INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03289 presentata da NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19920713

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03289_11 an entity of type: aic

Ai Ministri della marina mercantile e dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: l'area a mare adiacente la piazza Acquasanta a Palermo, in origine un tratto di arenile naturale parzialmente protetto dalle opere foranee del porto industriale, si e' poi trasformata in vero e proprio porto grazie alle realizzazioni del Ministero dei lavori pubblici, genio civile opere marittime, effettuate per conto dell'assessorato regionale per il turismo e consistenti in: a) banchine di attracco lato nord e lato est del porto stesso; b) un primo pontile a giorno e la relativa banchina di riva; c) un secondo pontile a giorno; d) un piazzale retrostante le banchine di riva degli anzidetti pontili; al tempo di detti lavori, il Piano regolatore portuale prevedeva in tale zona una generica sistemazione ad area portuale e non la realizzazione delle opere suddette; secondo notizie provenienti da diverse fonti, anche di stampa, l'Ente autonomo del Porto di Palermo avrebbe affidato in concessione demaniale lo specchio d'acqua e le aree demaniali marittime interessate da tali opere alla "Societa' Marina di Villa Igea", come atto preliminare alla trasformazione definitiva in porto turistico; a quanto e' dato sapere fino ad oggi per la concessione demaniale dell'area mancavano ancora numerosi presupposti: a) secondo una prima risposta dell'assessore regionale al territorio, la concessione non poteva essere presa in considerazione perche' "il PRG di Palermo non riportava la previsione del porto in oggetto"; lo stesso assessorato ribadiva nel 1984 di non potersi pronunciare in assenza di apposita variante di PRG predisposta dal comune di Palermo; b) il consiglio regionale dell'urbanistica ha, con nota n. 925 del 1987, espresso il parere di restituire all'Ente porto di Palermo privo di approvazione il progetto di porto turistico in localita' Acquasanta, perche' non prendeva in considerazione le potenzialita' dell'entroterra; lo stesso consiglio, con nota n. 1027 del 1987 ha ritenuto non autorizzabile un'altra parte del progetto (colmata per piattaforme di atterraggio da realizzare in variante al PRG del porto di Palermo); c) la ripartizione urbanistica del comune di Palermo, con nota n. 2322 del 1988 ha comunicato il parere contrario della commissione urbanistica, perche' "la proposta progettuale e' in contrasto con le previsione del PRG"; d) il genio civile opere marittime non ha ancora espresso parere, subordinandolo a quello degli altri soggetti; e) al fine di superare le difficolta' frapposte dall'assessorato regionale al territorio e dal comune di Palermo, si e' provveduto nel 1988 ad approvare una variante al piano regolatore del porto, con l'espressa indicazione del porto turistico nell'ambito delle strutture di nuova costruzione citate all'inizio; tale variante al PRG del porto di Palermo estende l'autorita' e la competenza dell'Ente porto anche all'area interessata da tali strutture; nonostante tutte queste lacune, l'Ente porto avrebbe concesso alla Societa' Marina di Villa Igea "l'anticipata occupazione delle aree e degli specchi acquei e l'inizio dei progettati lavori"; con provvedimento pubblicato nel marzo di quest'anno, l'Ente porto ha ordinato ai proprietari di rimuovere le imbarcazioni dalle banchine e dalle calate di riva del porticciolo; in considerazione dell'evidente disagio causato ai proprietari delle imbarcazioni, all'improvviso privi di approdo, il comune di Palermo ha chiesto (nota n. 1818 del 6 aprile) all'Ente porto di sospendere l'ordinanza; si e' appreso da varie fonti che la succitata societa' "Marina di Villa Igea" avrebbe gia' iniziato a richiedere ai diportisti la sottoscrizione di un contratto decennale per l'affitto del posto-barca del valore di 70 milioni e con pagamenti anticipati; la concessione dell'area come porto turistico ad una societa' privata causa in tal modo gravi problemi alle attivita' peschereccie ancora attive nella zona, privandole dell'unica possibilita' di approdo, anche considerata l'onerosita' dei contratti di ormeggio previsti dalla futura gestione; analoghi problemi subirebbe la fruizione del porticciolo da parte del piccolo diporto; la concessione delle aree in oggetto era stata richiesta nel 1988 anche dal "Consorzio Marina di Acquasanta", formato da societa' nautiche, che si impegnava ad utilizzare le strutture senza ulteriori lavori di trasformazione; a tale richiesta l'Ente autonomo porto di Palermo rispondeva in data 31 agosto 1990 che la domanda non poteva essere presa in considerazione "in quanto il complesso portuale di che trattasi non e' stato ancora formalmente consegnato a questo EAP da parte dell'Amministrazione dei lavori pubblici"; ma gia' in data 14 novembre 1991, nonostante pare non si fosse in nulla modificata la situazione dell'iter amministrativo, veniva espressa sulla stampa l'intenzione di affidare la concessione alla societa' marina di Villa Igea; la societa' "Marina di Ville Igea" e' stata costituita per iniziativa dell'Ente autonomo porto di Palermo, con capitale a maggioranza pubblico nel 1981 per la realizzazione e la gestione di un porto turistico in localita' Acquasanta; per realizzare le infrastrutture previste la societa' necessitava della concessione demaniale sulle aree interessate, concessione il cui rilascio e' di competenza dello stesso Ente autonomo porto di Palermo; la composizione di detta societa' (con capitale sociale iniziale di 200 milioni) e' estremamente interessante al fine di capire le dinamiche della vicenda in oggetto; ne sono infatti soci: l'Ente autonomo porto di Palermo (81 milioni); il signor G. B. D'Agostino, proprietario della ditta Sailem (30 milioni), cioe' la stessa ditta che ha materialmente realizzato i lavori, che si trova cosi' ad essere socia dell'Ente che gli ha affidato i lavori, e che e' stata implicata in procedimenti penali in relazione a vicende riguardanti procedure di subappalto; il signor P. Titi, amministratore della Magit Shop spa (30 milioni); l'avvocato G. Trizzino (30 milioni); la societa' Grandi Alberghi Siciliani (30 milioni); alcuni altri soci minori, con 2 milioni di capitale a testa, tra cui l'esponente della DC di Palermo Filippo Rappa; la societa' "Magit Shop spa" veniva cosi' descritta sul mensile Sicilia oggi del maggio 1983: "550 milioni di capitale interamente versato, neppure un recapito telefonico a Palermo. Il suo amministratore, che si qualifica come "industriale", e' privo anch'egli di telefono ... Nasce nel 1969 con un milione di capitale sociale, resta inattiva per dieci anni. Nel 1979 ... il capitale viene elevato improvvisamente a 600 milioni (ne vengono sottoscritti 550), ma soprattutto compaiono nuovi soci. Uno, di minoranza, (sottoscrive infatti 274 milioni e 500 mila) e' una finanziaria romana, la Figeroma spa. L'altro, quello di maggioranza, che sottoscrive 275 milioni tondi, e' il figlio dell'onorevole Giovanni Matta, defunto l'8 marzo scorso. Pietro Luigi Maria Matta, che in quell'epoca ha soltanto 24 anni ..."; a cio' si aggiunga che il signor Placido Titi, amministratore della Magit Shop e socio quindi della societa' Marina di Villa Igea, pare essere in realta' l'autista dell'imprenditore Parisi e la finanziaria "Figeroma" pare essere una ditta di copertura dell'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino; dell'originario consiglio di amministrazione facevano parte: il presidente dell'Ente Porto (e amministratore della Banca Popolare di Palermo) in qualita' di presidente; in qualita' di consiglieri i signori: Cimino Paolino, direttore dell'Ente Porto e amministratore di un'altra dozzina di societa'; Cassina Giulio, da sempre considerato uno dei "padroni" di Palermo, gia' titolare di appalti comunali e anch'egli amministratore della Banca Popolare e titolare di alcune societa' nel cui consiglio di amministrazione e' lo stesso Cimino Paolino; D'Agostino Benedetto, fratello del succitato Giovanbattista; Parisi Roberto imprenditore gia' titolare di appalti comunali, gia' presidente della Palermo Calcio, assassinato nel 1985; Ruggeri Giovanni, padre e socio di uno dei soci di minoranza e consigliere dell'Ente Porto; sindaco della societa' e' il signor Celone Armando, ragioniere generale del comune di Palermo e quindi in rapporti di lavoro con le ditte dei signori Cassina e Parisi, all'epoca titolari di appalti comunali; risulta evidente dalla composizione della societa', che in essa convivono il conducente ed il concessionario, nella fattispecie entrambi rappresentanti dell'Ente Porto, socio di maggioranza relativa della societa' Marina di Villa Igea; nella societa' vi sono inoltre interessi in grado di incidere sull'attivita' amministrativa del comune di Palermo; tutta l'operazione "porto dell'Acquasanta" rischia di configurarsi come un ennesimo esempio di utilizzazione a scopi di lucro privato di aree pubbliche demaniali, favorita dalla realizzazione di opere pubbliche; e' bene infatti ricordare che le opere sono state interamente realizzate con capitale pubblico e che adesso vengono date in concessione ad una societa' privata -: se tutte le autorizzazioni ed i pareri previsti ai fini della concessione siano stati effettivamente resi; chi abbia autorizzato l'Ente Porto di Palermo ad estendere la propria autorita' e competenza sull'area del porto dell'Acquasanta; se non ritengano di dover avviare indagini sull'intera vicenda, che presenta notevoli lati poco trasparenti; se ritengano corretto il comportamento dell'Ente autonomo porto di Palermo; come ritengano di garantire da un lato la correttezza delle procedure amministrative tese alla gestione delle strutture del porticciolo dell'Acquasanta a Palermo e, dall'altro, il rispetto delle molteplici esigenze ambientali, economiche e diportistiche, che rischiano di essere sacrificate dalla prospettiva della gestione privatistica delle strutture portuali. (4-03289)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03289 presentata da NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19920713 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
ORLANDO LEOLUCA (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
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4/03289 
NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 

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