INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02547 presentata da SERRA ACHILLE (FORZA ITALIA) in data 19960726

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_02547_13 an entity of type: aic

Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 27 novembre 1995 il dottor Giovanni Portuesi (medico della polizia di Stato, con specializzazione in psichiatria) viene informato che, con provvedimento in corso, era stato disposto il suo trasferimento di ufficio per esigenze di servizio dalla questura di Vercelli (ove prestava servizio come dirigente dell'ufficio sanitario) alla questura di Milano, ove avrebbe dovuto prendere servizio in data 4 novembre 1995. Si precisa che tale annunciato provvedimento non era stato preceduto da nessun altro avviso, scritto o verbale, ne' tanto meno era stato chiesto un parere all'interessato sull'eventualita' di un suo trasferimento -: in data 28 novembre 1995, il dottor Portuesi chiede, ai sensi della legge n. 241 del 1990, la motivazione e l'accesso agli atti relativi all'annunciato provvedimento; in data 29 novembre 1995, lo stesso comunica per iscritto le sue riserve circa il provvedimento in oggetto; in data 7 dicembre 1995, sollecita il decreto e la motivazione del suo trasferimento; in data 30 dicembre 1995, viene notificato all'interessato il decreto di trasferimento nel quale sono espressi giudizi al - quanto gravi sull'operato dello stesso. In particolare si fa riferimento ad un appunto del signor direttore centrale di sanita', nel quale viene rappresentato che il dottor Portuesi "ha manifestato in alcune circostanze difficolta' nel far fronte autonomamente ed in maniera adeguata alle attivita' di competenza..."; nella stessa data viene accolta l'istanza di accesso agli atti relativi al provvedimento in oggetto ed il dottor Portuesi puo' quindi prendere visione dell'appunto del direttore centrale di sania'. Nel suddetto appunto le "indicazioni fornite dal signor questore, delle locali rappresentanze sindacali ed anche dagli psicologi e psichiatri del centro di neurologia e psicologia medica concordano sulle difficolta' manifestate in alcune circostanze dal suddetto sanitario nel far fronte autonomamente ed in maniera adeguata alle attivita' dicompetenza"; in data 3 gennaio 1996, il dottor Portuesi chiede, ai sensi della legge n. 241 del 1990, l'accesso a tutti gli atti relativi alle "indicazioni" sopra menzionate. Tale richiesta di accesso non sara' mai evasa; in data 3 aprile 1996, a seguito del ricorso presentato dal dottor Portuesi, il Tar Lombardia ordina al direttore centrale di depositare entro il 15 maggio 1996, gli atti relativi alle "indicazioni" suddette e la relazione conclusiva dell'ispezione eseguita nell'ottobre 1995 presso l'ufficio sanitario della questura di Vercelli, disponendo contestualmente l'efficacia del provvedimento di trasferimento; in data 13 aprile 1996, l'interessato, in ottemperanza all'ordinanza di sospensione emessa dal Tar, viene reintegrato presso l'ufficio sanitario della questura di Vercelli, ma dopo soli due giorni di servizio esplicato in quella sede, in data 16 aprile 1996, lo stesso e' inviato in missione presso la questura di Milano sino al 21 maggio 1995; in data 13 maggio 1996, il ministero dell'interno, in parziale ottemperanza all'ordine del Tar Lombardia, trasmette una documentazione assolutamente incompleta: mancano le relazioni che dovrebbero provare l'incapacita' del dottor Portuesi o la sua insanita'; e' invece prodotta la nota ispettiva dell'ottobre 1995 ore, dell'ispettorato generale dirigente superi medico dottor Giannelli, che non rileva alcuna incapacita' gestionale o professionale del dottor Portuesi. Nella stessa documentazione e' anche prodotta una nota nella quale, tra l'altro, direttore centrale di sanita' dottor Cordelli riferisce che, in data 26 luglio 1995, il dottor Portuesi sarebbe stato sottoposto ad una "visita specialistica", indicandone il relativo parere. Al riguardo, risulta agli atti che in quella data il dottor Portuesi e' stato convocato presso la direzione centrale di sanita' senza alcuna motivazione esplicita. In quella data il dottor Portuesi di fatto ha intrattenuto un colloquio a due con un suo superiore (dottor Cuomo), senza che venisse fatto alcun riferimento allo svolgimento di una "visita specialistica"; in data 22 maggio 1995, il Tar Lombardia ordina al direttore centrale di sanita' di depositare entro il 15 giugno 1996, gli allegati indicati, ma non prodotti, dal ministero dell'interno, e conferma nelle more del deposito la sospensiva degli effetti del provvedimento del dottor Portuesi, che riprende servizio presso la questura di Vercelli; in data 4 giugno 1996, il ministero dell'interno, in ottemperanza all'ordine del Tar, trasmette gli allegati richiesti: a) il primo e' un appunto datato 10 luglio 1995, del medico capo della polizia di stato dottor Armando Angelucci, il quale riferisce che nel corso di colloqui con il dottor Portuesi (all'epoca in servizio per collaborare con la commissione medica di selezione secondo contingente ausiliari), emergeva una "personalita' coartata e strutturalmente rigida, con insufficiente capacita' critica". Per questo motivo il dottor Angelucci riteneva opportuno un "controllo formale e piu' approfondito" da parte del centro di neurologia e psicologia medica. Si precisa che l'appunto e' privo di numero di protocollo e che il medico capo dottor Angelucci all'epoca non era medico capo come si firma bensi' medico principale e comunque non risulta in possesso di alcuna specializzazione in psicologia o psichiatria; b) il secondo e' un appunto del direttore del centro di neurologia e psicologia medica (dottor Cuomo), nel quale vengono sostanzialmente confermati i giudizi espressi dal dottor Angelucci: "tratti rigidi della personalita' in soggetto con problematiche relazionali". Si precisa che anche il suddetto appunto e' privo del numero di protocollo e fa riferimento al medico principale dottor Portuesi, che a quell'epoca era ancoramedico della polizia di Stato, ed e' stato promosso medico principale in data 22 febbraio 1996, (sette mesi dopo la "presunta" data dell'appunto); inoltre anche il dottor Cuomo all'Ordine dei medici non risulta essere in possesso di specializzazione in psichiatria o psicologia.Giova precisare che proprio nel periodo in cui e' stato sottoposto alla cosiddetta "visita specialistica" - anche se tale non puo' essere definita in quanto non sono state rispettate le piu' elementari procedure di garanzia che prevedono in questi casi la notifica all'interessato e l'invio in C.M.O. - il dottor Portuesi ha superato le prove di esame per due concorsi per aiuto corresponsabile ospedaliero della disciplina di psichiatria. Tra le prove superate il 12 giugno e il 13 e 20 luglio 1995, anche quella "pratica" con una Commissione composta prevalentemente da psichiatri; in data 18 giugno 1996, il Tar Lombardia, dopo aver acquisito gli allegati mancanti, in contraddizione con le pronunce precedenti, non confermava la sospensiva del provvedimento -: se non ritenga opportuno risolvere definitivamente il caso del dottor Portuesi, che attualmente presta servizio presso la questura di Vercelli e a tutt'oggi non ha mai ricevuto rilievi o censure, ufficiali o ufficiose, da parte dell'amministrazione. (4-02547)
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