_:B723d69cbc3993c8c805b6f378ac8c1ec "Il Ministero dell'industria e' stato coinvolto nella vicenda della cessione dello stabilimento Bertolli di Sorbano del Giudice (Umbria) sin dall'inizio dell'attuale legislatura. Per affrontare la vicenda sono state convocate presso il Ministero riunioni in data 25 luglio 1996, 28 novembre 1996, 28 gennaio 1997, 4 febbraio 1997 e 17 febbraio 1997, alcune delle quali, oltre alla partecipazione dell'azienda, delle organizzazioni sindacali, delle RSU, degli enti locali, hanno visto la partecipazione dei parlamentari eletti nella provincia di Lucca. Fin dall'inizio, pur nella consapevolezza del fatto che la vicenda in questione avesse in oggetto la cessione da parte di un'impresa privata di un bene di sua pertinenza, il Governo ha offerto un tavolo di mediazione al fine di raggiungere per quanto possibile le seguenti finalita' d'interesse generale: il mantenimento dello stabilimento Bertolli di Serbano del Giudice in produzione; il mantenimento di accettabili livelli occupazionali. Fin dal principio, infatti, il Governo ha espresso il suo rammarico per la paventata chiusura di un'importante attivita' produttiva e di un insediamento industriale storico per la provincia di Lucca, insediamento nel quale era confezionato un prodotto il cui marchio possiede tuttora una rilevante quota del mercato estero di olio di oliva italiano. E' stato altresi' specificato che - come facilmente verificabile - l'attuale legislazione sui marchi consente alla Unilever di produrre prodotti recanti il marchio Bertolli in qualsiasi altro stabilimento diverso da quello di Sorbano del Giudice. Gli obiettivi posti dal Governo nel corso del tavolo di mediazione sono stati esplicitamente e ripetutamente condivisi dai partecipanti al tavolo stesso, ivi compreso dai parlamentari presenti. Nel corso delle riunioni, oltre alla informazione sullo stato delle trattative in corso, si sono avute ampie discussioni sulle caratteristiche e sui piani industriali dei potenziali acquirenti che avevano presentato offerte. Allorche' sembrava che una di tali offerte, avanzata dalla Finoli SpA, dovesse giungere a buon fine con la cessione di un ramo d'azienda da parte di Unilever per mezzo di un contratto che prevedeva che l'acquirente nei tre anni successivi continuasse a confezionare per conto di Unilever una quota della produzione di Bertolli (contratto cosiddetto di \"copacking\"), l'Unilever stessa comunicava, in via informale, al Ministero che in data 3 marzo 1997 si era concluso in sede locale un accordo tra l'azienda, le RSU e i sindacati di categoria locali con il quale i lavoratori acconsentivano alla chiusura dello stabilimento in cambio di forti incentivi sul trattamento di fine rapporto e della costituzione di un fondo con una dotazione di lire 600.000.000, a carico dell'azienda, finalizzato alla creazione di nuova occupazione. Questa soluzione, raggiunta nella piena e legittima autonomia negoziale dell'azienda, delle OO.SS., della RSU ha suscitato perplessita' nel Governo in quanto i due obiettivi di cui sopra, che il Governo aveva posto, non erano stati raggiunti, neanche per approssimazione, nella soluzione concordata. Si fa presente, infine, che dopo la chiusura dello stabilimento sono comunque proseguite le trattative tra Unilever e Finoli per la cessione del medesimo non piu' come ramo d'azienda bensi' come immobile produttivo (senza contratto di copacking) che sembra sia giunta a buon fine. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato: Pier Luigi Bersani." . _:B723d69cbc3993c8c805b6f378ac8c1ec "19970918" . _:B723d69cbc3993c8c805b6f378ac8c1ec "MINISTRO MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO" . _:B723d69cbc3993c8c805b6f378ac8c1ec . "Ai Ministri dell'industria, commercio e artigianato, del lavoro e previdenza sociale e del commercio con l'estero. - Per sapere - premesso che: gia' nella XII legislatura erano state presentate sia alla Camera che al Senato interrogazioni relative alla vicenda Bertolli, industria olearia di Sorbano del Giudice (Lucca), facente parte del gruppo Cirio-Bertolli-De Rica di proprieta' del gruppo Iri, poi privatizzata; il gruppo viene acquisito dalla Fisbi e successivamente da questa venduto alla multinazionale anglo-olandese Unilever; ad una di queste interrogazioni, la n. 3-00742 presentata al Senato, il 5 luglio 1995 il Governo aveva risposto in Commissione, ribadendo l'impegno dell'acquirente Unilever ad assicurare per tutto il 1996 la continuita' produttiva del complesso aziendale, nonche' a garantire la salvaguardia dell'occupazione e a non procedere a licenziamenti ne' a procedure di mobilita'; variazioni dell'assetto occupazionale sarebbero state ammissibili solo ed esclusivamente previo accordo con le parti sindacali; l'azienda, in violazione degli accordi sottoscritti nel protocollo, ha comunicato alle organizzazioni sindacali un piano di ristrutturazione che prevedeva la chiusura della raffineria dello stabilimento di Sorbano entro il 31 dicembre 1995; la raffineria dello stabilimento di Sorbano e' stata effettivamente chiusa e sono state incentivate 24 dimissioni, per cui l'organico attuale e' di 94 unita' (130 nel giugno 1995); contemporaneamente alla chiusura della raffineria, l'Unilever ha commissionato una indagine conoscitiva sulle strutture amministrative, commerciali e produttive del gruppo, da concludersi entro il mese di giugno 1996 e sulla base dei cui risultati avviare un confronto con i sindacati per l'elaborazione di un piano organico di ristrutturazione; l'azienda si era inoltre impegnata con le organizzazioni sindacali e con il ministero dell'industria, rappresentato dal Sottosegretario pro tempore Zanetti, alla presenza dei parlamentari locali, dei rappresentanti della regione e delle istituzioni locali a non procedere a iniziative autonome di modifica dell'assetto produttivo ed industriale; nonostante questo, sono state prese iniziative per la chiusura di stabilimenti del gruppo (La Spezia) a seguito di trasferimento di produzioni, e a Sorbano, l'esodo incentivato e' passato da 24 a 30 unita'; il 21 marzo 1996, il direttore Manca della societa' Van den Bergh incontra le segreterie nazionali di categoria delle organizzazioni sindacali e conferma che, prima di assumere decisioni sulla base del risultato dell'indagine conoscitiva, previsto per la fine di giugno, sara' avviato il confronto con le organizzazioni sindacali; in data 26 marzo 1996, il quotidiano la Repubblica smentisce circostanziatamente le affermazioni dell'azienda affermando che: a) lo studio di riassetto societario sarebbe gia' stato ultimato; b) lo stabilimento Bertolli di Lucca sarebbe ceduto ad una societa' toscana del settore appena scaduti i termini previsti dai vincoli del protocollo Iri (fine 1996); c) lo stabilimento San Giorgio di Pomezia (gruppo Vdb) starebbe ugualmente per essere ceduto; d) gli esuberi dell'intera Unilever Italia ammonterebbero a 520 unita', di cui 350 riferiti alla Van der Berg (oleario-margariniero); successivamente il direttore generale dell'azienda M. Manca in un incontro con il coordinamento nazionale sindacale del gruppo industriale Vdb, non affermava ne' smentiva le notizie di stampa ed evidenziava che: a) le difficolta' sul mercato dell'olio, ridottosi del 30 per cento, rendono necessario lo spostamento della produzione (il 70 per cento; della attivita' della Vdb) a produzioni di piu' alto valore aggiunto; b) e' necessario ridurre i costi ritenuti non appropriati rispetto a quelli del settore; c) la disponibilita' a presentare entro poche settimane un piano industriale di ristrutturazione stralciato da quello generale, la cui ultimazione e' slittata nei tempi; successivamente, nell'incontro tenutosi a Roma il 26 giugno 1996 tra il coordinamento sindacale del gruppo e la direzione societaria (presente il direttore generale Manca), viene confermata la decisione da parte del gruppo relativa alla cessione dello stabilimento Bertolli di Sorbano (LU), escluso il marchio \"Bertolli\", e comunque si conferma la dismissione dell'attivita' entro il 31 dicembre 1996, indipendentemente dal verificarsi della vendita degli impianti a terzi -: quali iniziative il Ministro intenda assumere nei confronti della multinazionale Unilever affinche' rispetti gli impegni presi nel senso di non modificare sostanzialmente l'assetto produttivo ed industriale dell'azienda che porterebbe gravi ripercussioni occupazionali sulla provincia di Lucca; quali provvedimenti intenda prendere il Ministro perche' gli accordi assunti tra privati al momento della privatizzazione non vengano poi in tutto o in parte disattesi dalla nuova proprieta', con ripercussioni negative sui livelli occupazionali e sulla struttura produttiva esistente. (4-01640)" . . _:B723d69cbc3993c8c805b6f378ac8c1ec . . "4/01640" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "1"^^ . . "2014-05-15T10:20:45Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01640 presentata da MORONI ROSANNA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19960703" . . "MORONI ROSANNA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI)" . "MASELLI DOMENICO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO)" . "19960703-19971009" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01640 presentata da MORONI ROSANNA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19960703"^^ . .