INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02729 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920701

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_02729_11 an entity of type: aic

Ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: e' scattata di recente - ed in gran ritardo rispetto alle ripetute, pregresse, denunce dell'interrogante - l'allarme sull'emergenza della criminalita' nella citta' di Pompei, laddove furti di auto e negli appartamenti, rapine, scippi, aggressioni, contrabbando, spaccio di stupefacenti, taglieggiamenti, abusivismi di ogni genere, sono aumentati in progressione geometrica negli ultimi anni e la citta' risulta sempre piu' frequentata da pregiudicati di piccolo e grosso calibro; la cittadina considerata fino a qualche tempo fa un'oasi di tranquillita' e legalita', di un circondario afflitto dalla presenza della malavita organizzata e dalle cosche camorristiche, e' diventata terreno fertile per abusi, violazioni di norme civiche e regolamenti amministrativi, traffici illeciti, prostituzione cosi' come denunciato in alcune recenti inchieste giornalistiche; un permissivismo sfrenato ha favorito l'impunita' di cotanti abusi e violazioni normative favorite dall'acquiescenza al riguardo degli organi preposti alla vigilanza e repressione grazie alla frequente intercessione del politico o del funzionario comunale di turno per soli fini clientelari ed affaristici; la mancata predisposizione di provvedimenti regolatori della circolazione, la sosta e dell'accesso alla citta' causa l'invasione di Pompei di masse di balordi e perditempo tra i quali si annidano pregiudicati, trafficanti e vere e proprie bande di diseredati e violenti attratti dalla consapevolezza che la vigilanza e' scarsa ed e' piu' facile realizzare i propri disegni truffaldini o criminali. Cosi' come venditori ambulanti di ogni genere affollano le vie cittadine senza essere ne' controllati ne' selezionati e spesso godendo della protezione di qualche "ras" comunale; in alcuni giorni cittadini di Pompei sono costretti a pagare il parcheggio-tangente ad improvvisati parcheggiatori abusivi per la sosta dell'auto sotto casa, spesso dietro minaccia del furto o del danneggiamento della stessa; accanto a questi fenomeni gravissimi ed inquietanti di microdelinquenza la malavita organizzata ha trovato terreno fertile per estendere i suoi tentacoli nella citta' degli scavi sotto forma di imprese fasulle o prestanome garantite da politici e tecnici locali, giacche' non si contano gli appalti truffa con il ricorso sistematico alla trattativa privata, quali ad esempio quelli relativi alla nettezza urbana, al metanodotto, alla realizzazione del complesso sportivo, al servizio di tesoreria comunale (per il quale si sono preferiti privati ad istituti bancari) alla refezione scolastica (per la quale si pagherebbe il canone senza che sia espletato il servizio) alla sistemazione o realizzazione di strade e fogne, all'ampliamento del cimitero, nessuna di tali operazioni e' risultata chiara ed il loro iter e' sempre stato lungo e sofferto e di tutte il MSI aveva segnalato l'illegittimita' con interventi in consiglio comunale, ricorsi all'organo di controllo, segnalazioni alla magistratura e atti di sindacato ispettivo da parte dell'interrogante che sono a disposizione dell'autorita' giudiziaria e bene a conoscenza, da mesi ed anni, del ministro dell'interno e dei prefetti di Napoli, ma del tutto inutilmente sinora; la stessa attivita' dell'amministrazione comunale pompeiana imperniata sull'asse affaristico DC-PSI negli ultimi sei-sette anni e' stata contraddistinta da centinaia di atti - molti dei quali riguardano gli argomenti prima citati - adottati in giunta "con poteri del consiglio" e/o senza le dovute coperture economiche; altri fenomeni gravissimi intorno ai quali si intreccia la rete di interessi politici, clientelari, affaristici, elettorali - che ha permesso la fortuna economica di pseudo-imprenditori senza scrupoli, ne' capacita' e ben individuati settori professionali nonche' quelli elettorali di personaggi senza cultura, ne' morale, ne' occupazione certa - sono quelli dell'abusivismo edilizio e commerciale; il primo si e' trasformato in un vero e proprio flagello con colate di cemento persino a ridosso degli scavi archeologici e si e' senz'altro diffuso per l'acquiescenza o almeno l'inerzia degli organi amministrativi e di polizia giudiziaria locali (guarda caso tutti i provvedimenti repressivi scottavano e scottano allorche' non risultano piu' esserci i presupposti dell'abbattimento, ne' le successive sanzioni lo prevedono. Cosicche' privati, ma soprattutto societa' e imprese (sempre di dubbia legittimita' e strana ragione sociale) hanno potuto saccheggiare il territorio violando vincoli archeologici, paesaggistici (l'intero territorio comunale e' interessato dai vincoli della "Legge Galasso"), agricoli, sulle distanze di legge, manomettendo aree e volumetrie, col pretesto dei piani di zona, di lottizzazioni, particolareggiato, di recupero: strumenti i cui iter sono stati sempre lunghi e sofferti per le palesi illegittimita' che ci caratterizzavano, segnalate e denunciate dal MSI attraverso il consigliere comunale della passata consiliatura Arturo Sorrentino, della segreteria cittadina, dall'interrogante con interventi, esposti, interrogazioni parlamentari. Su tali fatti si e' creato un vero e proprio "mercato" che coinvolge imprese, tecnici e politici e chiama in causa gli organi comunali per le troppe licenze dubbie e addomesticate, per i troppi pareri favorevoli alla concessione di licenze in deroga al Piano regolatore generale, per le centinaia di mini varianti al PRG adottate sempre con procedure illegittime e spesso non ammissibili a norma di legge; per il commercio poi l'adeguamento del piano commerciale e' stato approvato solo un anno e mezzo fa e solo per i centinaia di abusivi da "legalizzare"; vi e' stata poi l'apertura di "Citta' Mercato" con la previsione per quella zona - gia' soggetta a tante illegittime variazioni di destinazione - di "mega-mercato" al dettaglio; per anni e' stato favorito dall'inerzia (o compiacenza) delle autorita' preposte il proliferare selvaggio di esercizi commerciali spesso intestati a non residenti rivelatisi in alcuni casi prestanome, molti dei quali danno adito a sospetti giacche' le centinaia di milioni spesi per le acquisizioni dei locali e per l'allestimento non risultano giustificati dal profitto-medio presunto per un determinato genere merceologico. Basta pensare al riguardo che le commissioni comunali istituzionali preposte al commercio esistono solo sulla carta ma, non risultano effettivamente investite dalle problematiche inerenti i loro compiti tant'e' che alcuni anni fa furono addirittura sciolte dalla autorita' competente; per tutto questo scandaloso quadro, almeno nell'ultimo lustro insieme al degrado morale, sociale ed ambientale, alle collusioni affaristiche e clientelari tri i citati settori tecnico-professionali, commerciali, economici e quelli politici trasversali all'asse degli affari DC-PSI che hanno occupato le istituzioni comunali, e' stato facile per la criminalita' e per la malavita organizzata inserirsi nella vita cittadina a scapito di migliaia di visitatori, e di cittadini perbene e onesti -: quali iniziative siano state assunte per affrontare tale emergenza a Pompei; se la task-force anticriminalita' istituita nella citta' stia dando frutti positivi e quali; quali serie ed articolate indagini si intendano promuovere circa la pubblica "disamministrazione" che ha caratterizzato l'amministrazione comunale di Pompei negli anni '80, tant'e' che oggi il comune, tra l'altro, risulta essere in dissesto economico; quali indagini siano state attivate o si intendano attivare per accertare le eventuali collusioni tra potere politico, settori economici e malavita organizzata nella citta' degli scavi; se su tutti gli argomenti citati risultino essere state promosse indagini amministrative e giudiziarie, quali siano i risultati e quali siano stati al riguardo i rilievi emersi dalle indagini della polizia giudiziaria; quali provvedimenti siano di conseguenza stati assunti, quali le responsabilita' accertate, a carico di chi; per quali motivi tutti gli argomenti citati nella premessa, oggetto di segnalazioni dei rappresentanti missini sia a livello locale che nazionale siano stati ignorati o la loro portata minimizzata; se siano stati attivati controlli in determinate zone della citta' di Pompei nelle ore serali e notturne, con quali risultati; se si intenda promuovere un'inchiesta sul saccheggio del territorio a Pompei ed in quali termini; per quali ragioni nessuno edificio abusivo a Pompei sia stato mai acquisito a patrimonio pubblico cosi' come previsto dalla legge; se si intenda censire le attivita' commerciali, economiche, professionali della citta' di Pompei onde individuarne illegittimita' ed abusivismi e con quali modalita'; quali procedimenti giudiziari a carico di amministratori pompeiani risultino pendenti, se risultino le ragioni per cui non si proceda nel loro iter onde scagionare o condannare i suddetti amministratori; se si intendano attivare controlli bancari per accertare la legittimita' e le portate dell'attivita' economica svolte a Pompei; se non si ritenga di investire la commissione parlamentare antimafia affinche' indaghi sulle infiltrazioni camorristiche nella citta' e garantisca agli amministratori presenti e passati la possibilita' di tutelare la loro reputazione e quella della citta' stessa; se a tale proposito si voglia promuovere l'istituzione dell'anagrafe patrimoniale degli amministratori pompeiani degli ultimi 15 anni; in che modo si ritenga di poter selezionale gli accessi selvaggi alla citta' di chiunque e comunque a scapito dell'ordine pubblico locale; se si ritenga di indagare sull'eventuale influenza della malavita organizzata sulle elezioni amministrative del 1990 durante le quali i candidati stessi della DC e della lista civica denunciarono minacce e ricatti a candidati ed elettori per favorire l'elezione di altri candidati; se e' vero che durante tale consultazione fu segnalata a Pompei la presenza di pregiudicati della zona quali galoppini elettorali di candidati della DC e del PSI; quali provvedimenti al riguardo di tutto cio' si intendano adottare e se non ritenga che esistano gli estremi di cui agli articoli 39 e 40 della legge n. 142 per scigliere, rimuovere o sospendere l'amministrazione comunale di Pompei, il consiglio comunale o singoli amministratori. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-27959 del 25 settembre 1991. (4-02729)
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