INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03121 presentata da TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090526
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03121 presentata da MAURIZIO TURCO martedi' 26 maggio 2009, seduta n.182 MAURIZIO TURCO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: secondo quanto riportato nel libro «Intrigo di Stato» (Kaos edizioni, aprile 2009), il 26 gennaio 2008 l'ex agente del Sisde Federico Armati ha presentato una denuncia a carico dell'onorevole Silvio Berlusconi. Nella denuncia, corredata da ricca documentazione allegata alla stessa, il dottor Armati sostiene che sua moglie, l'annunciatrice della Rai-tv Virginia Sanjust di Teulada, nel 2003 intreccio' una relazione con l'onorevole Silvio Berlusconi, che ricopriva allora la carica di presidente del Consiglio dei ministri, ottenendone in cambio gioielli, ingenti somme di denaro, un appartamento, un contratto di lavoro con la presidenza del Consiglio e la conduzione di un nuovo programma Rai. Nella denuncia il dottor Armati afferma che, grazie alla relazione della Sanjust con il presidente Berlusconi, egli stesso ottenne una promozione di carriera nel Servizio; tuttavia successivamente, in seguito a contrasti con la moglie per l'affidamento del loro figlio, il dottor Armati sarebbe stato declassato e allontanato dal Sisde, e solo dopo aver minacciato uno scandalo pubblico sarebbe stato riassunto al Cesis; il 13 febbraio 2008 la Procura della Repubblica di Roma ha trasmesso la denuncia del dottor Armati al Tribunale dei ministri «con richiesta di archiviazione»; il 26 gennaio 2009 il Tribunale dei ministri «dichiara il non doversi promuovere l'azione penale nei confronti di Berlusconi Silvio, presidente del Consiglio»: tutto e' stato archiviato, senza tuttavia che il denunciante sia stato accusato di calunnia; secondo quanto riportato nel libro «Intrigo di Stato» (Kaos edizioni, aprile 2009, pp. 132-135), il 5 giugno 2008 l'ex agente del Sisde Federico Armati ha presentato una integrazione di denuncia, nella quale vengono esposti fatti importanti aventi per oggetto la particolare modalita' di acquisizione e gestione, da parte della Polizia giudiziaria, dell'esposto-denuncia presentato dalla signora Virginia Sanjust di Teulada in data 15, 16 e 18 aprile 2006, presso il Nucleo operativo della Compagnia carabinieri Roma-Parioli, nei confronti dello stesso Armati. Nell'integrazione di denuncia presentata dal dottor Armati si legge che: «le modalita' di gestione da parte dei Carabinieri dell'esposto-denuncia della Sanjust furono chiaramente del tutto peculiari. Infatti, in primis il Comando dei carabinieri apparentemente individuato dalla denunciante - il Nucleo operativo della Compagnia Parioli - risultava non territorialmente competente sui luoghi di residenza, di domicilio o di lavoro della denunciante stessa, come su quelli di residenza, di domicilio o di lavoro del denunciato; in secundis, non puo' non essere rilevata l'insolita circostanza determinata dal fatto che, passate le ore 20.30 (gia' tramontato il sole) di sabato 15 aprile 2006, giorno di vigilia della SS. Pasqua, due ufficiali di Polizia giudiziaria, il capitano comandante della Compagnia Parioli, Angelo Vittorio Zecchini, accompagnato dal luogotenente Vincenzo Zito, a immediato seguito di formale preavviso telefonico, si presentavano presso il domicilio dello scrivente, presente il figlio minore (7 anni), per notificare l'esposto-denuncia che, solo poche ore-minuti prima, la Sanjust aveva sottoscritto presso l'Arma. Per completezza di informazione, va aggiunto che la Sanjust sarebbe ritornata, presso il predetto Comando carabinieri, per integrazioni della propria denuncia, l'indomani (domenica 16 aprile, giorno di Pasqua) e il successivo martedi' 18, il medesimo giorno nel quale gli stessi solerti Carabinieri provvedevano a recapitare la notizia di reato ex articolo 347 del codice di procedura penale. Ai predetti Uffici giudiziari. La signora Virginia Sanjust di Teulada, in occasione di un incontro avvenuto la sera di martedi' 27 maggio u.s., in merito alle modalita' con le quali, in quel preciso contesto, operarono i Carabinieri, ha spontaneamente ritenuto dovere riferire al sottoscritto quanto segue. I due predetti ufficiali di Polizia giudiziaria erano stati da lei gia' precedentemente incontrati, nella stessa giornata di sabato 15 aprile 2006, presso il Comando carabinieri del Gruppo Roma di via Ventiquattro Maggio 13, dove la stessa si era recata, unitamente al proprio legale di fiducia, avvocato Domenico De Simone, li' indirizzata da altissimo ufficiale dell'Arma dei carabinieri con il quale era stata direttamente e personalmente messa in contatto telefonico dall'allora presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Silvio Berlusconi, in quel periodo legato a essa da intima amicizia. Piu' precisamente, mi ha riferito che l'altissimo ufficiale la indirizzava al predetto Comando dove, con il suo legale, veniva ricevuta con la massima deferenza e disponibilita' dal comandante del Gruppo, il colonnello Salvatore Luongo, nel proprio ufficio ubicato al primo piano. Il predetto comandante, su esplicita richiesta della Sanjust, conferiva telefonicamente, in sua presenza, ottenendo ulteriore impulso e «incoraggiamento» alla propria «attivita' istituzionale», con il dottor Giancarlo Armati [padre di Federico Armati, ndr], all'epoca dei fatti procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo. Sempre il comandante Luongo, immediatamente dopo la conversazione con il procuratore Armati, convocava telefonicamente gli ufficiali di Polizia giudiziaria capitano comandante della Compagnia Parioli, Angelo Zecchini, e luogotenente comandante del Nucleo operativo della stessa Compagnia, Vincenzo Zito. Gli ufficiali giungevano poco dopo, presso gli uffici del Gruppo, vestiti con abiti borghesi e, su esplicita richiesta del comandante Luongo, si mettevano a completa disposizione della Sanjust e del suo legale richiedendo loro di seguirli presso la Compagnia Parioli, luogo in cui si trovavano i propri uffici operativi. Nell'occasione, come anche nei successivi incontri, si sarebbero vivamente raccomandati con la Sanjust di non fare mai cenno, per nessun motivo, ad alcuno, sulle specifiche circostanze relative alla modalita' e al luogo del loro primo incontro. È evidente che la peculiare modalita' operativa attuata, nella specifica circostanza, dai Carabinieri, ha offerto il proprio sostanzioso contributo al determinarsi degli effetti devastanti sul minore e sul sottoscritto gia' esposti in premessa. È altresi' evidente che la vicenda e' caratterizzata da atti e comportamenti specifici, alcuni dei quali certamente di natura illecita, altri sicuramente contrari ai princi'pi della deontologia professionale, tutti riconducibili a ben determinate e individuabili responsabilita' (...) -: se rispondano a verita' le gravi circostanze, relative all'operato di alcuni ufficiali dell'Arma dei carabinieri, riferite dall'Armati nella sua denuncia del 5 giugno 2008 (riportata nel libro citato alle pagine 134 e 135); se non ritenga opportuno assumere le iniziative ispettive necessarie ai fini dell'esercizio di tutti i poteri di sua competenza in relazione ai fatti riportati in premessa. (4-03121)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03121 presentata da TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090526
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20090526-20100316
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