi personaggi hanno ottenuto illecitamente gli alloggi nello stesso stabile nel Centro Direzionale di Napoli denominato "Torre Giulia" che - grazie alla presenza di numerosi altri appartamenti concessi in modo oscuro ad elementi vicini all'ex sindaco di Napoli, il socialista Nello Polese, che ne hanno fatto garconniere o studi privati - ha assunto la fisionomia di "Torre del Garofano", come comunemente la stessa viene indicata a Napoli. Altra circostanza che fa riflettere e' la prossimita' a tale Torre Giulia dello studio (in locali sempre di proprieta' dell'INADEL) del noto Salvatore Minichini, arrestato per camorra, titolare di un "Centro servizi" della UIL e collaboratore all'epoca dei fatti di Polese, a cui il Borriello era abbinato nella competizione elettorale comunale nella quale fu eletto; quale sia l'entita' della dichiarazione dei redditi di costoro, in particolare quelli che, formalmente senza introito alcuno, conducono una vita di gran lunga superiore ai propri mezzi. Nello specifico, Borrielo Antonio pur risultando in distacco a zero ore senza retribuzione dall'Alfa Romeo, e' titolare dei due appartamenti sopraindicati, conduce vita lussuosa, possiede numerose auto ed una imbarcazione di oltre nove metri. Bartolo Fulvio e' cassaintegrato a zero ore e formalmente non risulta essere titolare di alcun reddito che giustifichi il suo tenore di vita. Biasco Giuseppe, dipendente dall'Alfa Lancia di Pomigliano, e' da anni in aspettativa sindacale non retribuita, ne' - a prestare fede alle sue denunce dei redditi - percepisce alcuna retribuzione dalla UIL per i compiti svolti, mentre la moglie Aiello Assunta, all'epoca dei fatti disoccupata e - stando sempre alle denunce dei redditi dalla stessa presentate - senza retribuzione alcuna, solo circa due anni dopo (1993) l'assegnazione dell'alloggio ha ottenuto, con modalita' oscure, che hanno fatto scalpore, un posto di lavoro alla Regione Campania. E' assurdo ed incredibile, prefigurando gravi episodi di evasione fiscale, che una famiglia a reddito totalmente zero invece di trovarsi in un grave stato di poverta', riesca a condurre un regime di vita nettamente al di sopra degli standard, corrispondendo inoltre per anni regolarmente i canoni di fitto e gli oneri condominiali; in base a tali fatti esposti e ad ipotesi ricorrenti di numerose ulteriori assegnazioni avvenute per dirigenti della UIL, quali provvedimenti il Ministro del lavoro e della previdenza sociale intenda assumere per sanzionare i comportamenti illeciti dell'INADEL e quali il Ministro delle finanze per gli ipotizzabili reati connessi all'evasione fiscale e per conoscere da quali fonti traggano i propri redditi occulti ed evidentemente illegali; i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia quali provvedimenti intendano assumere per gli aspetti di competenza, in particolare rispetto all'insabbiamento della dettagliata denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Napoli ed al Nucleo Investigativo dei Carabinieri Gruppo Napoli I nell'ottobre del 1992 da parte del Consigliere comunale di Napoli Amedeo Laboccetta e sinora rimasta senza esito alcuno. A rendere ancora piu' grave ed emblematica tutta la vicenda, l'interrogante rammenta che, nella scorsa legislatura, fu presentato un analogo documento ispettivo, ampiamente documentato, sui medesimi fatti, rimasto senza esito o risposta alcuna a causa delle evidenti interconnessioni tra gli esponenti dei precedenti Governi e gli episodi criminali denunciati. L'interrogante auspica una severa iniziativa ministeriale, che accerti i fatti e punisca in maniera emblematica chi ha usato dei propri incarichi per interessi personali, il nuovo Governo dara' cosi' la prova concreta della fine di un'epoca di malversazioni e di complicita', contribuendo a ricostruire la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. (4-03578)
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