"FAVA GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA)" . "20081028-20091012" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "2014-05-14T23:56:43Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01461 presentata da FAVA GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20081028"^^ . . . "4/01461" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01461 presentata da FAVA GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20081028" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01461 presentata da GIOVANNI FAVA martedi' 28 ottobre 2008, seduta n.073 FAVA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: nel comune di Suzzara in provincia di Mantova, e' stato ritrovato affisso nei locali commerciali frequentati da cittadini stranieri (phone center, macellerie islamiche eccetera) un volantino scritto in lingua araba siglato «Gruppo islamico Europa»; il volantino in esame fissava per il giorno 26 ottobre 2008 una adunata generale presso la «moschea di Suzzara» di tutti i fedeli musulmani presenti nel territorio allo scopo di reclutare nuovi membri per l'organizzazione «Gruppo islamico Europa»; la moschea di Suzzara sorge in un edificio comunale (ex sede dell'ufficio tecnico del comune) sito in via Gina Bianchi ristrutturato recentemente dalla amministrazione e assegnato ad alcune associazioni islamiche presenti nel territorio; il centro islamico opera in forma abusiva in quanto nelle convenzioni stipulate tra il comune e le associazioni assegnatarie non si fa alcun riferimento all'utilizzo del locale quale luogo di culto (Moschea). All'interno dell'edificio vi sono, inoltre, dei locali destinati all'insegnamento del corano ai minori (scuola coranica-madrasa); il volantino in oggetto firmato Islamic Forum Europe recita testualmente: «solo l'Islam e' la salvezza dell'umanita'. Dobbiamo salvare la nostra comunita' e dobbiamo salvare la societa' nella quale viviamo. Noi viviamo in un Paese, ambiente e societa' che non e' favorevole all'Islam. Dobbiamo cercare la strada della soluzione in modo organizzato. C'e' bisogno che costruiamo il vero musulmano. Il principale obiettivo dell'uomo e' che deve sottostare e consegnare la vita soltanto a quello che Dio dice. Dio ha dato a noi la responsabilita' della religione, in modo che possiamo osservarla nel modo giusto e, dopo la morte, ottenere il paradiso. Voi potete diventare membri dell'Islamic Forum Europe. Per questo vi invitiamo il 26 ottobre, dopo la preghiera del Magreb, alla moschea di Suzzara»; il «Gruppo islamico europa» e' un'organizzazione internazionale di matrice fondamentalista islamica con sede a Londra e legata alla Jamaat di Pakistan e Bangladesh; la Jamaat di Pakistan e Bangladesh e' stata al centro dell'attenzione mediatica negli ultimi tempi in quanto, si e' resa responsabile: tre anni fa, dell'attentato all'ex premier Sheik Hasina Wajed e nello scorso aprile delle manifestazioni violente (con lancio di sassi e pietre contro la polizia) davanti al Parlamento del Bangladesh, poiche' il Parlamento aveva approvato la norma che equiparava agli uomini i diritti all'eredita' per le donne; in Italia il fenomeno sociale della diffusione di centri islamici e moschee, in molti casi abusivi, sta subendo negli ultimi anni un allarmante crescita esponenziale. Nel giro di poco tempo sono sorte in tutta Italia: moschee di dimensioni enormi, centri culturali e religiosi, scuole coraniche e attivita' commerciali gestite direttamente dalle comunita' musulmane (macellerie, phone center eccetera); sempre piu' spesso, stando alle notizie pubblicate dagli organi d'informazione, ci troviamo dinnanzi a casi emblematici dove e' facilmente riscontrabile da un lato il manifesto rifiuto da parte delle comunita' musulmane presenti in Italia di rispettare le normative vigenti e di adeguarsi alla regole comportamentali e culturali del nostro Paese e dall'altro lato l'atteggiamento superficiale delle istituzioni che non comprendendone i rischi adottano semplicistiche soluzioni, mettendo conseguentemente in pericolo la sicurezza dei cittadini; il mantenimento di questa costosissima rete di associazioni islamiche in italia e' impensabile senza il sostegno e la solidarieta' di moschee, centri universitari, donazioni, finanziamenti di Stati e banche che hanno come obiettivo la «diffusione della fede» (da'wa). È ipotizzabile, inoltre, che i finanziamenti di queste attivita' avvengano anche attraverso strutture parallele formate da commerci illeciti, riciclaggio di denaro, sfruttamento dell'immigrazione; si stima che oggi l'ammontare di denaro utilizzabile dalle organizzazioni legate al fondamentalismo islamico ammonterebbe ad almeno 150 miliardi di euro; e' noto che questi centri culturali, oltre ad essere sede di attivita' religiosa, diventano anche centri della vita sociale e politica della comunita' musulmana; l'Islam si presenta fin dalle origini come un progetto globale che include tutti gli aspetti della vita. Include un modo di vivere, di comportarsi, di concepire il matrimonio, la famiglia, l'educazione dei figli, perfino l'alimentazione. In questo sistema di vita e' compreso anche l'aspetto politico: come organizzare lo Stato, come agire con gli altri popoli, come rapportarsi in questioni di guerra e di pace, come relazionarsi agli stranieri, eccetera. Tutti questi aspetti sono stati codificati a partire dal Corano e dalla sunna e sono rimasti «congelati» nei secoli. La legge religiosa determina la legge civile e gestisce la vita privata e sociale di chiunque vive in un contesto musulmano, e se questa prospettiva e' destinata a rimanere immutata come e' accaduto finora, la convivenza con chi non appartiene alla comunita' islamica non puo' che risultare difficile; la legge islamica, rivolgendosi l'Islam a tutta l'umanita', e' una legge personale e non dipende in nessun modo dall'elemento territoriale. La stessa nazionalita' non e' collegata, come avviene nella tradizione occidentale, allo jus sanguinis e allo jus loci, ma allo jus religionis, cioe', alla appartenenza ad una comunita' di credenti che non e' legata all'esistenza di un entita' statuale; piu' volte l'interrogante ha denunciato le connivenze tra alcune associazioni islamiche presenti nel nostro Paese e le strutture internazionali legate alla rete del fondamentalismo islamico e di conseguenza i collegamenti tra le organizzazioni terroristiche e le attivita' che si svolgono all'interno delle moschee; nel nostro Paese, le indagini sul terrorismo internazionale, hanno portato a numerosi arresti e hanno dimostrato, senza ombra di dubbio, la presenza in Italia di cellule eversive del terrorismo islamico legate al movimento di Al Qaeda; e' palesse ad avviso degli interroganti che anche in Italia all'interno delle comunita' islamiche si annidi la presenza di gruppi eversivi (basti pensare, tornando indietro nel tempo, alle vicende giudiziarie che hanno investito il centro islamico di viale Jenner a Milano, la moschea di Cremona, le moschee di Torino di via Saluzzo e via Cottolengo, la moschea di Perugia); non e' dato dimenticare che, dopo gli attentati dell'11 settembre, l'italia e' impegnata, come del resto tutto il mondo occidentale, in una lunga guerra al terrorismo internazionale di matrice islamica fondamentalista; il terrorismo internazionale «Jihadista» ha messo sotto scacco l'Europa con gli attentati terroristici di Madrid dell'11 marzo 2004 e di Londra del 7 luglio 2005; e' necessario ricordare che nella rivendicazione degli attentati di Londra si faceva esplicito richiamo proprio all'Italia indicando il nostro Paese come prossimo obiettivo per una operazione di terrore se possibile ancora piu' eclatante di quelle di Madrid e Londra; la sfida lanciata dal fondamentalismo islamico e' particolarmente seria in quanto affonda il colpo in un Europa che rifiuta di riconoscere le proprie radici; una politica buonista, superficiale e poco attenta alle vicende internazionali ha permesso il radicamento del fondamentalismo islamico anche nel nostro Paese -: se il Ministro non ritenga opportuno predisporre controlli in tutti i centri islamici presenti sul territorio italiano, provvedendo alla chiusura di quelli che perseguono obiettivi volti al radicamento del fondamentalismo di matrice islamica nel nostro Paese.(4-01461)" . "1"^^ . . _:Bff0bf3b27014f78534f7710f6ba1c82c . . _:Bff0bf3b27014f78534f7710f6ba1c82c "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 12 ottobre 2009 nell'allegato B della seduta n. 230 All'Interrogazione 4-01461\n presentata da GIOVANNI FAVA Risposta. - In via generale, la piena tutela dell'esercizio della liberta' religiosa comporta che sia assicurata a tutti la possibilita' di esercitare liberamente il proprio culto, anche disponendo di un edificio per la celebrazione delle funzioni religiose. Infatti il diritto di professare la propria religione in tutte le sue manifestazioni, individuali e collettive, e' contenuto nella Costituzione: l'articolo 3 sul principio di eguaglianza e di pari dignita' sociale, senza distinzioni di sesso, razza, lingua e religioni; l'articolo 8, in tema di eguale liberta' di tutte le confessioni religiose; l'articolo 19, relativo alla liberta' di esercizio del culto nelle forme individuali o associate, anche come diritto di propaganda della fede religiosa e l'articolo 20 che prescrive che il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto di una associazione o istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative. Il riconoscimento dei diritti costituzionali descritti impongono di approfondire pero' anche altri aspetti altrettanto rilevanti alla luce dei principi costituzionali. In tale ambito una posizione sicuramente preminente riveste l'esigenza della tutela della sicurezza nazionale e dei cittadini, a volte insidiata da attivita' che, dietro il paravento di centri culturali ed aggregazioni di altro genere, di ispirazione religiosa, in realta' mirano ad obiettivi di matrice eversiva e terroristica, come la realta' dei fatti ha piu' volte dimostrato. Compito del ministero dell'interno, quale amministrazione di garanzia dei diritti dei cittadini e della loro sicurezza, e' quello di individuare in ogni occasione il giusto punto di equilibrio tra l'esercizio della liberta' religiosa e la tutela della civile convivenza. Il ministero dell'interno dedica particolare attenzione alle realta' dei luoghi di aggregazione ove, pur con la variabile definizione di centri culturali islamici o moschee, in effetti si fa di tutto: si prega, si fa scuola, si somministra cibo e, come dimostrano alcune recenti indagini della Magistratura, anche proselitismo, reclutamento e finanziamento per attivita' terroristiche. Questo ministero svolge, attraverso il dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione, un costante monitoraggio di tutte le realta' religiose - comprese quelle islamiche - finalizzato a rilevare l'intendimento delle varie comunita' di integrarsi e svilupparsi, nel tessuto sociale, secondo principi democratici e di civile convivenza. Occorre precisare, per quanto concerne la realta' islamica, che le moschee esistenti sul territorio nazionale - si qualificano come tali solo quelle dotate di minareto, mihrab (nicchia inserita nel muro orientata in direzione della Mecca) e cupola - sono soltanto due: quelle di Roma e di Segrate. Gli altri luoghi destinati al culto islamico sono sale di preghiera aperte in genere su iniziativa di comunita', associazioni islamiche e centri culturali che si propongono prioritariamente la diffusione della propria cultura e, nell'ambito di tale attivita', anche finalita' di culto. Le sale di preghiera sono quasi sempre collocate nella sede del centro culturale o dell'associazione di cui e' responsabile, a tutti gli effetti, il rappresentante del centro o dell'associazione e sono in prevalenza costituite da appartamenti, garage e capannoni, anche all'interno di semplici abitazioni private. Il proliferare di tali luoghi di culto e degli altri luoghi di aggregazione culturale e' un tema molto sentito, soprattutto nelle realta' locali e, proprio a questo riguardo, intendo assicurare che il Governo non trascura qualsiasi segnale, anche minimo, di rischio od allarme. Ne sono tangibile prova una serie di operazioni di polizia e magistratura, a seguito delle quali si e' potuto appurare che all'interno di alcuni luoghi di culto si annidavano attivita' di propaganda, proselitismo in chiave salafita/jihadista, di raccolta fondi e di reclutamento ed addestramento di militanti jihadisti, come nel caso delle operazioni condotte a Bologna, Milano, Perugia e da ultimo a Bari. Quest'ultima operazione dimostra ancora una volta quanto sia giusta l'azione che il Governo sta perseguendo per combattere alla radice il fenomeno terroristico, anche attraverso il contrasto all'immigrazione clandestina. Una attenzione particolare e' rivolta alle modalita' di finanziamento dei sodalizi che traggono la loro sussistenza dalla raccolta di fondi tra i fedeli - la cosiddetta zaqat (che consiste nella contribuzione individuale prevista dal Corano e dalla Shari'a) risulta essere la principale fonte attraverso la quale sono generalmente sostenute le attivita' del centri islamici presenti in Italia, nonche' gli eventuali acquisti, o locazioni di immobili da destinare a luoghi di culto o a sedi di associazioni. Attraverso le attivita' ispettive della Guardia di finanza, una particolare attenzione viene dedicata alle agenzie finanziarie, per verificare l'eventuale utilizzazione dei circuiti di money transfer per finalita' di riciclaggio di capitali illeciti e di finanziamento del terrorismo internazionale. Il rischio di possibili infiltrazioni eversive all'interno delle comunita' islamiche presenti nel nostro Paese e', comunque, gia' da tempo all'attenzione di questo ministero che in questi anni, ove ne ricorrevano i presupposti, non ha mancato di adottare i necessari provvedimenti di espulsione, per motivi di sicurezza dello Stato. Massima attenzione, inoltre, viene dedicata ai rapporti tra il radicalismo di matrice islamica ed il terrorismo internazionale, anche attraverso una consolidata cooperazione internazionale di polizia con tutti i Paesi direttamente e indirettamente interessati, nella considerazione della natura transnazionale del fenomeno. Lo straordinario impegno del Governo per rafforzare il livello di sicurezza dei cittadini trova conferma anche nelle misure legislative, recentemente diventate legge, in materia di sicurezza pubblica e che tra l'altro non trascurano i rischi di matrice terroristica. Si ricorda, in particolare, la disposizione in base alla quale il giudice competente, qualora emergano finalita' di terrorismo, puo' disporre cautelarmente la sospensione delle attivita' di organizzazioni, di associazioni, di movimenti o gruppi che svolgano o favoriscano attivita' finalizzate al terrorismo e il Ministro dell'interno - in presenza di sentenza irrevocabile - ordina lo scioglimento dell'organizzazione e dispone la confisca dei beni. Cio' premesso, nel comune di Suzzara, in provincia di Mantova, e' presente una Comunita' islamica nel cui ambito opera anche l'associazione denominata Forum Islamico Europeo in Italia, istituito in data 6 marzo 2006, a sua volta emanazione dell'Islamic Forum Europe con sede a Londra. L'associazione - che opera con il contributo volontario dei suoi associati - ha finalita' di carattere culturale, e' priva di accenti politici ed e' diretta a perseguire il miglioramento dei rapporti tra i suoi membri, mantenere la stabilita', nonche' la coesione della comunita' islamica, incentivare lo sviluppo economico, conservare le tradizioni e la cultura del paese d'origine. Anche nei confronti di tale associazione - come del resto nei confronti di tutte le realta' religiose - il ministero dell'interno opera una costante attivita' di monitoraggio al fine di rilevare la volonta' della stessa di svilupparsi secondo principi democratici e di integrarsi nel tessuto sociale, pur mantenendo la propria identita' religiosa. Nell'ambito delle attivita' portate avanti dai soci della comunita' rientra la distribuzione di materiale divulgativo con il testo in versione doppia - sia bendasi che inglese - il cui contenuto appare prevalentemente orientato al sostegno dei comportamenti raccomandati al fedele. Inoltre, presso la sede dell'associazione, a cura del centro socio interculturale islamico, nei fine settimana, opera una struttura educativa gestita da giovani volontari - i cui nominativi vengono, di volta in volta, indicati al comune di Suzzara - che si dedicano all'insegnamento della lingua araba e della religione islamica ad una trentina di bambini di eta' compresa tra i 6 e i 13 anni. Il referente locale dell'associazione riscuote buona considerazione in seno alla comunita' islamica del comune di residenza e, in passato, ha ricoperto la carica di Presidente del centro islamico suzzarese mentre attualmente non riveste ruoli di responsabilita' nell'ambito del cennato sodalizio religioso. I locali utilizzati dal centro socio interculturale islamico risultano concessi in comodato gratuito dal comune di Suzzara, che svolge una costante azione di vigilanza nei confronti della predetta associazione alla quale richiede annualmente il deposito del programma delle attivita' sociali, corredato dal rendiconto economico dell'associazione medesima. Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Nitto Francesco Palma." . _:Bff0bf3b27014f78534f7710f6ba1c82c "20091012" . _:Bff0bf3b27014f78534f7710f6ba1c82c "SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO" . _:Bff0bf3b27014f78534f7710f6ba1c82c .