INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03242 presentata da MENIA ROBERTO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960917
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Ai Ministri di grazia e giustizia, della difesa, della pubblica istruzione e dell'interno. - Per sapere - premesso che: l'interrogante e' stato condannato in primo grado, in data 21 settembre 1994, dal pretore di Trieste "per avere dolosamente deteriorato, in concorso di volonta' ed azione con l'onorevole Gastone Parigi ed altri, una targa marmorea con scritta bilingue, in italiano "Qui combatterono per la liberazione del Carso triestino e da qui partirono verso Trieste le unita' della 30ha divisione del 9^ Korpus dell'esercito popolare di liberazione jugoslavo", posta dalla sezione Anpi di Monrupino il 29 aprile 1990 in localita' Zolla di Monrupino ed una targa ricordo posta sul muro della scuola elementare di Sgonico, asportando la dicitura "1^ maggio 1945 Sgonik", con l'aggravante di aver commesso il fatto su cose esposte per destinazione, necessita' e consuetudine alla pubblica fede"; tuttora nel comune di Sgonico (Trieste) esiste una scuola elementare statale con lingua d'insegnamento slovena intitolata "1^ maggio 1945" e, nella frazione Zolla del comune di Monrupino, continua ad essere esposta la citata lapide bilingue sloveno-italiano, inneggiante al cosiddetto esercito popolare di liberazione jugoslavo; il 1^ maggio 1945 segna la data dell'inizio dell'occupazione di Trieste ad opera delle bande slavo-comuniste del criminale Tito, protrattasi fino al 12 giugno 1945 e costata alla citta' migliaia di morti - civili, militari, religiosi - gran parte dei quali gettati nelle foibe (solo nelle due vicine foibe di Monrupino e Basovizza ne giacciono insepolti piu' di cinquemila per la sola loro "colpa" di essere italiani; fu proprio il famigerato IX Corpus di Tito a macchiarsi dei peggiori crimini, inaugurando il barbarico rituale balcanico - oggi deprecato dal mondo intero - della "pulizia etnica" contro gli italiani delle terre giulie; il 1^ maggio 1945 fu assassinato dagli slavi il parroco di Sgonico, don Giovanni Dorbolo', infoibato a Prepotto e la cui salma venne successivamente recuperata e sepolta a Sgonico; la motivazione con cui fu conferita al comune di Trieste la medaglia al valor militare si riferisce, in un passo inequivocabile, all'invasione slavo-comunista del maggio-giugno 1945, laddove recita: "Sottoposta a durissima occupazione straniera subiva con fierezza il martirio delle stragi e delle foibe non rinunciando a manifestare attivamente il suo attaccamento alla Patria"; l'ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, inginocchiatosi sulla foiba di Basovizza il 3 novembre 1991, pronuncio' parole indiscutibili nel loro significato: "Mi sono inginocchiato per chiedere a questi italiani perdono del fatto che la classe politica non avesse avuto, fino a questo momento, il coraggio di rendere omaggio ai caduti italiani infoibati dai comunisti titini che avevano occupato il nostro paese. Altro che liberazione!"; non puo' contrabbandarsi per "liberazione" una data che significa occupazione straniera, ne' possono chiamarsi "liberatori" coloro che furono occupatori e barbari assassini; il Presidente della Camera dei deputati, onorevole Luciano Violante, ha recentemente pubblicamente richiesto di far luce sul "dramma oscuro delle foibe" ed il sottosegretario agli esteri onorevole Piero Fassino, del Pds, ha auspicato l'apertura degli archivi storici per fare chiarezza sulle responsabilita' dei partigiani jugoslavi negli eccidi della Venezia Giulia e Dalmazia alla fine della seconda guerra mondiale; e' in corso un'inchiesta, ad opera di un coraggioso magistrato romano, il dottor Giuseppe Pititto, che ha gia' portato alla richiesta di estradizione di due criminali di guerra jugoslavi, i famigerati Ivan Motika, meglio conosciuto come il "boia di Pisino", ed Oskar Piskulic, capo della polizia segreta di Tito a Fiume, oltre alla richiesta di rinvio a giudizio per un'ottantina di infoibatori ed assassini responsabili del genocidio degli italiani di Trieste, Gorizia, Istria, Fiume e Dalmazia -: se il ministro di grazia e giustizia sia convinto che il popolo italiano, in nome del quale e' stata emessa sentenza di condanna nei confronti dell'interrogante, voglia davvero che si tutelino le lapidi poste a ricordo degli assassini e si condannino coloro che pretendono non sia offesa la memoria degli italiani assassinati; se lo stesso Ministro sia in grado di chiarire quale fine abbiano fatto le denunce dell'interrogante nei confronti di chi abbia posto quelle lapidi dal chiaro significato antinazionale, che suonano come apologia del genocidio, favore verso un'occupazione straniera, oltraggio alla memoria dei caduti delle foibe ed ai sentimenti italiani della citta' di Trieste e della Venezia Giulia; quale comportamento avrebbe tenuto lo stesso Ministro se nei pressi delle Fosse Ardeatine, fossero state apposte lapidi in ricordo delle "SS" tedesche, analogamente a quanto avviene a Trieste con le lapidi che omaggiano i banditi occupatori jugoslavi di Tito a poca distanza dalle foibe di Basovizza e Monrupino; se, infine, i Ministri in indirizzo non ritengano, ognuno per la propria competenza, di: 1) revocare l'intitolazione della scuola elementare statale di Sgonico al "1^ maggio 1945"; 2) provvedere d'urgenza a far defiggere o rimuovere tali lapidi; 3) promuovere un'indagine per appurare le responsabilita' di chi, conscio del valore e del significato di quelle lapidi, ha voluto pubblicamente esporle sul territorio dello Stato italiano. (4-03242)
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MENIA ROBERTO (ALLEANZA NAZIONALE)