INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03162 presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 16/01/2014

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03162 presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza testo di Giovedì 16 gennaio 2014, seduta n. 153 BRUNO BOSSIO . — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che: il comune di Monasterace, istituito con regio-decreto 4 maggio 1811, si trova in provincia di Reggio Calabria ed è collocato ad una altezza di 150 metri dal livello del mare sviluppandosi attorno ad un castello medievale rappresentato nello stemma ufficiale del comune – giusto decreto del Presidente della Repubblica n.33 del 13 dicembre 1979; il territorio comunale è articolato in quattro frazioni: c/da Campomarzo, c/da Marone, c/da Lambrosi e c/da Marina che dista dal centro storico circa 3 chilometri; la comunità si è storicamente formata attorno al borgo medievale caratterizzato dalle sue quattro chiese e dal municipio; qui sono nate le scuole elementari, l'asilo comunale, l'ufficio di collocamento, la stazione dei carabinieri e l'ufficio postale; nel corso degli ultimi decenni anche Monasterace, come gran parte dei paesi della costa ionica reggina, ha conosciuto un fenomeno migratorio in direzione del mare, con conseguente depauperamento dei centri storici anche a causa dello spostamento di uffici e servizi (sono stati trasferiti nella frazione Marina la scuola elementare, l'ufficio di collocamento e l'ufficio postale); questo processo di svuotamento ha anche innescato una forte rivalità tra gli abitanti della frazione e del centro storico; anche al fine di evitare ulteriori lacerazioni nella comunità, tutte le amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi anni, avevano inteso mantenere la sede del municipio nel centro storico; il commissario prefettizio, dottoressa Maria Luisa Tripodi, nominata in seguito alle dimissioni della sindaco Maria Carmela Lanzetta, contravvenendo al principio secondo il quale la gestione commissariale di un comune deve limitarsi esclusivamente alla gestione dell'ordinaria amministrazione, ha disposto con propria deliberazione n.20 del 2013 il trasferimento degli uffici comunali da Monasterace Superiore a Monasterace Marina; tale deliberazione adduceva quale motivazione una presunta inidoneità dei locali, motivazione che appare assolutamente infondata se si considera che nel medesimo stabile è allocato al piano terra un punto Telecom, nei confronti del quale non è stato adottato alcun provvedimento analogo di trasferimento; nella relazione del tecnico comunale richiamata in delibera si faceva riferimento ad infiltrazioni d'acqua di cui non si era finora, venuti a conoscenza; la suddetta delibera veniva adottata nonostante tutti i residenti, con apposita sottoscrizione di una petizione acquisita al protocollo comunale, chiedessero al commissario prefettizio di soprassedere rispetto ad una decisione dai caratteri evidentemente «politici»; gli stessi cittadini attraverso il proprio consulente di parte arch. Milicia, contestavano e dimostravano l'infondatezza della relazione del tecnico comunale allegata alla delibera ed utilizzata come presupposto per giustificare il provvedimento dichiarando la propria disponibilità ad intervenire con fondi privati per rimuovere le eventuali criticità emerse; inoltre, né dal sopralluogo dei vigili del fuoco, né dalla relazione dell'ufficiale sanitario, né dalla relazione del tecnico comunale del 10 ottobre 2013 prot. n.6403 veniva attestata o certificata l'inagibilità dell'attuale palazzo comunale o con rilievi tali da poter giustificare, in qualche modo, il provvedimento di trasferimento; contestualmente gli stessi cittadini proponevano lo spostamento temporaneo degli uffici comunali presso uno stabile disponibile denominato «casa gialla» ubicata in via Calvario, di fronte l'attuale sede comunale; il commissario prefettizio non dava alcun riscontro alla petizione ed alla istanza di annullamento in autotutela della citata delibera, chiudendo gli uffici al pubblico ed anzi accelerando le operazioni di trasloco nei locali destinati a caserma dei vigili del fuoco nella frazione Marina, realizzata con fondi del Ministero dell'interno per questa specifica destinazione d'uso; in ragione di ciò i cittadini presentavano formale ricorso al TAR competente per l'annullamento della delibera in questione; nel complesso tale vicenda ha creato forte disagio tra i residenti, ha rinfocolato vecchie e mai sopite rivalità, ha suscitato clamorose proteste culminate nella raccolta delle tessere elettorali al fine di consegnarle, in segno di protesta, al prefetto di Reggio Calabria; la decisione del commissario prefettizio è apparsa a molti cittadini di Monasterace contraria ai principi di terzietà ai quali dovrebbe ispirarsi l'azione di un funzionario del Governo chiamato a svolgere solo temporaneamente le funzioni amministrative in attesa che il corpo elettorale individui nel nuovo sindaco e nel nuovo consiglio comunale gli unici organi legittimati a compiere scelte tanto determinanti per il futuro della comunità–: quali siano stati e quanto siano costati i lavori di adeguamento della caserma dei vigili del fuoco alla nuova destinazione d'uso, comprese le spese di allacciamento delle utenze telefoniche e della rete internet; se sia possibile utilizzare un locale realizzato dal Ministero dell'interno con la specifica destinazione d'uso di caserma dei vigili del fuoco per allocarvi uffici comunali; se sia noto per quali ragioni il commissario prefettizio non abbia inteso valutare il trasferimento degli uffici comunali presso la cosiddetta «casa gialla», dotata di locali già pronti e disponili all'uso, con tutte le utenze allacciate e l'impianto di riscaldamento funzionante, che non avrebbe comportato altre spese se non quelle derivanti dal trasloco del solo mobilio tra due stabili posti uno di fronte all'altro; per quali ragioni il commissario prefettizio non abbia inteso dare alcuna risposta alle istanze dei cittadini, fatta eccezione per una generica assicurazione sulla «temporaneità» del provvedimento; se non si rilevino nel comportamento assunto dal commissario prefettizio in questa vicenda elementi che travalichino la corretta gestione dell'ordinaria amministrazione in un comune in attesa della celebrazione di nuove elezioni. (4-03162)
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