INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02820 presentata da SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940803
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_02820_12 an entity of type: aic
Al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: nel mese di luglio 1985, un giovane quattordicenne di Montesilvano (PE), Claudio Ferrante, sofferente di sclerosi multipla si recava presso l'ospedale di Poggio Secco in Firenze, di proprieta' dell'INRCA, per essere sottoposto a terapia riabilitativa; qui, per un incredibile errore presso il bar interno all'ospedale stesso, gli veniva somministrato, al posto di una bibita, un bicchiere di soda caustica; l'ingestione di questo composto chimico estremamente nocivo e causticante determinava subito violentissimi dolori alla bocca, all'esofago ed allo stomaco dello sventurato che veniva ricoverato d'urgenza in rianimazione ed operato di asportazione dello stomaco che, a seguito del caustico ingerito, aveva subito perforazioni multiple; oltre a cio', come e' notorio, la soda caustica causo' delle gravi lesioni all'esofago, da cui e' residuata una stenosi cicatriziale del viscere che richiede che il paziente ogni mese si rechi a Padova per essere sottoposto a sedute di dilatazione endoscopica dello stesso, sedute che, tra l'altro, sono dolorosissime e, purtroppo, non ottengono che miglioramenti effimeri e transitori; e' altresi' notorio che le lesioni permanenti da causticazione esofagea hanno, nel tempo, un elevato rischio di cancerogenicita'; a seguito di tali gravissimi eventi, l'INRCA in una prima fase non ha ritenuto di assumere alcuna iniziativa per compensare in qualche modo il danno e le ingenti spese che lo sventurato ogni mese affronta per potersi curare; anzi, detta Istituzione di diritto pubblico ha ritenuto inizialmente di lavarsene le mani rimandando tutte le colpe ai gestori del bar i quali, essendo titolari di una concessione sarebbero, a detta dell'INRCA, gli unici responsabili della penosa vicenda; a seguito di detto comportamento, visto tra l'altro che i gestori del bar non erano coperti da assicurazione ed erano nullatenenti, tanto da non poter in alcun modo risarcire il danno, il signor Claudio Ferrante e' stato costretto ad adire le vie giudiziarie, non prima pero' di aver tentato la strada della composizione con i dirigenti dell'INRCA e con i vari Ministri della sanita' succedutisi in questi anni (onorevoli De Lorenzo, Costa, Garavaglia); tutti i maggiori organi di stampa nazionali e locali, i piu' seguiti programmi televisivi d'informazione e di opinione e molti uomini politici italiani hanno affrontato il problema ponendolo di fronte all'opinione pubblica ed al governo come un episodio scandaloso di colposa inefficienza e di pervicace malafede per cui i responsabili dell'Anministrazione dell'INRCA ed i governanti del paese, non solo hanno determinato il danno grave al giovane Ferrante, attraverso l'affidamento di un servizio interno (il bar) ad elementi evidentemente incapaci di garantirne una adeguata conduzione, ma non hanno neanche preteso che essi fossero coperti da adeguata assicurazione ne' hanno inteso in qualche modo tentare di risolvere il problema creatosi dal gravissimo danno arrecato ad un giovane gia' tanto duramente colpito dalla sorte di una dura e incurabile malattia come la sclerosi multipla; il comportamento dello Stato e del Governo italiano attraverso i suoi ministri "pro tempore", e' stato addirittura vergognoso in quanto ministri della Repubblica hanno piu' volte promesso verbalmente, per iscritto ed attraverso articoli di prima pagina su giornali nazionali, che avrebbero riparato il danno al povero Ferrante il quale, dopo essere stato piu' volte illuso, e' stato poi definitivamente abbandonato a se stesso; la colpevole scelta di disimpegnarsi dall'obbligo morale e civile di riparare i danni causati al giovane ha trovato la sua quasi "mafiosa" giustificazione e copertura, in un rimbalzarsi reciproco di responsabilita' ed intralci burocratici, messo in atto dall'INRCA e dal Ministero della sanita' -: se non ritenga doveroso ed urgente procedere ad una rapida soluzione della vicenda riparando i gravi danni arrecati dall'INRCA al giovane Claudio Ferrante, attraverso una equa composizione che non costringa il giovane sventurato a dover insistere con l'azione giudiziaria; se non ritenga che gli impegni a suo tempo assunti dallo Stato Italiano, attraverso i suoi Ministri, vada comunque onorato, per la dignita' stessa delle Istituzioni del Paese; se non ritenga umanamente doveroso e moralmente inderogabile la necessita' di porre fine al calvario del giovane Claudio Ferrante, rendendogli almeno quella giustizia che gli e' dovuta e che, sola, potra' forse confortarlo nella sofferenza e consentirgli di affrontare con tranquillita' almeno i disagi e le spese che gli derivano dalla necessita' di doversi continuamente curare affrontando mensilmente lunghi e disagevoli viaggi e soggiorni a Padova. (4-02820)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02820 presentata da SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940803
xsd:integer
0
19940803-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02820 presentata da SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940803
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
xsd:dateTime
2014-05-14T19:23:15Z
4/02820
SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)