INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01205 presentata da RAMPELLI FABIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 05/10/2006

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01205 presentata da FABIO RAMPELLI giovedì 5 ottobre 2006 nella seduta n.048 RAMPELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: con l'originaria licenza del Prefetto di Roma emessa il 26 febbraio 1932 è stata rilasciata, a favore dell'Ente Morale Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Federazione di Roma, l'autorizzazione ad esercitare l'attività di Istituto di Vigilanza privata e che, attualmente, l'ANCR-IVU solo nella Capitale ha alle dipendenze circa 1100 lavoratori; l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, quale Ente Morale, ha sempre goduto di un doppio contributo statale, uno erogato dal Ministero della difesa ed uno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per cui è soggetta sia ai controlli amministrativi del citato dicastero sia, ai sensi dell'articolo 2 della legge 21 marzo 1958, n. 259, a quelli del ministero dell'economia e della Corte dei conti, sia, infine, per quanto riguarda l'esercizio dell'attività di vigilanza privata, a quelli del ministero dell'interno; l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e l'Istituto Vigilanza dell'Urbe sono, giuridicamente, la stessa entità, tanto che essi utilizzano la stessa partita IVA, lo stesso Codice fiscale e lo stesso Regolamento interno; con provvedimento del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, n. 41083/XXVII-22 del 21 novembre 1949, è stato stabilito che il personale di ruolo, dipendente dalla ANCR, gode, in base al proprio regolamento organico, della «stabilità di impiego»; sulla base di detto riconoscimento l'Associazione è stata esentata dall'obbligo della assicurazione INPS contro la disoccupazione involontaria, tanto che nel corso di processo dinanzi all'Autorità giudiziaria penale (Sentenza del GUP presso il Tribunale di Roma n. 21950/00 RGNR e 6467/01 RGUP) i responsabili del tempo, unitamente al Direttore pro tempore dell'INPS di Roma, sono stati, per tale motivo, assolti dall'accusa di evasione delle contribuzioni dovute per la disoccupazione involontaria al detto Ente previdenziale; con Decreto del 4 agosto 1995 del Ministro della Difesa, di concerto con il Ministro del tesoro ed il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, emesso anche sulla base della peculiare natura dell'IVU e della garanzia della stabilità del posto di lavoro, comunicato all'ANCR-IVU con lettera dell'INPDAP prot. 80207/95 del 17 gennaio 1996, i lavoratori assunti dall'Istituto a far data dal richiamato provvedimento, sono stati ammessi all'iscrizione obbligatoria all'ex Cassa Previdenza Dipendenti Enti Locali (C.P.D.E.L.); nessuno dei dipendenti in servizio presso l'IVU in data anteriore al 4 agosto 1995 ricorda di essere mai stato avvisato dai responsabili dell'ANCR-IVU della facoltà di poter richiedere, entro cinque anni, l'iscrizione volontaria alla C.P.D.E.L.; dinanzi alle richieste di numerosi dipendenti dell'ANCR-IVU, un alto dirigente della Regione Lazio, «accertata la natura dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci», non ha escluso, con note inviate agli interessati anche nel luglio 2006, la possibilità di una mobilità verso i ruoli della Regione stessa, limitandosi a subordinarne l'efficacia all'esito delle procedure di verifica previste per l'accertamento delle esigenze; il requisito della «stabilità dell'impiego» è direttamente collegato non solo alla natura di Ente Morale dell'ANCR-IVU (che, dunque, non è un'impresa commerciale), ma anche alle solide garanzie patrimoniali proprie dell'Associazione che, fino a qualche anno fa, poteva vantare un notevole patrimonio immobiliare; la natura della «stabilità dell'impiego» si concretizza, secondo quanto statuito dalla Corte di Cassazione, solo quando «sia riconosciuto ai lavoratori un determinato stato giuridico che dia loro garanzia di non essere costretti a lasciare il posto, se non quando ricorra una "giusta causa", a norma dell'artico 2119 c.c., oppure vi siano altri determinati giustificati motivi tassativamente stabiliti a priori con criteri restrittivi e con l'eventuale previsione di un trattamento indennitario quando si tratti di motivi esclusivamente collegati con esigenze obiettive» e, secondo il Ministero del lavoro, quando sussiste un vero e proprio divieto del licenziamento prima del compimento dei limiti d'età, ovvero quando il licenziamento è possibile solo a condizioni rigorosamente determinate, e limitatissime per il numero e il contenuto, in casi che comunque devono essere «legislativamente e tassativamente stabiliti a priori » (circolare INPS n. 178 del 28 luglio 1982); l'ANCR-IVU ha proceduto, fino a tutto il 2005, all'alienazione di diversi cespiti immobiliari, alcuni dei quali di notevole pregio come quello della storica sede romana di Piazza Ippolito Nievo ove ora è stato realizzato un albergo di lusso, a un prezzo, secondo l'interrogante, incongruo; dal febbraio del 2005 presso l'ANCR-IVU si è iniziato a parlare di «stato di crisi», inducendosi i lavoratori, con iniziative culminate in un'eplicita lettera del 1 o aprile 2005 a firma di Ruggero Villa e di Luigi Magliuolo, a dimettersi dall'IVU e ad aderire, in qualità di soci, ad una Cooperativa (IVCR Metronotte Roma), costituita solo il 25 gennaio 2005 e diretta da soggetti tuttora collegati all'IVU, che, tuttavia, non avrebbe assicurato ai lavoratori la stessa, qualificata «stabilità» del posto di lavoro goduta all'IVU; fin dall'aprile 2005 l'ANCR-IVU risulta tra i promotori del progetto «Fermalavoro», in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne e con altri partner , per garantire l'occupazione di giovani congedatisi dal servizio militare volontario; l'ANCR-IVU, che poteva vantare un giro di affari di circa 50 milioni di euro all'anno, negli ultimi tempi sta di fatto dismettendo a Roma una serie di importanti servizi, limitandosi a non partecipare alle gare promosse dai committenti pubblici e privati per il rinnovo dei servizi; con lettera prot. 2005/00668/MNT dell'11 luglio 2005 la stessa Corte dei conti ha dichiarato di non essere in possesso dei bilanci dell'ANCR-IVU successivi al 2002; messa in sordina l'ipotesi di devoluzione delle Guardie Giurate e delle attività dell'ANCR-IVU alla Cooperativa IVCR-Metronotte e continuando a parlarsi di crisi, si è ventilata l'ipotesi di analogo assorbimento da parte di un Consorzio denominato «Pegaso»; l'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci non ha fornito ai lavoratori alcuna utile indicazione sulle eventuali modalità di cessione del «ramo d'attività» al Consorzio Pegaso, sulle relative garanzie dell'operazione, sulle peculiarità del nuovo rapporto di lavoro e sul mantenimento del diritto alla «stabilità dell'impiego» per come sopra definito; ad oggi risulta l'interessamento alla vicenda ANCR-IVU dell'Assessorato al Lavoro della Regione Lazio e della Provincia di Roma, solo parzialmente competenti in materia, mentre risultano inevase, da parte dei ministeri competenti, non solo ben cinque atti di sindacato ispettivo presentati nella scorsa legislatura da altrettanti deputati di diversi partiti e schieramenti, ma anche documentate richieste di chiarimenti ed interventi da parte di organizzazioni sindacali rappresentative degli interessi dei lavoratori dell'Istituto, come il SAVIP -: se non ritengano di intervenire a tutela dei livelli economici ed occupazionali; se in relazione alla natura di Ente Morale dell'IVU, delle attività esercitate e dei contributi erogati dallo Stato il Presidente ed i Ministri interrogati si ritengano competenti ad esercitare una qualsiasi forma di vigilanza sulle attività di gestione dei vertici dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci; se l'iscrizione obbligatoria all'ex Cassa Previdenza Dipendenti Enti Locali (C.P.D.E.L.) non comporti, per i lavoratori, la possibilità di transitare nei ruoli degli altri Enti partecipanti al predetto Fondo previdenziale ed, in particolare, alla Regione Lazio ed alla Provincia di Roma; se e come siano stati sanzionati i responsabili dell'ANCR-IVU per non aver messo al corrente le Guardie giurate in servizio alla data del 4 agosto 1995 della possibilità di iscrizione all'ex. C.P.D.E.L., atteso che i lavoratori ora non possono più fruire dei relativi benefici essendo decaduti dal termine; quali garanzie siano approntate per i lavoratori che, all'esito delle trattative in corso, non intendessero comunque perdere lo status di dipendenti di un Ente Morale con le peculiari garanzie dell'IVU, atteso che sia da un punto di vista giuridico sia da quello fiscale è attualmente impossibile distinguere l'IVU dall'ANCR; quali accertamenti siano stati condotti dai Dicasteri competenti sulla reale portata dello «stato di crisi», atteso che l'ANCR-IVU, ad oggi, non risulta che abbia prodotto i bilanci successivi a quello del 2002 e che, dunque, non è dato comprendere come possa essersi prodotta la voragine debitoria in un Istituto che pure ha un cospicuo portafoglio di clienti sul territorio della Capitale; quali altri accertamenti ed atti ispettivi abbiano condotto, in merito agli aspetti straordinari di questa vicenda ed in via ordinaria, i Dicasteri interrogati e le loro articolazioni territoriali sulle attività dell'ANCR-IVU; se la presenza, all'interno dell'ANCR-IVU ed in posizione di preminenza, di soggetti che rivestono incarichi in Istituti di vigilanza privata formalmente concorrenti sia ammissibile ai sensi delle leggi di pubblica sicurezza vigenti; se sia compatibile con il dichiarato stato di crisi la partecipazione dell'ANCR-IVU al progetto «Fermalavoro» e quale garanzia può dare una dirigenza in crisi ad un progetto di impiego di giovani che hanno cessato il periodo di ferma volontaria nelle Forze Armate; quali garanzie dovranno essere richieste all'IVCR-Metronotte Roma s.c.r.l., al «Consorzio Pegaso» o a qualsiasi altra realtà imprenditoriale che si proponga di assorbire l'ANCR-IVU affinché sia mantenuta, per tutti i lavoratori, la certezza della «stabilità dell'impiego», nell'accezione qualificata fatta propria dalla Corte di Cassazione e dal Ministero del Lavoro; se, oltre all'adempimento degli obblighi discendenti dal sindacato ispettivo parlamentare, il Presidente ed i Ministri interessati assicurino che le Amministrazioni centrali e le loro articolazioni territoriali intendano mantenere, sulla questione del salvataggio dell'ANCR-IVU, un corretto dialogo con tutte le organizzazioni maggiormente rappresentative all'interno dell'Ente Morale in parola ed, in particolare, con quelle che, come il SAVIP, hanno da più tempo posto, con documentati interventi, ragionevoli e precisi interrogativi sulla vicenda, senza tuttavia ricevere mai risposte di sorta dalle Istituzioni.(4-01205)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01205 presentata da RAMPELLI FABIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 05/10/2006 
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