. _:Bb37a1997eb739642ee51f2473eed9524 . . . "4/01812" . "1"^^ . "RAISI ENZO (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "MINASSO EUGENIO (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01812 presentata da MINASSO EUGENIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081204" . "20081204-20090406" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01812 presentata da MINASSO EUGENIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081204"^^ . "2014-05-14T23:58:54Z"^^ . . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01812 presentata da EUGENIO MINASSO giovedi' 4 dicembre 2008, seduta n.098 MINASSO e RAISI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: il toner utilizzato per le stampanti e' una miscela composta da diverse sostanze; allo stato delle conoscenze attuali due sostanze sono da considerare tossiche nel toner: il Nerofumo e lo Styrene. Lo Styrene puo' provocare malattie e tumori del sangue, come la leucemia; mentre il Nerofumo puo' provocare tumori alle vie urinarie e problemi polmonari; i toner sono dotati di Schede di Sicurezza, che indicano la loro composizione. Ciononostante, tali schede hanno mancanze e/o anomalie, in quanto: (i) dovrebbero indicare lo spessore di tale polvere, dato che sono delle micropolveri, (ii) non viene riportato a una o piu' sostanze il codice CAS delle sostanze impiegate (il cod. CAS indica gli studi effettuati su tale sostanza e gli esperimenti condotti su animali da laboratorio, per verificare se sono cancerogeni); (iii) viene indicato che non e' idrosolubile: e' un aspetto delle sostanze contenenti carbone di non essere idrosolubile, ma anche di sostanze che contengono solventi; (iv) viene indicata un'incredibile tossicita' orale, superiore a 5 grammi per ogni chilo di peso corporeo; (v) non viene data nessuna indicazione particolare; inoltre i toner hanno un aspetto elettrostatico. Questo potere elettrostatico e' dovuto all'aggiunta di una sostanza addittiva durante la preparazione del toner, quantita' minima, da esentarne le aziende produttrici a segnalarne la presenza sulle schede di sicurezza; alcuni documenti dell'OSHA (Occupational Safety and Health Administration USA) della fine degli anni '80 riportano la presenza di cromo esavalente nei toner (utilizzato come «agente di controllo delle cariche» o charge control agents), il cromo esavalente e' ugualmente pericoloso, sia come caustico che come potente cancerogeno; nel 2000 presso l'Universita' di Torino, alcuni studiosi avrebbero effettuato uno studio allergico provocato dai toner, da cui risulterebbe come il toner sia responsabile di produrre allergie sull'uomo, per mezzo di una sostanza chiamata quaternium-15 (un derivato dalla formaldeide), contenuto nei toner; il quaternium-15 pare essere utilizzato come un conservante del toner stesso, per evitare la sua decomposizione nel tempo; sempre a Torino, il CNR ha effettuato uno studio sul TNF (trinitrofluorenone), impiegato in alcuni toner di stampanti laser veloci; sempre in Italia e' stato fatto uno studio dall'ISPESL di Roma, sui danni derivanti dall'ozono emesso da queste apparecchiature di fotoriproduzione. L'ozono viene prodotto dai blocchetti corona, elementi dei fotocopiatori sottoposti ad elevate tensioni. È stata riscontrata una emissione elevata di ozono in grado di produrre problemi a livello polmonare, quando le macchine non vengono ciclicamente pulite e fatte operazioni di manutenzioni; si e' scoperto ultimamente come i nuovi apparecchi emettano delle particelle infinitesimali («nanoparticelle» che proprio per le loro dimensioni piccolissime, non sono trattenute gia' nel naso ma penetrano nelle vie respiratorie e si diffondono nel sangue e nei vari organi) di sostanze tossiche; vengono assorbite da chi, in uffici chiusi, si trova a lavorare per ore vicino a stampanti laser, fotocopiatrici e fax; nel 1999, all'Universita' di Modena, si e' scoperto che particelle inorganiche di dimensioni dal centomillesimo (10 micron) al miliardesimo di metro (1 nano), possono entrare nell'organismo attraverso inalazione ed ingestione e, trasportate dal sangue, finire in diversi organi dove restano imprigionate e da dove possono innescare tutta una serie di malattie classificate finora come criptogeniche, cioe' di origine ignota. La pericolosita' e' maggiore se le polveri sottili hanno un diametro inferiore a 2,5 micron, indicato anche con PM 2,5 (Materiale Particolato); ultimamente poi si e' constatato che in numerose fotocopiatrici viene utilizzato unitamente al toner il developer; il developer e' una miscela di sostanze metalliche magnetiche (carrier) con il toner stesso. Serve in pratica a trattenere il toner nel gruppo di sviluppo. Il toner viene per primo trasferito sul drum o tamburo tramite un processo elettrostatico e poi sulla carta. Esistono due specie di toner, quelli che hanno bisogno del developer, e quelli in cui il developer e' integrato nel toner stesso. Nelle fotocopiatrici utilizzanti il developer, esso viene messo nella macchina all'installazione e poi sostituito dopo un numero programmato di copie o assieme al drum dopo la sua usura. I toner quindi si dividono in: Toner Bicomponenti: mancano nella loro composizione del carrier. Il carrier rimane sempre nella macchina e non viene trasferito sui fogli fotocopiati. (Ci sono pure le schede di sicurezza dei developer) e Toner Monocomponenti: nella sua composizione e' inserito anche il carrier. A differenza del carrier delle macchine bicomponenti, e' molto piu' sottile, viene quindi anche trasferito sul foglio fotocopiato. In questi toner la composizione chimica e' integrata quindi di metalli, come nichel, tungsteno, solfati ferrosi, eccetera; su alcuni developer di macchine utilizzanti tamburo o drum al selenio, equivalente a diverse marche di fotocopiatrici e modelli, sono riportati dei codici CAS che sulle schede relative di sicurezza mancavano; sulla bottiglia e' riportato il codice CAS del nickel monossido (1313-99-1) indicato come semplice ferrite. Alcune disposizioni obbligano tutti i preparati aventi il nickel monossido in concentrazione complessivamente superiore a 0,1 per cento ad etichettatura R45, R46, R49. Le etichettature indicano con 1. R45 che puo' essere cancerogeno, 2. R46 che puo' essere mutageno, 3. R49 che puo' produrre il cancro per inalazione; anche ad altri developer, e' riportato lo stesso codice CAS del nickel monossido ed indicato sempre come ferrite. Come gia' stato detto e' stato sotto inchiesta il cromo esavalente in alcuni toner utilizzato appunto come controllore di cariche, c'e' il dubbio che i tre composti siano dei derivati del cromo 6; la prima sostanza 84179-66-8, risulta anche positiva al test di AMES (file pdf), tale test ha mostrato proprieta' mutagene del composto su dei batteri; dei developer equivalenti sostituiscono il codice 1313-99-1 e l'altro 1314-13-2 (inerente all'ossido di zinco) con un solo codice 12645-50-0 e con la dicitura: Nikel-Zinc-Ferrite-Powder; questo composto (12645-50-0) e' utilizzato anche in altre marche costruttrici, e' senza dubbio un derivato del nickel in questione; e' stato usato in passato un olio particolare al silicone, utilizzato per pulire i rulli fusori delle fotocopiatrici; ancora oggi diverse fotocopiatrici a colori utilizzano quest'olio e diverse apparecchiature hanno dei feltrini imbevuti di tale olio sempre con lo scopo di tener puliti i rulli fusori, per evitare inceppamenti della carta che si puo' facilmente attaccare ai rulli fusori sporchi. Alcune schede di sicurezza indicano l'olio siliconico come dimetilpolisiloxano, inoltre indicano anche la capacita' di questa sostanza che a temperature superiori a 150 o , libera formaldeide. I forni dei fotocopiatori utilizzano temperature anche superiori ai 150 o , per far fondere il toner sul foglio della carta; alcuni organismi di controllo della salute precisano che non e' cancerogeno, tantomeno considerato sospetto; la formaldeide comunque e' riconosciuta cancerogena dalla IARC e dal NIOSH-USA, ed e' in grado di produrre tumori delle cavita' nasali e delle prime vie aeree. Anche sul dimetilpolisiloxano o dimetilsiloxano polimero e sugli oli siliconici in genere sono stati effettuati degli studi tossicologici. Alcuni hanno evidenziato la capacita' su animali di produrre varie malattie; alcuni tamburi moderni OPC (Organic-Photo-Conductor), utilizzano sovente il diossido di titanio, la IARC considera il diossido di titanio (cas 13463-67-7) un possibile cancerogeno per gli esseri umani (gruppo 2b), talche' in relazione allo smaltimento dei drum come rifiuti, potendo contenere sostanze come derivati dello stilbene (cas 89114-90-9), questi rifiuti possono creare effetti negativi all'ambiente -: se sia a conoscenza della situazione sopra descritta, se non sia il caso di verificare per quanto di competenza, quali interventi intenda adottare per verificare se siano state applicate correttamente le normative vigenti.(4-01812)" . . . . . . _:Bb37a1997eb739642ee51f2473eed9524 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 6 aprile 2009 nell'allegato B della seduta n. 159 All'Interrogazione 4-01812\n presentata da EUGENIO MINASSO Risposta. - La problematica riguardante i rischi per la salute e i comportamenti corretti da adottare durante l'uso di stampanti laser e fotocopiatrici a causa della presenza dei toner e delle sostanze emesse durante l'impiego, ha costituito l'oggetto di una serie di studi e ricerche. Le analisi sulla tossicita' che possono sviluppare i componenti dei toner riportate nella letteratura scientifica risultano effettuate attraverso sperimentazioni animali, e classificano i toner nella categoria Granular Biopersistent Substances (GBS), ossia polveri granulari biopersistenti senza tossicita' sostanziale specifica conosciuta. Fino ad oggi singoli componenti specifici di tali polveri sono classificati, a livello internazionale ed europeo, solo come possibili cancerogeni, per inadeguata evidenza sull'uomo di tali effetti (Unione europea; International Agency for Research on Cancer - IARC; American Conference of Industrial Hygienists - ACGIH). Attualmente nell'ambito del sistema comunitario Rapid Alert System for Non-Food Products (RAPEX), non sussistono notifiche che individuano i toner ad uso stampanti come prodotti pericolosi. L'analisi della composizione chimica dei toner in commercio consente di rilevare oltre che carbonio, ferro e rame, anche piccole percentuali di altri elementi in tracce (quantita' nell'ordine delle parti per milione-ppm), tra i quali risultano anche sostanze classificate cancerogene, come ad esempio il cadmio. Va tenuto presente peraltro il diverso significato della classificazione di pericolosita' in contrapposizione alla valutazione del possibile rischio per la salute umana e l'ambiente, in quanto il primo esprime le specifiche proprieta' della sostanza, il secondo la probabilita' che la sostanza interagisca con i soggetti. Pertanto, per la valutazione di un effetto potenzialmente nocivo delle polveri di toner, nell'ambito lavorativo rilevano le emissioni effettivamente liberate nelle operazioni di copia e stampa. Tali emissioni dipendono dalla composizione del materiale del toner e da fattori molto diversi, come il tipo di cartuccia, la temperatura di esercizio, la velocita' di copia, la durata di utilizzo delle macchine, etc. In Germania, ad esempio, l'Istituto professionale tedesco per la sicurezza sul lavoro (Berufgenossenschaftliches Institut fur Arbeitssicherheit - B.I.A.) ha condotto misurazioni estese durante il funzionamento di stampanti laser o fotocopiatrici in bianco e nero e a colori, dimostrando che la polvere inalabile fluttua al massimo tra 60 e 80 microgrammi/metro cubo indipendentemente dal tipo di macchine utilizzate. In particolare, le misurazioni di polvere di toner, cobalto e nichel hanno mostrato che la concentrazione di polvere nell'aria effettivamente respirata dai lavoratori era comunque inferiore ai suddetti valori di fluttuazione. Il valore limite dello statunitense National Institute of Safety Health (NIOSH) propone per il Nerofumo Carbon Black un Threshold Limit Value (TLV) rispettivamente di 3,5 mg/m 3 e, qualora siano presenti idrocarburi aromatici policiclici, riconosciuti cancerogeni, un valore di 0,1 mg/m 3 . Tali limiti sono espressi in milligrammi, attestati, quindi, su valori mille volte maggiori rispetto ai microgrammi misurati nei valori riscontrati. Inoltre le concentrazioni dei diversi «Composti organici volatili» (COV), sviluppatisi durante l'uso, si collocano tutte nell'ordine di grandezza dell'inquinamento di fondo relativo alla popolazione generale, quindi al di sotto del valore limite di esposizione professionale. Per quanto sopra precisato non puo' essere ritenuto probabile un effetto cancerogeno, anche se non puo' essere completamente escluso. Tuttavia, non possono essere sottovalutati i possibili disturbi per la salute umana anche qualora siano rispettati i valori limite; pertanto il datore di lavoro deve osservare le adeguate misure precauzionali. Va considerato che le persone con una iperreattivita' a specifica nasale o bronchiale possono infatti sviluppare sintomi e reazioni a specifiche di ipersensibilita', dovute ad un effetto irritativo delle emissioni. Tali reazioni sono eliminabili attraverso il miglioramento delle condizioni di igiene dell'ambiente di lavoro, come una migliore ventilazione dell'ufficio o lo spostamento della stampante e/o della copiatrice in una stanza separata, nonche' la sostituzione delle vecchie stampanti e dei vecchi toner con apparecchi e cartucce a bassa emissione, verificandone in modo programmatico lo stato di manutenzione. In base al decreto ministeriale 7 settembre 2002, di recepimento della direttiva 2001/58/CE, il responsabile dell'immissione nel mercato di una sostanza o di un preparato pericolosi (fabbricante, importatore o distributore) deve fornire gratuitamente al destinatario, su supporto cartaceo o magnetico, una scheda informativa di sicurezza (SDS), la quale unitamente al foglio illustrativo e all'etichetta contiene i dati necessari a tutte le valutazioni del rischio derivanti dall'utilizzo dei macchinari. Qualora gli effetti indesiderati continuino ad essere segnalati anche dopo aver adottato i provvedimenti necessari, sono indicati ulteriori accertamenti nell'ambito della medicina del lavoro, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si precisa inoltre che, per gli aspetti di competenza, il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato di non aver ricevuto alcuna segnalazione di incidenti causati dai toner da parte di privati o di associazioni di consumatori. Per maggiore completezza, si ritiene opportuno riportare la documentazione dell'Istituto superiore di sanita'. A seguito della entrata in vigore (1 o giugno 2007) del regolamento REACH (CE) N. 1907/2006 sono state sviluppate, nell'ambito dei REACH Implementation Projects (RIP), le linee guida per l'applicazione di tale regolamento destinate sia alle Autorita' Competenti sia all'Industria. In particolare la guida per l'identificazione dei requisiti relativi alle sostanze contenute negli articoli (RIP 3.8) riporta i criteri da utilizzare per distinguere gli articoli dai contenitori di sostanze o miscele di sostanze (preparati). Tra gli esempi di contenitori di sostanze o preparati la guida riporta le cartucce contenenti toner per fotocopiatrici e/o stampanti. Di conseguenza si ritiene che le cartucce di toner rientrino nel campo di applicazione della normativa che regola il settore delle sostanze e dei preparati pericolosi (decreti legislativi rispettivamente n. 52 del 3 febbraio 1997 e n. 65 del 14 marzo 2003 e successivi aggiornamenti). In base a quanto previsto dai decreti citati le cartucce per stampanti e/o fotocopiatrici devono rispettare i requisiti di classificazione, imballaggio ed etichettatura qualora in base alla composizione del toner risultino contenere un preparato classificato come pericoloso e devono essere accompagnate dalla scheda di sicurezza se intese per uso professionale. L'interrogazione in oggetto fa riferimento a svariati possibili componenti dei toner dotati di caratteristiche tossicologiche diverse. In generale i toner sono costituiti da pigmenti e resine artificiali, come leganti, e nel caso del toner nero da carbon black comunemente chiamato nerofumo. Possono inoltre contenere altri additivi e coadiuvanti. Si riportano di seguito informazioni sintetiche sugli ingredienti piu' comuni e sulle altre sostanze citate nella interrogazione stessa: Carbon black (n. CAS 1333-86-4). I tipi in commercio possono essere caratterizzati da particelle di diametro variabile e gradi di agglomerazione diversi. Contengono di solito idrocarburi policiclici aromatici responsabili della potenziale cancerogenicita'. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell'OMS (IARC) ha valutato il carbon black nel 1996 classificandolo come «possibile cancerogeno per l'uomo» nel gruppo 2B in base alle evidenze derivanti dagli studi di cancerogenicita' per via inalatoria sugli animali da laboratorio. Questa classificazione e' stata riconfermata nel febbraio 2006 continuando la IARC a ritenere «inadeguata l'evidenza sull'uomo» a seguito dell'esame di tre differenti studi epidemiologici su lavoratori condotti in Germania, Regno Unito e Stati Uniti dai quali non si evidenziano correlazioni tra l'esposizione a carbon black e la mortalita' dovuta a cancro polmonare. L'esposizione a carbon black avviene soprattutto durante la produzione e altri processi industriali ed e' in genere inferiore a 1 mg/m 3 come media pesata su 8 ore e a particelle non di dimensioni ultrafine o nano particelle (Gardiner et al, 1992a,b: 1996, Smith and Musch, 1982. Muranko et al, 2001, Harber et al., 2003 o ). Nella maggior parte dei prodotti il carbon black e' inglobato in una matrice e l'esposizione dei consumatori ne risulta trascurabile (IARC 1996). Cromo esavalente. I composti del cromo esavalente rientrano nella voce di gruppo riportata nell'allegato I alla direttiva 67/548 come: «Composti di cromo(VI), esclusi bario cromato e quelli espressamente indicati nell'allegato I» con la seguente classificazione ed etichettatura: Cancerogeno di categoria 2; R49: Puo' provocare il cancro per inalazione; R43: Puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle; N; R50-53: Altamente tossico per gli organismi acquatici, puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico (Direttiva 96/54/CE). Quaternium 15 (3-cloroallilocloruro di metenamina n. CAS 4080-31-3). Questa sostanza risulta nociva per ingestione e contatto cutaneo essendo caratterizzata da una DL50 orale pari a 500 mg/kg per il ratto e da una DL50 cutanea pari a 565 mg/kg per il coniglio. Risulta inoltre irritante e sensibilizzante per la pelle data la sua capacita' di rilasciare formaldeide (Zina et al. 2000). Trinitrofluorenone (n. CAS 129-79-3). Il trinitrofluorenone non risulta pericoloso in base a studi di tossicita' orale e cutanea per esposizione acuta su animali da laboratorio, ma risulta potenzialmente tossico per fegato e reni a seguito di esposizione ripetuta per via orale, con conseguente colorazione degli organi e dei tessuti. La sostanza e' risultata mutagena al test di Ames (NTP toxicity report n. 13). Nichel monossido (n. CAS 1313-99-1). La sostanza risulta classificata ufficialmente come cancerogeno per l'uomo (categoria 1) per via inalatoria e sensibilizzante cutaneo. L'etichettatura deve riportare le seguenti frasi di rischio: R49: Puo' provocare il cancro per inalazione; R43: Puo' provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle; R 53: Puo' provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico (Direttiva 2001/59/CE). Olio al silicone: dimetilpolisilossano o dimethicone (n. CAS 9006-65-9). La sostanza e' un principio attivo per farmaci ed e' anche consentito negli alimenti e non presenta caratteristiche di tossicita'. La possibile emissione di formaldeide a temperature superiori a 150 o C non e' riportata in letteratura se non da una scheda di sicurezza di una ditta produttrice. Titanio diossido (n. CAS 13463-67-7). La IARC ha classificato il diossido di titanio come «possibile cancerogeno per l'uomo» nel gruppo 2B in base alle evidenze derivanti dagli studi di cancerogenicita' per via inalatoria sugli animali da laboratorio. (IARC 2006). In conclusione non risulta possibile esprimere un parere univoco di pericolosita' per la salute dei toner per stampanti e simili poiche' e' necessario considerare la composizione di questi caso per caso. Si fa presente l'obbligo del rispetto delle norme di divieto o di restrizione per i toner contenenti sostanze riportate dalla direttiva 76/769/CEE e successivi aggiornamenti. Tale normativa vieta l'immissione sul mercato di preparati, destinati alla vendita al pubblico, contenenti piu' dello 0.1 per cento delle sostanze, classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione di categoria 1 e di categoria 2 (ad esempio il monossido di nichel e il triossido di cromo). La lista delle sostanze soggette a restrizione e' riportata in allegato alla direttiva succitata. Si ribadisce l'obbligo di classificare ed etichettare i toner immessi sul mercato secondo la normativa vigente. Per i toner che si classificano come pericolosi deve essere fornita la scheda di sicurezza in caso di uso professionale. La scheda di sicurezza deve essere fornita, su richiesta, anche per quelli che non si classificano come pericolosi che contengono piu' di 1 per cento di un componente classificato come pericoloso, oppure piu' di 0,1 per cento di una sostanza per la quale esistono limiti di esposizione sul luogo di lavoro. Oltre alla pericolosita' dovuta ai vari componenti dei toner si deve considerare la possibilita' che si formino sostanze pericolose durante l'uso di fotocopiatrici e/o stampanti. In base a studi mirati alla stima della qualita' dell'aria in zone occupate da tali apparecchiature e' stata rilevata la presenza di sostanze quali l'ozono, la formaldeide, il benzene. L'ozono e' irritante per le vie respiratorie ed e' un gas estremamente reattivo capace di trasformare sostanze organiche volatili in formaldeide. L'emissione di ozono risulta ridotta con l'uso di stampanti di nuova concezione. (Cabella 2005). Secondo APAT (attuale ISPRA) e' sconsigliato l'uso di carta pretrattata con formaldeide che potrebbe essere emessa durante le operazioni di stampa o copiatura. (http://www.apat.gov.it). Alcuni studi riportano la possibile formazione di benzene e stirene, sostanze notoriamente cancerogene (Lee CW 2006). Al fine di minimizzare i rischi connessi all'utilizzo dei toner si raccomanda quindi l'adozione di misure adeguate di prevenzione e di controllo in accordo con quanto previsto dalla attuale normativa (decreto legislativo n. 81 del 2008) in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Riferimenti. IARC (1996). International Agency for Research on Cancer: Printing Processes and Printing Inks, Carbon Black and Some Nitrocompounds. IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic risk to Humans, Vol 65. IARC (2006) International Agency for Research on Cancer: Titanium dioxide, Summary of data reported, February 2006. http://monographs.iarc.fr/ENG/Meetings/93-titaniumdioxide.pdf. IARC 2006 International Agency for Research on Cancer: Formaldehyde, 2-Butoxyethanol and 1-tert Butoxy-2-propanol IARC Monographs Vol. 88. Gardiner K, Calvert IA, van Tongeren MJA & Harrington JM (1996). Occupational exposure to carbon black in its manufacture: data from 1987-1992. Ann Occup Hyg 40, 65-77. Muranko HJ, Hethmon TA, and Smith RG (2001). «Total» and Respirable Dust Exposures in the U.S. Carbon Black Manufacturing Industry. Am. md. Hyg. Assoc. J. 62, 57-64. Smith RG and Musch DC (1982). Occupational exposure to carbon black. A particulate sampling study. Amer. ind. Hyg. Assoc. J. 43, 925-930. Direttiva 96/54/CE, della Commissione, del 30 luglio 1996, recante ventiduesimo adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose (GUCE L 248 del) Zina et al. Allergic contact dermatitis from formaldehyde and quaternium-15 in photocopier toner. Contact Dermatitis, 2000, 43, 223-251). NTP Technical Report on Toxicity Studies of Trinitrofluorenone (CAS No. 129-79-3) Administered by Dermal Application and Dosed Feed to F344/N Rats and B6C3F1 Mice. Direttiva 2001/59/ce della Commissione del 6 agosto 2001 recante ventottesimo adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose (GUCE L 225 del 21 agosto 2001). Direttiva 76/769/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, concernente il ravvicinamento ...c) alle sostanze e ai preparati in transito sottoposti a controllo il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati Membri relative alle restrizioni in materia di immissione sul mercato e di uso di talune sostanze e preparati pericolosi (GU. L 262 del 27 settembre 1976). Lee CW, Dai YT, Chien CH, Hsu DJ - Characteristics and health impacts of volatile organic compounds in photocopy centers. Environmental research 2006 Feb; 100 (2): 139-49.PMID: 16045905. Renato Cabella - ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro: Apparecchiature da fotoriproduzione, il pericolo si chiama «ozono» - Ambiente e sicurezza sul Lavoro. Giugno 2005. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali: Ferruccio Fazio." . _:Bb37a1997eb739642ee51f2473eed9524 "20090406" . _:Bb37a1997eb739642ee51f2473eed9524 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO, SALUTE E POLITICHE SOCIALI" . _:Bb37a1997eb739642ee51f2473eed9524 .