INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03297 presentata da REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090617

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03297 presentata da ERMETE REALACCI mercoledi' 17 giugno 2009, seduta n.189 REALACCI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: negli ultimi giorni in Valle d'Aosta, e' scattato l'allarme sul pericolo sanitario e ambientale di scarti di legno radioattivi, comunemente denominati pellet e utilizzati come comune combustibile nelle stufe domestiche; grazie alla segnalazione di un cittadino rivoltosi ai Vigili del fuoco dopo che si era accorto che i pellet acquistati non bruciavano bene, si e' venuti a conoscenza che l'ecocombustibile in questione ha fatto rilevare una radioattivita' cinque volte superiore alla soglia di tollerabilita' per la presenza del cancerogeno Cesio 137; questi pellet fanno infatti parte di una partita - non completamente contaminata - di 10 mila tonnellate giunte dalla Lituania nell'autunno scorso e distribuite da un importatore di Varese; le analisi condotte dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Valle d'Aosta sulla pericolosita' per la salute umana delle ceneri prodotte da stufe che hanno utilizzato i pellet radioattivi e i riscontri scientifici saranno consegnati alla Procura delle Repubblica di Aosta che sta coordinando, assieme alla squadra mobile della questura, l'operazione. In Valle d'Aosta - secondo quanto e' stato riferito dal Procuratore della Repubblica di Aosta, Marilinda Mineccia, - la fornitura di combustibile contaminato e' giunto a febbraio tramite un rivenditore di Saint-Christophe, di cui sono stati sequestrati i quantitativi rimanenti in magazzino, ma altre 23 tonnellate di pellet sono state sequestrate dalla squadra Mobile della questura di Bologna in un'azienda a Ponte della Venturina, una frazione di Granaglione sull'Appennino al confine con la Toscana; e' molto probabile che la contaminazione degli scarti di legno sia da imputare all'incidente di Chernobyl del 1986: la Lituana fu in effetti tra le aree maggiormente interessate dalla nube radioattiva sprigionatasi dal piu' grave incidente mai accaduto in una centrale elettrica nella storia del nucleare ad uso civile; tra i maggiori Paesi produttori di questo combustibile, si legge sul sito www.pelletitalia.org, vi sono il Canada, la Svezia, la Germania, l'Austria, la Svizzera e i Paesi Baltici, mentre si stanno affacciando sul mercato alcuni paesi dell'Est, la Cina, il Brasile e il Sud-est asiatico. Da dati tendenziali si desume che il pellet sara' sempre piu' prodotto da quei Paesi che dispongono di grandi estensioni di terreni boscosi (Russia, 880 milioni di ettari). Mentre in Italia, che rappresenta uno dei maggiori mercati europei per i sistemi di riscaldamento con il pellet (Coldiretti stima in 700 mila le stufe che utilizzano questo materiale) attualmente non ci sono grossi produttori, tranne qualche piccola realta' nel nord-est e nel centro del Paese, e i prodotti sul mercato sono quasi esclusivamente di importazione; il pellet rappresenta una validissima, alternativa alle tradizionali fonti energetiche per il riscaldamento, in quanto le emissioni di CO 2 prodotte equivalgono a quelle assorbite da una pianta durante il suo ciclo di vita, ma lo sarebbe ancora di piu' se per produrlo si utilizzassero gli scarti agricoli e della manutenzione dei boschi, che invece in genere diventano rifiuti. Cio' produrrebbe il beneficio di utilizzare un'energia rinnovabile, chiudendo allo stesso tempo una parte del ciclo dei rifiuti, e di avere maggiori garanzie dell'assenza di contaminanti radioattivi; la suddetta direzione era stata presa con l'ultima finanziaria del Governo Prodi che aveva introdotto il principio del raggio di 70 chilometri di provenienza delle biomasse che sarebbero rientrate nel circuito degli incentivi; anche Coldiretti consiglia di privilegiare biomasse locali, o comunque nazionali, per avere maggiori garanzie di tracciabilita': «È necessario investire sulla produzione di energia rinnovabile dell'agricoltura italiana - ha dichiarato l'associazione degli agricoltori - che e' ottenuta per oltre il 70 per cento da biomasse combustibili dove sono completamente assenti i rischi di contaminazione nucleare» -: quali azioni il Ministro interrogato intenda mettere in campo per estendere i controlli sulle partite di pellet gia' presenti in Italia e provenienti da aree in cui maggiore e' il pericolo di contaminazione da sostanze radioattive; se intenda adottare misure per incentivare l'utilizzo dei piu' sicuri scarti agricoli, in particolare quelli provenienti da filiera italiana.(4-03297)
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