INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03041 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920708

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03041_11 an entity of type: aic

Ai Ministri dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, di grazia e giustizia, del lavoro e previdenza sociale e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il CNR ha pubblicato nel giugno 1989 la prima relazione annuale sullo stato di attuazione dell'intesa di programma con il MISM; dal suo esame si ricavano i seguenti elementi: 1) l'edificio acquistato dal CNR in Catania dopo oltre otto anni e' ancora inutilizzato e necessita di ingenti lavori di ristrutturazione, tantoche' l'ente ha acquisito in affitto una struttura edilizia quale sede provvisioria dell'area di ricerca, con le conseguenze negative facilmente intuibili, trattandosi di locali inadeguati alle esigenze di ricerca ed i cui lavori di ristrutturazione, per esigenze definite provvisorie, non possono non essere limitate; 2) a Napoli, il CNR ha dovuto rinunciare all'immobile di Via Cintia, operazione strenuamente difesa per anni dall'ex presidente Quagliariello, dall'ex direttore generale Moretti e dai loro successori Rossi Bernardi, Donadio e Colle. Inoltre, il CNR, per le presumibili illegittimita' commesse a favore del venditore Marcucci, non ha ancora ottenuto l'autorizzazione ex articolo 17 del codice civile per l'immobile di Via Castellino, su cui dalla nona legislatura sono state presentate numerose interrogazioni ad opera dei deputati del MSI senza scalfire, sino ad oggi, purtroppo, le indulgenze accordate dai ministri competenti al flusso finanziario relativo a tale operazione e nemmeno minimamente inquisite dalla polizia tributaria e dai magistrati Landi e Gennaro del tribunale di Roma; 3) l'immobile di Palermo e' stato oggetto di un compromesso di acquisto nel 1987 e non gia' nel 1979, come citato a pagina 27 del volume del CNR. Anche in questo caso l'ostinazione del Presidente del CNR nel perseverare in tale acquisto sembra non destinato ad altro fine che a quello di salvare il predecessore Quagliariello ed altri dinanzi alle responsabilita' forse anche penali ha obbligato l'ente a prendere in fitto altre sedi con ingenti lavori e cercare presso universita' ed ospedali sistemazioni provvisorie. Peraltro i 315 dipendenti fissi, i 13 ex articolo 36 della legge n. 70 del 1975 ed i 119 borsisti (cifra che a giudizio degli interroganti e' stata gonfiata artatamente) sono un'inerzia di fronte alla vastita' dei tre edifici acquistati; 4) vi e' il tentativo (pagina 28) di depauperare l'Istituto talassografico di Messina con una sezione da costituire a Pomezia, soluzione confacente, secondo gli interroganti, solo agli interessi del presidente del comitato ambiente del CNR Angelo Guerrini, la cui sede e' a Roma e che e' anche il direttore del progetto strategico "Clima, territorio ed ambiente nel Mezzogiorno". In tal modo, il previsto potenziamento dell'Istituto altro non e', a giudizio degli interroganti, che una mistificazione del professor Rossi Bernardi e del Guerrini, cosi' da incrementare il potere del secondo col pretesto - sempre utile - del Mezzogiorno; 5) la legge n. 326 del 1988 ha consentito al CNR di bandire 1239 (milleduecentotrentanove) borse di studio da assegnare a giovani residenti nel Mezzogiorno. E' presumibile che tuttora nessun borsista sia stato assunto, non gia' per le "pastoie" burocratiche elencate alla pagina 34 del volume, ma per la volonta' degli organi direttivi del CNR (in primis il consiglio di presidenza) di procrastinare gli atti deliberativi e per i limiti del dirigente preposto al settore (Amalia Leschiera, gia' indiziata per l'assunzione di Vanna Galli) che finora, come enunciato in piu' occasioni, anche dalla dottoressa Agricola, non ha fatto altro che seguire pedissequamente la volonta' di Rossi Bernardi nelle nomine delle commissioni giudicatrici dei concorsi e soprattutto delle assunzioni ex articolo 36 della legge n. 70 del 1975, senza mai chiedere l'ordine scritto a fronte di palesi illegittimita' propostele ed accettate; 6) tace il CNR sulla scandalosa mancata attivazione dei 92 posti di dottorato di ricerca e dei 50 contratti con esperti altamente qualificati ex legge n. 143 del 29 aprile 1988; 7) emblematico e' il caso della Basilicata. Dieci anni fa, il CNR ha previsto la costituzione dell'Istituto di ricerca sulle argille con sede in Potenza. Detto organo non e' stato mai istituito. Successivamente, l'ente ha proposto la sede di Marsico Nuovo anche per l'Istituto di colture industriali. Ma dal marzo 1988 tutto e' fermo e recentemente il CNR ha proposto come nuova sede quella di Tito, con ulteriore dilatazione dei tempi occorrenti. Finora l'unica iniziativa in Basilicata e' la stazione "laser" di Matera, peraltro gestita dalla Telespazio!...; 8) il solito Luciano Caglioti (nei cui confronti sono stati proposti numerosi atti ispettivi), quale direttore del progetto strategico tecnologie moderne per la conservazione dei beni culturali, ha assegnato un contratto di 80 milioni alla Syremont con Sede a Milano (gruppo Montedison), con il compito di costituire in Calabria una struttura per la tutela dei beni culturali. Prescindendo dalla genericita' della tematica di ricerca, non si puo' non riscontrare l'anomalia di affidare ad una societa' piemontese una ricerca in Calabria, sconfessando, sia pure implicitamente, non solo le potenzialita' culturali ed indigene nel sud, ma le centinaia di miliardi spese per la ricerca nel settore culturale meridionale; 9) la discussa ECOLMARE (pagina 257) ha ottenuto un finanziamento di 497 milioni per l'utilizzo di mezzi navali, nonostante i procedimenti giudiziari in corso; 10) vari progetti (quelli diretti dal professor Moroni, pagina 269; dal professor Macri', pagina 333), non sono stati attivati quantomeno alla data del mese di giugno 1989) - : quali iniziative giudiziarie le Procure Generali presso la Corte di appello di Catania, Napoli e Roma e presso la Corte dei conti abbiano messo in atto al fine di verificare la legittimita' delle operazioni immobiliari espletate dal CNR a Napoli (e provincia), Palermo e Catania, stanti anche i numerosi, probatori atti del sindacato ispettivo (fin dalla ottava legislatura) e esposti di privati; se il ministro vigilante e l'avvocatura dello Stato, in sede di relazione al Consiglio di Stato al fine di ottenere il parere propedeutico all'emanazione del decreto del Presidente della Repubblica di autorizzazione all'acquisto, abbiano valutato l'estrema leggerezza con cui il CNR ha operato impiegando molte decine di miliardi (in congruo numero purtroppo gia' spesi) per acquisti, onorari di progettazione, radicali lavori di trasformazione, tantoche' per nessuno degli edifici di Napoli via Castellino, Palermo e Catania e' finora intervenuta la prescritta autorizzazione governativa a riprova delle scelte operate; se e quali iniziative si intendano adottare affinche' Angelo Guerrini rassegni le dimissioni da direttore di un progetto strategico afferente al comitato ambiente di cui egli stesso e' presidente ed e' superfluo aggiungere che detto comitato (detto anche "comitato guida") esercita l'alta vigilanza scientifica sul medesimo progetto di cui sopra. Peraltro, con ulteriori commistioni di posizioni, il Guerrini e' anche collaboratore in un'unita' operativa presso l'IFA (vedasi pagina 307). Anche il dipendente CNR Bruno Colli, direttore di altro progetto strategico (pagina 323) e' collaboratore in un'unita' operativa (pagina 328) afferente all'anzidetto progetto. Identica situazione per il professor Giorgio (e non gia' Guido) Ricci (pagina 365), direttore di un progetto strategico e responsabile di una unita' operativa (pagina 392). Particolarmente grave e', a giudizio degli interroganti, la circostanza che il Guerrini voglia un fittizio potenziamento di un organo di ricerca sito a Messina, mentre in realta' la sezione dell'Istituto talassografico dovra' avere sede in Pomezia, cosi' da soddisfare le esigenze personali del Guerrini, ma non quelle di un effettivo sviluppo della ricerca scientifica nel caposaldo meridionale messinese; l'iter ed il contenuto delle deliberazioni degli organi direttivi e consultivi del CNR e delle relazioni inoltrate dal funzionario Leschiera in tema di borse di studio, di dottorati di ricerca, di assunzioni degli esperti, adottate e/o presentate alla data della presente interrogazione; se non ritengano intervenire per far cessare lo scandaloso balletto da parte del CNR che, cambiando continuamente le carte in tavola, finora (e dopo 10 anni) non ha presentato proposte serie o fattibili ne' attuato alcunche' riguardo alla Basilicata; le cause della mancata attivazione dei progetti diretti dai professori Macri' e Moroni e se le motivazioni non si debbano cercare nella tenuita' delle tematiche preposte; le motivazioni per le scelte da parte del Cogliati della Syremont; quali siano le garanzie tecniche offerte dal signor Mariano Pane a proposito del contratto assegnato alla ECOLMARE. Quale sia il titolo del comando della Borsista CNR, dottoressa Palomba presso la suddetta societa' come risulta dalla scheda pubblicata a pagina 266 e dove la borsista dovrebbe prestare servizio; se il ministro del lavoro e della previdenza sociale voglia accertare la regolare posizione previdenziale dei numerosi collaboratori della ricerca assegnata al Pane, cosi' da meglio accertare le varie qualifiche di dirigente, funzionario, ecc. indicate nella scheda; quale organo (monocratico o collegiale) abbia espresso parere di congruita' sulla cifra di lire 477 milioni da versare al Pane; se i progetti diretti dal professor Bisogno (pagina 303) e dal dottor Colli (pagina 323) siano innanzitutto fonte di funzionamento per l'istituto diretto dal professor Bisogno (510 milioni), l'onnipresente professor De Rosa di Napoli (155 milioni), la Tecnofarmaci (gia' presieduta da Luciano Caglioti, 80 milioni). Invero, e' indubbio - a dir poco - che tre miliardi 670 milioni possano essere la base per il trasferimento tecnologico e lo sviluppo economico del Mezzogiorno, viste le modalita' di spesa che, intersecandosi ed elidendosi tra loro, favoriscono i soliti centri di spesa parassitari con relativo precariato, mentre manca un collegamento reale con i settori produttivi e strategici come ad esempio quello agro-industriale. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-16549 del 9 novembre 1989. (4-03041)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03041 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920708 
xsd:integer
19920708- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03041 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920708 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
xsd:dateTime 2014-05-14T19:41:37Z 
4/03041 
PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) 

data from the linked data cloud

DATA