. "CALDEROLI ROBERTO (LEGA NORD)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: l'interrogante da diversi anni si impegna per portare alla luce gli illeciti commessi ai danni della pubblica amministrazione; in numerose occasioni ne ha dato informazione alla Procura della Repubblica di Bergamo a mezzo di esposti e ai Ministri competenti a mezzo di interrogazioni parlamentari; numerosi altri esposti anonimi e non inerenti i reati commessi contro la pubblica amministrazione giacciono presso la Procura della Repubblica di Bergamo; il numero dei procedimenti aperti dalla Procura di cui sopra per tali reati appare sproporzionato per difetto in rapporto a quello degli esposti ricevuti e a quello dei procedimenti aperti da altre Procure della Repubblica; l'interrogante ha pubblicamente sottolineato in piu' occasioni tale sproporzione; in conseguenza della sua attivita' ispettiva l'interrogante e' stato oggetto di minacce personali e di minacce rivolte anche nei confronti dei suoi familiari, di cui e' stata data informazione al Ministro dell'interno a mezzo di interrogazione parlamentare; in data 8 novembre 1993 il Procuratore f.f. della Repubblica di Bergamo ha emesso avviso di garanzia nei confronti dell'interrogante reo di aver qualificato in un comizio pubblico del 30 aprile 1993 il Presidente della Repubblica come \"sacrestano\"; sempre nell'anno 1993 la Procura della Repubblica di Bergamo ha emesso altri avvisi di garanzia nei confronti di parlamentari della Lega Nord per dichiarazioni rese in pubblici comizi; l'interrogante per tali episodi aveva pubblicamente sottolineato i diversi tempi e le diverse modalita' di risposta della Procura della Repubblica di Bergamo; in conseguenza di tali dichiarazioni il dottor Tommaso Buonanno, Procuratore f.f. della Repubblica presso il tribunale di Bergamo, ha citato avanti il tribunale civile di Bergamo l'interrogante chiedendo la condanna dello stesso al risarcimento di tutti i danni nella misura equa e comunque non inferiori a lire 100 milioni, danni provocati dalle affermazioni rese dall'interrogante in un pubblico comizio, in una conferenza stampa e in trasmissioni televisive; la prima udienza del procedimento sovracitato e' stata tenuta il giorno 5 maggio 1994; in data 7 giugno 1994 l'interrogante ha presentato un'interrogazione al Ministro di grazia e giustizia del seguente contenuto: \"Per sapere - premesso che: nella trascorsa settimana il quotidiano Corriere della Sera ha pubblicato articoli relativi all'esistenza di un dossier in cui si descrive una vera e propria tangentopoli bergamasca; sempre dai medesimi articoli si evidenzia l'esistenza da piu' di un anno presso la Procura di Bergamo di atti di indagine relativi agli episodi di tangenti della provincia di Bergamo e che le \"inchieste\" sarebbero state \"insabbiate\"; l'ex gip di Bergamo Tino Palestra, ora Presidente del Tribunale di Trento, nel corso di una riunione dell'Associazione Nazionale Magistrati ha pubblicamente dichiarato: \"E' nella coltivazione di rapporti privilegiati con difensori, periti, curatori che si annidano ben altri pericoli di parzialita'; e cosi' pure, nella coltivazione di analoghi rapporti con altri 'potenti di Stato' (polizia, carabinieri, Guardia di finanza) con il tramite dei quali si sono talora posti in essere comportamenti nella sostanza non molto dissimili da quelli che noi stessi abbiamo poi loro contestato, persino sotto il profilo penale\"; negli atti processuali di un procedimento per cui e' stato arrestato e rinviato a giudizio per tangenti l'ex comandante della Brigata di Sarnico delle Fiamme Gialle, maresciallo Mario Granato, non e' stato accluso l'allegato B che contiene trascrizioni di intercettazioni telefoniche operate sui militari della Guardia di finanza e \"dove compaiono alcune telefonate di magistrati di Bergamo che chiedono piccoli favori ai militari\" di cui sopra (Corriere della Sera del 2 giugno 1994); la Procura di Bergamo ha dichiarato di non aver inserito l'allegato negli atti perche' processualmente ininfluente; da fonti confidenziali risulterebbero, come interlocutori telefonici del Maresciallo Granato, i sostituti procuratori della Repubblica di Bergamo Tommaso Buonanno e Carmen Pugliese nonche' l'ex pretore di Grumello (BG) Mauro Mocci -: se le notizie riportate al riguardo dalla stampa siano fondate; se sia stata fatta segnalazione degli episodi di cui in premessa alla procura di Milano competente per eventuali indagini sui magistrati di Bergamo; se non consideri gravissime le dichiarazioni del gip Tino Palestra; se non ritenga urgente e assolutamente necessario l'apertura di un'inchiesta sull'operato dei magistrati del Tribunale di Bergamo; la pubblicazione nell'allegato \"B\" ai resoconti di seduta dell'interrogazione e quindi anche dei nominativi dei magistrati casualmente oggetto di intercettazioni telefoniche e' avvenuta martedi' 14 giugno 1994; la stampa aveva dato informazione che mercoledi' 15 giugno 1994 si sarebbero conosciuti i nominativi di cui sopra; in data 13 giugno 1994 i sostituti Procuratori della Repubblica Tommaso Buonanno, Carmen Pugliese e il giudice Mauro Mocci, a mezzo del quotidiano L'Eco di Bergamo, pur sostenendo la loro innocenza, hanno ammesso, come ipotizzato nell'interrogazione, di essere loro tre i magistrati coinvolti nelle intercettazioni in oggetto; nel procedimento civile intrapreso dal dottor Buonanno contro l'interrogante e' stato nominato come giudice istruttore proprio il sovracitato Mauro Mocci\"; l'interrogante richiede se la nomina del Mocci a giudice istruttore del procedimento civile sia avvenuta per caso, per normale logica di lavoro del tribunale di Bergamo ovverosia per pressioni esterne o interne; ritiene inoltre inopportuno che l'incarico di giudice istruttore venga svolto proprio da uno dei tre magistrati coinvolti nelle intercettazioni telefoniche di cui in premessa; richiede altresi' se debba ritenersi casuale che il dottor Buonanno, Procuratore f.f. della Repubblica nonche' promotore della causa contro l'interrogante, e il relativo giudice istruttore siano collegati reciprocamente a mezzo della ammessa comune conoscenza con il maresciallo della Guardia di finanza Mario Granata gia' sottoposto ad arresto e rinviato a giudizio per vicende di tangenti, e se sia opportuno un livello di conoscenza tra magistrati e inquisiti tale da consentire, come loro stessi ammettono nell'Eco di Bergamo del 13 giugno 1994, colloqui telefonici di natura privata; il giudice Mocci, conosciuti i nominativi delle due parti del procedimento civile di cui in premessa, avrebbe dovuto, ad avviso dell'interrogante, rinunciare all'incarico di giudice istruttore, altrimenti puo' sorgere il legittimo dubbio circa quale obiettivita' di giudizio ci si possa aspettare da persona collegata, anche se con motivazioni opposte, alle due parti; non pare siano consentite ricusazioni in itinere del giudice -: se alla luce di tutto quanto sopra esposto dalle ammissioni dei tre magistrati e della nomina di uno di essi a giudice istruttore della causa civile in oggetto, non ritenga ancora piu' urgente e necessaria un'ispezione di codesto Ministero presso il tribunale di Bergamo ai fini dell'eventuale promozione di un procedimento disciplinare davanti al CSM. (4-01614)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01614 presentata da CALDEROLI ROBERTO (LEGA NORD) in data 19940622"^^ . "0"^^ . . . "2014-05-14T19:20:21Z"^^ . . . "4/01614" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01614 presentata da CALDEROLI ROBERTO (LEGA NORD) in data 19940622" . "19940622-" . .