"0"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02982 presentata da PROCACCI ANNAMARIA (PROG.FEDER.) in data 19940908"^^ . "TURRONI SAURO (PROG.FEDER.)" . "PROCACCI ANNAMARIA (PROG.FEDER.)" . "PAISSAN MAURO (PROG.FEDER.)" . "PECORARO SCANIO ALFONSO (PROG.FEDER.)" . . "19940908-" . . . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02982 presentata da PROCACCI ANNAMARIA (PROG.FEDER.) in data 19940908" . "CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.)" . "Ai Ministri per i beni culturali e ambientali e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: fin dai primi anni '70 un gruppo di imprenditori cagliaritani e milanesi intendeva realizzare un \"polo turistico\" alternativo alla Costa Smeralda dell'Aga Khan. Nasceva cosi' sulla costa tra Chia e Capo Teulada il progetto \"Costa del Sud\" dalla convergenza di interessi di vari gruppi imprenditoriali e speculativi che, negli anni precedenti, si erano accaparrati centinaia di ettari sul mare; col passare degli anni - non essendo stata possibile un'attuazione completa del \"progetto di valorizzazione turistica\" a base di cemento armato - vennero avviate alcune iniziative speculative, spesso di seconde case e residence, piu' raramente di alberghi veri e propri: a Chia iniziano ad operare la Sarit spa e la Chia Immobiliare spa di Pier Luigi Monni (dal 1975 al 1981 anche sindaco di Domus de Maria...), Armandino Corona (gia' presidente del consiglio regionale, poi gran maestro della Massoneria italiana), la famiglia De Magistris-Thermes, le societa' Immobiliari del gruppo Eni (la Semi spa e la Isar spa): a Potu Malu di Teulada la Baia della Ginestre spa (i cui responsabili saranno condannati nel giugno 1993 dal pretore di Cagliari per abusi edilizi e scarichi non autorizzati), mentre davanti all'Isola Rossa viene realizzato l'Hotel Rocce Rosse, poi miseramente fallito e, con alcune disavventure giudiziarie, trasformato in \"condominio balneare\"; tra Capo Spartivento e lo stagno retrodunale di Piscinni' sono situate le proprieta' della famiglia milanese Monzino (alcune centinaia di ettari); la \"storia amministrativa\" della speculazione (perche' di cio' si tratta) inizia nel 1983-84 con i primi nulla-osta regionali per la realizzazione di un complesso turistico immobiliare disposto ad anfiteatro intorno allo stagno retrodunale di Piscinni' che dovrebbe, secondo il progetto, essere sventrato per consentire la realizzazione di un porticciolo turistico a servizio della lottizzazione; alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 45 del 1989, la legge regionale urbanistica che pone vincoli graduali propedeutici all'adozione di piani territoriali paesistici nella fascia dei 2 chilometri dalla battigia, la Malfatano spa (la societa' del gruppo Monzino titolare del progetto di lottizzazione) beneficia di una convenzione di lottizzazione, ma si vede negata la concessione edilizia per i lavori di urbanizzazione primaria, in quanto tali lavori dovevano avvenire nella fascia dei 300 metri dal mare tutelata con vincolo temporaneo d'inedificabilita' ai sensi dell'articolo 1-ter della legge n. 431 del 1985 (la legge Galasso); la Malfatano spa comunica nel novembre 1981 l'inizio (abusivo, forse pochi colpi di ruspa) dei lavori, alcuni giorni prima della data di entrata in vigore della legge regionale n. 45 del 1989, sperando di farla franca. Segue l'ovvia ordinanza comunale di sospensione dei valori. Ma nell'ottobre del 1990 veniva rilasciata, cambiata l'amministrazione comunale, la concessione edilizia in sanatoria, mentre con delibera della giunta regionale n. 19/52 del 14 maggio 1991 veniva rilasciato anche un nulla osta per \"complesso alberghiero\" in deroga ai vincoli finalizzati al piano territoriale paesistico ai sensi dell'articolo 13 della legge regionale n. 45 del 1989 (e' uno dei 235 nulla osta - spesso lottizzazioni riciclate - rilasciati dalla giunta su proposta dell'assessore all'urbanistica Satta). Pochi giorni prima era stato presentato il primo di una lunga serie di esposti (ben dieci) da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d'intervento giuridico ed Amici della terra contro le ripetute violazioni di legge; nel novembre del 1992, incredibilmente, iniziano, prive di nulla osta paesaggistico e di provvedimento di \"deroga\" ai vincoli di cui alla legge urbanistica (legge regionale n. 45 del 1989, articolo 12), i lavori per la costruzione del porticciolo turistico: due moli di pietrame vengono gettati sulla spiaggia e nel mare. Dopo un esposto, intervengono gli assessorati regionali all'urbanistica ed alla pubblica istruzione e per i beni culturali e ambientali, bollando come abusive le opere realizzate. Ma e' il sindaco di Domus de Maria, stranamente, a difendere a tutti i costi la lottizzazione: dopo aver adottato - su intimazione regionale - l'ordinanza di sospensione lavori rilascia, nel febbraio 1993, altre due concessioni edilizie per ulteriori strutture residenziali e portuali. Nel marzo 1993 inizia una lunga altalena di \"inviti formali\" e diffide da parte dell'assessorato regionale all'urbanistica affinche' il sindaco di Domus de Maria annulli le svariate concessioni edilizie illegittime ed ordini la demolizione degli abusi e la rimessione in pristino. Tutto inutile, il sindaco non adempie: vi sono altre diffide ed esposti da parte delle associazioni ecologiste, ma, assurdamente, l'unico risultato concreto l'ottiene proprio la Malfatano che riceve dalla regione un nullaosta paesaggistico per \"il progetto di miglioramento del porto\". Quindi non solo l'assessorato regionale alla pubblica istruzione e per i beni culturali e ambientali (competente per materia) si \"dimentica\" di applicare le sanzioni per gli abusi in zone tutelate (articolo 15 della legge n. 1497 del 1939: demolizione/ripristino ambientale o, solo se non c'e' danno all'ambiente, pesante sanzione pecuniaria), ma \"premia\" anche gli speculatori. Tuttavia, in seguito a nuovi esposti del Gruppo d'intervento giuridico e degli Amici della terra, le procure della Repubblica di Cagliari presso la pretura e presso il tribunale hanno aperto inchieste, mentre il Ministero per i beni culturali e ambientali, su richiesta della competente soprintendenza, annulla il nulla osta paesaggistico concesso dall'assessorato regionale (ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 431 del 1985); frattanto, al gruppo Monzino subentrano l'Area urbana scrl e la Compagnia opere civili scrl, che acquistano la Malfatano. I progetti del gruppo Monzino (Sitas spa) e delle cooperative trovano (come tanti altri) pieno accoglimento nel piano territoriale paesistico (entrato in vigore nel novembre 1993). Cio' la dice lunga sulla reale volonta' di tutela delle coste da parte dell'esecutivo regionale, anche dopo l'emanazione della legge regionale n. 23 del 1993 che stabilisce il vincolo d'inedificabilita' della fascia dei 300 metri dal mare. Per le molte illegittimita' gli Amici della terra (con l'aiuto del Gruppo d'intervento giuridico) impugnano davanti ai giudici amministrativi tutti e quattordici i piani territoriali paesistici; finalmente, nel febbraio 1994, l'assessore regionale all'urbanistica annulla, in via sostitutiva, alcune concessioni edilizie illegittime. Ma aumentano anche le pressioni per riprendere a costruire: a fine maggio le ruspe sono di nuovo in moto, proprio mentre la procura della Repubblica rinvia a giudizio per l'ottobre successivo cinque responsabili della lottizzazione davanti al pretore di Cagliari; i nuovi lavori vengono denunciati per l'ennesima volta dalle associazioni ecologiste: intervengono ancora il Corpo forestale e la soprindentenza, mentre la magistratura indaga anche sul comportamento degli amministratori pubblici -: se il Ministro dell'ambiente non ritenga di doversi attivare affinche' sia risarcito, ai sensi dell'articolo 18 della legge n. 349 del 1986, il danno pubblico ambientale descritto nella premessa; se non reputino, comunque, opportuno costituirsi parte civile nel procedimento penale pendente presso la pretura di Cagliari contro i responsabili della descritta devastazione dell'ambiente; se il Ministro dell'ambiente non ritenga di dover istituire, ai sensi dell'articolo 36 della legge n. 394 del 1991, il parco marino di Capo Spartivento - Capo Teulada. (4-02982)" . . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "GALLETTI PAOLO (PROG.FEDER.)" . . "MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (PROG.FEDER.)" . "DE BENETTI LINO (PROG.FEDER.)" . . . "4/02982" . "2014-05-14T19:23:35Z"^^ . "SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.)" . "REALE ITALO ALDO (PROG.FEDER.)" . "CORLEONE FRANCESCO (PROG.FEDER.)" . .