INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02315 presentata da POLENTA PAOLO (PART.POP.ITAL.) in data 19940719

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Al Ministro per i beni culturali e ambientali. - Per conoscere - premesso che: la realta' degli Archivi della provincia di Pesaro-Urbino non e' rosea, specie quella di Urbino. Se per la Sezione di Fano o per la centrale di Pesaro si avvertono le grosse falle della mancanza di adeguati inventari la giacenza ormai annosa di fondi ancora da censire, la mancanza di un personale adeguatamente preparato di sostegno per studiosi meno esperti, per Urbino la precarieta' della sede stessa (oggetto di imminente sfratto) che ospita oltre al copioso fondo notarile, i materiali riguardanti la citta' del periodo ducale, legatizio, napoleonico, unitario, tanto per citare i fondi al momento maggiormente consultati, rende la situazione estremamente drammatica. Il pubblico che gia' si accosta agli Archivi di Stato e' vario e vasto, non si limita allo sparuto numero di specialisti ed amatori di un tempo. E' fuor di dubbio che si e' gia' attivata una nuova politica culturale. Le fonti locali si stanno imponendo con una certa autorita' anche a livello accademico ed e' molto importante il recupero culturale degli archivi locali, proprio perche' si e' affermato un diverso modo di affrontare quella che e' l'analisi della nostra tradizione storica. L'Archivio di Urbino, per di piu', sulla scia del programma attivato nella rete provinciale fin dal 1990, tenta oltreche' di conservare, di fare e trasmettere cultura, proprio nell'intenzione di rendere maggiormente fruibili le fonti anche per chi non rientra fra i classici "addetti ai lavori". Insomma: l'Archivio come struttura aperta verso la citta' ed il territorio circostante. Le vicende della storia, delle emergenze di fatti importanti, delle date che segnano un'epoca, sono ormai un punto fermo e l'attenzione si rivolge sempre piu' spesso anche da parte degli specialisti verso le vicende reali delle persone singole che si muovono dentro la storia, verso una quotidianita' ancora tutta da studiare. Si fa strada una indagine capillare, molto piu' sottile, che si insinua tra le carte e scruta il "personale" delle vicende culturali antiche. Da qui la necessita', gia' avvertita dalla Direzione dell'Archivio di Stato di Pesaro, di recuparare il piu' possibile gli archivi locali, pubblici e privati, disseminati nel territorio, spesso abbandonati in magazzini o in locali fatiscenti. Recupero e conservazione, sono stati il primo obiettivo. E' opportuno capire innanzitutto la necessita' della buona conservazione dei documenti. Questi devono essere raccolti in sedi idonee che non siano soffitte o scantinati ed accessibili quindi per una loro giusta consultazione. E' bene giudicare della idoneita' delle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale non secondo i loro effetti momentanei che possono configurare una illusoria piena fruizione, ma secondo la profondita', la durata nel tempo, l'adeguatezza della fruizione che consentono. Gli archivi delle IRAB, Catasto del Montefeltro, Preture di Urbino, Cagli e Macerata Feltria, Tribunale Civile e Penale di Urbino, Notarile di Urbania, Conservatoria dai Registri Immobiliari di Urbino, Ufficio del Registro di Urbino, sono solo alcuni dei fondi gia' requisiti, depositati o in fase di recupero. La precarieta' e quindi l'incertezza dei locali dell'Archivio diventano, all'interno di questa operazione, il punto debole e veramente drammatico; il programma di lavoro ha subito un rallentamento in questi ultimi mesi proprio per il problema delle sede di Urbino. Fino a qualche anno fa l'Archivio di Pesaro e ancor piu' le Sezioni erano praticamente assenti nel palcoscenico culturale del territorio provinciale e le rare apparizioni davano spazio al materiale della sede centrale, relegando i fondi urbinati in uno stato di "serie B". L'orientamento della Direzione dell'Archivio di Stato di Pesaro per contro, si e' indirizzato verso la valorizzazione specie delle Sezioni di Fano e di Urbino, lanciando per quest'ultima come prima iniziativa la pubblicizzazione, tramite una mostra ad hoc, peraltro visitatissima, del ritrovato Archivio di Vincenzo Ottaviani. Le carte del medico urbinate giacevano in completo disordine nell'Archivio IRAB, ed il loro deposito nella sede ha giovato senza mezzi termini, non solo al recupero dell'importante fondo considerato universalmente perso gia' da alcuni decenni, ma a fugare la loro sicura dispersione o peggio distruzione. Nel fondo Ottaviani, ora completamente inventariato si contano oltre alle pubblicazioni del medico urbinate, carte di interesse cittadino ed un importante carteggio con interessanti nomi della cultura scientifica nazionale del primo ottocento. Questo a dimostrare con un esempio concreto, quanto il concentramento di materiali archivistici in una seda idonea dove poter, non solo sistemare meccanicamente, ordinare, ma censire e studiare, possa tornar utile alla cultura della citta', del territorio e in genere della conoscenza per vari settori di interesse; quello che si auspica quindi e' di vedere scongiurato il pericolo di un annullamento della sezione urbinate. Occorre la sensibilizzazione e l'appoggio nei confronti della politica culturale attivata, onde allontanare il pericolo di una chiusura anche temporanea, al fine di riuscire a raggiungere ed ottenere i fondi utili al trasferimento dell'Istituto nella prestigiosa sede definitiva gia' scelta: l'ex seminario di Urbino, di proprieta' della Curia Arcivescovile. Nel frattempo, proprio per stimolare maggiormente l'attenzione del pubblico verso le potenzialita' culturali dell'Archivio, tramite sponsor privati, si va promuovendo una serie di iniziative. Nel programma 1994-1995, si prevedono oltre ad una mostra di carattere cartografico e vedutistico su Urbino e territorio (secc. XVI-XIX), una sugli antichi mestieri (secc. XVIIXVIII) ed ancora un'altra su credito e finanza (secc. XVI-XVIII). Tutto con l'intendimento di fermare lo sfratto divenuto esecutivo! Certi della positiva accoglienza dei progetti e soprattutto della condivisione della necessaria esigenza della nuova sede per riportare urbino al suo ruolo di naturale capitale dalla cultura -: quali iniziative il Ministro intenda assumere per la soluzione dei problemi prospettati. (4-02315)
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POLENTA PAOLO (PART.POP.ITAL.) 

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MINISTRO MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI 
19940810 

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