_:B97a93b3ed046ac07140771a976484594 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata giovedi' 9 luglio 2009 nell'allegato B della seduta n. 200 All'Interrogazione 4-02403\n presentata da DANIELA MELCHIORRE Risposta. - L'intera vicenda, segnalata dall'interrogante, e' stata seguita con attenzione dalla prefettura di Roma, nel pieno rispetto dell'autonomia degli enti locali garantendo il funzionamento degli organi eletti nel loro complesso. Nello specifico, il 15 ottobre 2008 cinque consiglieri del comune di Labico - con nota indirizzata al procuratore della Repubblica di Velletri ed al prefetto di Roma - hanno lamentato la mancata convocazione del consiglio comunale per la nomina delle commissioni consiliari, del presidente del consiglio comunale, per la proposta di delibera sugli spazi per i consiglieri di minoranza e per la risposta alle interrogazioni consiliari. La prefettura di Roma - come avviene generalmente in tutti i casi in cui viene denunciato un atteggiamento non corretto tra maggioranza e opposizione all'interno del consiglio comunale - ha interessato il sindaco e il segretario comunale. Il sindaco di Labico, con nota del successivo 19 novembre ha chiarito che i primi due punti dell'ordine del giorno - da inserire nella richiesta di convocazione - non erano stati trattati nei consigli comunali successivi alla suddetta richiesta, in quanto subordinati ai lavori della commissione consiliare appositamente costituita per la revisione e l'adeguamento dello statuto comunale, i cui lavori non erano ancora stati ultimati. Lo stesso sindaco ha precisato che nella seduta del consiglio comunale del 26 settembre 2008 aveva sollecitato la predetta commissione a concludere celermente i lavori, impegnandosi a portare all'esame del consiglio, entro il mese di novembre, l'approvazione del nuovo statuto comunale e la nomina del presidente. Il sindaco, ha, altresi', precisato che era stata data risposta scritta a tutte le interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza negli ultimi mesi del 2008 e nei primi mesi del 2009. Del resto lo stesso statuto e il regolamento consiliare non chiariscono concretamente le modalita' attraverso le quali dare seguito alle interrogazioni, lasciando supporre una certa discrezionalita' sulla materia da parte del sindaco, che peraltro ha precisato che tutte le interrogazioni presentate riguardavano attivita' gestionali degli uffici e, pertanto, non di competenza specifica del consiglio comunale. Per quanto attiene la richiesta di inserimento all'ordine del giorno della proposta di delibera degli spazi per i consiglieri di minoranza, il sindaco ha puntualizzato di aver dato comunicazione verbale ai consiglieri richiedenti e che tale argomento non era di competenza del consiglio comunale, in quanto non compreso tra gli atti fondamentali di cui all'articolo 42 del Testo unico enti locali, provvedendo, nel contempo, a richiedere al responsabile del patrimonio comunale di individuare, con urgenza, idonei spazi all'interno della sede municipale da destinare ai consiglieri di minoranza per l'assolvimento dei compiti istituzionali. Si precisa, comunque, che il consiglio, nella seduta del 12 dicembre 2008 ha provveduto alla nomina delle commissioni consiliari permanenti - previste dall'articolo 30 dello statuto - e, successivamente, in sede di approvazione del bilancio di previsione 2009, ha provveduto alla nomina del presidente del consiglio comunale che esercita pienamente le sue funzioni. Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, la valutazione dell'adozione di uno strumento di particolare incidenza sull'autonomia del consiglio comunale - quale la sua convocazione in via surrogatoria - deve essere considerata con estrema attenzione in quanto tale provvedimento puo' essere assunto solo nei casi in cui vi sia un reale atteggiamento di ostruzionismo da parte del sindaco e, comunque, solo dopo l'eventuale esito infruttuoso dell'azione di impulso e di supporto che la prefettura, nel caso di specie, sta conducendo con particolare scrupolo. Si soggiunge, infine, che sulla vicenda e' stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Velletri che ha avviato un'indagine, tuttora in corso. Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Michelino Davico." . _:B97a93b3ed046ac07140771a976484594 "20090709" . _:B97a93b3ed046ac07140771a976484594 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO" . _:B97a93b3ed046ac07140771a976484594 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02403 presentata da MELCHIORRE DANIELA (MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI) in data 20090225" . "1"^^ . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02403 presentata da DANIELA MELCHIORRE mercoledi' 25 febbraio 2009, seduta n.140 MELCHIORRE e TANONI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 6 ottobre 2007 cinque consiglieri comunali del Comune di Labico chiedevano la convocazione del consiglio comunale ai sensi dell'articolo 39 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante «Ordinamento degli Enti Locali»; il Sindaco del comune non solo non convocava il consiglio cosi' come stabilito dalla legge, ma non forniva alcuna spiegazione del comportamento omissivo; in data 15 settembre 2008 i medesimi consiglieri comunali chiedevano nuovamente la convocazione del consiglio comunale ai sensi del citato articolo 39 del decreto legislativo 267 del 2000; ancora una volta il Sindaco non dava seguito alla legittima richiesta dei consiglieri senza motivare in alcun modo la ragione di tale omissione; in data 15 ottobre 2008 i succitati consiglieri comunali scrivevano al Prefetto di Roma chiedendo un suo intervento ai sensi del citato articolo 39 del decreto legislativo 267 del 2000; giova sottolineare che l'orientamento della giurisprudenza penalistica e' quello di configurare il mancato seguito alla richiesta di convocazione quale omissione di atti d'ufficio ai sensi dell'articolo 628 del codice penale (Pret. Bassano del Grappa, 27 febbraio 1981, Pretura di Alessandria, 22 febbraio 1966) ed e' in tale ottica che la Procura di Velletri ha avviato un'indagine; in data 24 novembre 2008 i consiglieri comunali, in assenza di riscontro da parte della prefettura, sollecitavano nuovamente l'intervento del Prefetto e, in particolare, l'adozione dei poteri sostitutivi, cosi' come previsto dal citato articolo39; in data 2 dicembre 2008 la prefettura inviava agli interessati una nota con la quale veniva dato sostanzialmente credito alle affermazioni del Sindaco di Labico, senza verificarne la veridicita'; la nota predisposta dalla prefettura, cosi' come era avvenuto in circostanze analoghe in passato, affidava le proprie considerazioni a quanto affermato dal Sindaco di Labico, senza che sembri sia stata effettuata alcuna indagine supplementare per accertarne la corrispondenza alla realta' e, soprattutto, interpellando solamente una delle due parti in causa, quella responsabile dell'inadempienza, senza preoccuparsi di rivolgersi anche a coloro i quali hanno subito la lesione di un proprio diritto; inoltre la nota sopra citata sposava a quel che pare agli interroganti una linea di carattere «giustificatorio» del comportamento omissivo e trascurando l'unico elemento incontrovertibile: il mancato adempimento da parte del sindaco ad un preciso dovere di ufficio; la prefettura ha dato ampio credito a quanto asserito dal Sindaco di Labico, il quale, senza preoccuparsi minimamente di dare alcuna spiegazione ai consiglieri della mancata convocazione del consiglio, ha addotto argomentazioni che agli interroganti appaiono del tutto risibili alla prefettura e in alcuni casi anche non corrispondenti al vero; le medesime argomentazioni sono state successivamente «girate» dalla prefettura ai consiglieri comunali; in particolare il Sindaco avrebbe dichiarato di aver dato comunicazione verbale sulla presunta mancanza di competenza del consiglio comunale su uno dei punti all'ordine del giorno, quando di questa comunicazione non vi e' alcuna traccia, mentre appare evidente il tentativo di individuare a posteriori una giustificazione al comportamento omissivo del Sindaco; tra le giustificazioni formulate dal Sindaco alla Prefettura e da questa, per gli interroganti acriticamente rimandate ai consiglieri di opposizione, vi e' un riferimento al comma 2 dell'articolo 42 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che riporta l'elenco tassativo degli atti fondamentali di competenza esclusiva del Consiglio Comunale, sulla base del quale si vorrebbe attribuire al Sindaco un potere di cui non dispone, ossia la sindacabilita' da parte del titolare del potere di convocazione degli argomenti di cui si chiede l'inserimento all'ordine del giorno, come confermato da ampia e autorevole dottrina; del resto l'attribuzione di un simile potere in capo al presidente del consiglio comunale vanificherebbe di fatto il diritto di autoconvocazione; molto grave appare l'affidamento da parte della prefettura alle affermazioni del sindaco per quanto riguarda la richiesta di discussione in sede consiliare delle interrogazioni: vi e' la falsa asserzione di aver dato seguito a tutte le interrogazioni presentate dall'opposizione e in ogni caso non e' stato rispettato il dettato regolamentare che prevede che la risposta venga data in consiglio comunale, consentendo cosi' all'interrogante di replicare; come sottolineato dai consiglieri comunali in una successiva missiva inviata al prefetto il 22 dicembre 2008 e alla quale, a tutt'oggi non e' stata data risposta, ben tre punti dei quattro posti inseriti all'ordine del giorno risultano tuttora inevasi: la nomina del Presidente del Consiglio, l'esame di una proposta di delibera e la risposta alle interrogazioni consiliari; il principio ispiratore del comma 5 dell'articolo 39 del Testo Unico sugli enti locali e' molto chiaro ed e' quello di affidare ad un organo sovraordinato di garanzia il diritto-dovere di utilizzare i poteri sostitutivi per ottemperare ad un vero e proprio «rifiuto d'ufficio» perpetrato da parte di un Sindaco; un diritto-dovere che deve essere posto in essere in tempi ragionevoli per evitare una ulteriore mortificazione del ruolo degli eletti negli enti locali -: quali provvedimenti intenda adottare il Ministro interrogato per garantire il pieno rispetto e la pronta applicazione di una norma dello Stato sottesa a fornire le necessarie garanzie affinche' gli eletti negli enti locali possano esercitare il proprio mandato e a dare seguito alle proprie prerogative, nell'interesse di un pieno e compiuto esercizio della democrazia; se non ritenga che, in generale, le prefetture debbano seguire un iter piu' celere nel valutare le istanze in circostanze analoghe a quelle dianzi esposte, tenuto conto che tempi eccessivamente lunghi rischiano di indebolire uno dei pochi strumenti normativi che l'ordinamento degli enti locali attribuisce ai consiglieri di minoranza per svolgere un'azione di proposta e di stimolo.(4-02403)" . . . "4/02403" . "2014-05-15T00:02:38Z"^^ . "TANONI ITALO (MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02403 presentata da MELCHIORRE DANIELA (MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI) in data 20090225"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "MELCHIORRE DANIELA (MISTO-LIBERAL DEMOCRATICI-REPUBBLICANI)" . _:B97a93b3ed046ac07140771a976484594 . . . "20090225-20090709" .