_:B77437450bd5b16508a6343c4d4048e25 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 16 febbraio 2009 nell'allegato B della seduta n. 133 All'Interrogazione 4-01663\n presentata da ERMETE REALACCI Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue. In primo luogo, si ritiene opportuno far presente che si e' consapevoli che la situazione di illegalita' presente a Bagnara Calabra, determina un discredito di tutta la marineria italiana incentivando il moltiplicarsi di attivita' di pesca illegale. Per quanto sopra, nella convinzione che sussistono le capacita' per debellare o per lo meno contenere il predetto fenomeno, concentrato quasi esclusivamente nel porto di Bagnara, questo ministero ritiene necessario predisporre un piano di contrasto all'attivita' di pesca con le reti derivanti, che veda coinvolte tutte le forze di Polizia. Cio' in considerazione del fatto che in alcuni particolari contesti geografici, quale quello di Bagnara Calabra, la pesca con le derivanti, ancorche' illegale, ha assunto dei connotati socioculturali profondamente radicati e costituisce la principale fonte di reddito e sostentamento. In tali aree a seguito di ogni operazione si sono manifestate proteste, con il blocco della rete autostradale e ferroviaria, che hanno determinato gravi rischi per il mantenimento dell'ordine pubblico. Premesso quanto sopra, si ritiene necessario sottolineare che la trasmissione televisiva «Report», dal taglio giornalistico di inchiesta, ha illustrato esclusivamente una serie di carenze nei controlli relativi alla pesca con le derivanti, senza mostrare l'attivita' effettivamente svolta dal personale del Corpo delle capitanerie di porto. Al riguardo e' il caso di evidenziare che l'operato del personale del citato Corpo delle capitanerie di porto ha condotto, negli ultimi anni, al sequestro di 2.500 km di reti da posta derivanti ed inoltre, al fine di dotare gli organi preposti al controllo di uno strumento giuridico piu' efficace, e' stata introdotta, con la legge n. 101 del 2008, la sanzione per la mera detenzione di attrezzi da pesca non consentiti. In merito alle singole richieste presenti nell'interrogazione si informa che: 1. non si reputa necessario, per quanto sopra detto, aprire una inchiesta sulle vicende illustrate da «Report». Si assicura, tuttavia, l'interesse predominante di questa amministrazione a contenere il fenomeno di cui trattasi. A tal fine saranno predisposte, di concerto con gli organi preposti al controllo ed in particolare con il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, apposite riunioni di coordinamento per predisporre in tempi brevissimi il piano di cui sopra e valutare eventuali ulteriori iniziative; 2. in merito all'utilizzo dei fondi destinati alla riconversione del settore della pesca con le «spadare» si informa che, a seguito di ogni accertamento delle violazioni di cui trattasi, viene attivato apposito procedimento penale finalizzato all'accertamento della sussistenza del reato di frode comunitaria con conseguente recupero dei fondi; 3. per quanto attiene l'impiego delle «ferrettare» e delle «reti da posta» si precisa che la normativa nazionale e comunitaria, ben nota agli organi di controllo, individua con chiarezza le caratteristiche di ciascun attrezzo, le modalita' di utilizzo nonche', per le ferrettare, le specie bersaglio. Pertanto, si ritiene di non dover criminalizzare la maggior parte dei pescatori che utilizzano tali sistemi nella piena legalita'. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Luca Zaia." . _:B77437450bd5b16508a6343c4d4048e25 "20090216" . _:B77437450bd5b16508a6343c4d4048e25 "MINISTRO POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI" . _:B77437450bd5b16508a6343c4d4048e25 . . . . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01663 presentata da REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20081119" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01663 presentata da ERMETE REALACCI mercoledi' 19 novembre 2008, seduta n.089 REALACCI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: la puntata del 16 novembre 2008 della trasmissione televisiva Report andata in onda su RAI 3 porta alla luce alcuni episodi avvenuti nel porto di Bagnara Calabra in relazione al rispetto delle normative che vietano l'utilizzo delle spadare come mezzi da pesca; la puntata ha inizio con le operazioni di sequestro di spadare nel porto di Cetraro, in provincia di Cosenza, dove alcune imbarcazioni stanno scaricando le reti probabilmente con l'intento di nasconderle. La pena cui vanno incontro e' il sequestro delle reti e una sanzione amministrativa di 4.000 euro; dieci anni fa vennero erogati notevoli contributi comunitari e nazionali per la riconversione delle tecniche di pesca dei pesci spada con le reti derivanti, le cosiddette spadare. Sei anni fa l'Unione Europea le ha proibite definitivamente ma come si evince dalla puntata di Report in Italia alcuni continuano ancora ad usarle. Dieci anni fa le navi spadare erano circa 700, oggi alcune stime ne contano un centinaio nonostante tale pratica sia illegale; il Mediterraneo e' noto per essere il mare piu' sfruttato, in cui la risorsa ittica comincia a scarseggiare. Basti pensare che l'Italia importa il 70 per cento del pesce consumato. La rete spadara e' una rete a maglie larghe che puo' raggiungere la lunghezza di 30 Km ed e' utilizzata esclusivamente per la pesca del pescespada. Purtroppo pero' in questo muro della morte restano incastrati anche specie in via di estinzione come gli squali, le tartarughe marine, delfini e i cetacei. Si stima che nel solo Mediterraneo queste reti siano arrivate ad uccidere diecimila cetacei ogni anno; per far fronte a tale situazione da quest'anno e' stata introdotta una norma che consente il sequestro anche in porto, sanzionando quindi la detenzione. Fino a qualche tempo fa era necessario cogliere i pescatori in flagranza di reato nell'atto di utilizzarla in mare. Tale normativa arriva a seguito dei molti richiami della Commissione Europea, tra cui in particolare un ricorso presentato il 10 giugno 2008 dalla Commissione stessa in cui si legge che «e' ampiamente provato che il sistema di controllo e sanzione applicato in Italia in merito alle reti derivanti sia del tutto insufficiente»; tale appare, infatti, la situazione a Bagnara. Dalle immagini di Report apprendiamo che i controlli sono praticamente nulli, che i pescatori sbarcano indisturbati le proprie reti oltre a grandi quantita' di pesce spada e che gli uomini della capitaneria di porto, pur vedendo queste attivita' non si fermano ad effettuare controlli. Pare infatti dai racconti dei pescatori di Cetraro che e' ben noto che Bagnara a questo riguardo e' un porto franco e che mentre a Cetraro la capitaneria di porto sta sequestrando le reti e applicando le sanzioni amministrative previste, a Bagnara consentono di scaricare le reti e di portarle a casa; oggi la pesca del pescespada si potrebbe effettuare solo con il sistema del palangaro ovvero con gli ami. Ma, mentre il regolamento delle spadare era in via di risoluzione, e' stato introdotto un nuovo tipo di rete chiamato ferrettara a maglie piu' strette della spadara e meno lunga, il cui limite di utilizzo era in origine entro le 3 miglia; oggi portato a 10 miglia rendendo molto piu' difficile la rivelazione delle contravvenzione; la Guardia costiera rivela anche che questo tipo di rete non ha alcuna redditivita' sotto costa e che generalmente tali reti sono utilizzate in vece dalle spadare per pescare anche oltre le 10 miglia e che per raggiungere la lunghezza della spadara vengono cucite l'una con l'altra -: se non si intenda aprire un'inchiesta sulla vicenda del Porto di Bagnara Calabra denunciata dalla trasmissione Report per accertare le effettive responsabilita' su quanto accaduto e al tempo stesso verificare se le forze dell'ordine preposte al controllo di eventuali illegalita' del settore della pesca siano effettivamente messe in condizione di svolgere le loro funzioni attraverso una congrua dotazione di mezzi e uomini in organico; se non si intenda verificare come siano stati effettivamente utilizzati i fondi destinati alla riconversione del settore della pesca con le spadare e, nel momento in cui si accerta la frode da parte delle imbarcazioni ancora in possesso di reti derivanti, quali meccanismi risarcitori si intendano predisporre; se non si intenda aprire un'indagine sugli attrezzi per la pesca alternativi alle spadare attualmente utilizzati da molti pescatori, come le cosiddette ferrettare e le reti da posta, il cui utilizzo e' sempre piu' difficile da distinguere da quello delle spadare illegali. (4-01663)" . "REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO)" . . _:B77437450bd5b16508a6343c4d4048e25 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "20081119-20090216" . "1"^^ . . "4/01663" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01663 presentata da REALACCI ERMETE (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20081119"^^ . "2014-05-14T23:58:00Z"^^ .