INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00817 presentata da BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940525
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_00817_12 an entity of type: aic
Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che: l'Amministrazione P.T. va realizzando da alcuni anni edifici per i servizi postali utilizzando la procedure di "concessione di sola costruzione", stipulando apposite convenzioni con la Societa' Italposte S.p.A. del gruppo IRI poi denominata "Edil-pro"; si sono utilizzate leggi di finanziamento straordinario: dapprima con la legge 23 gennaio 1974, n. 15, poi dalla legge 7 giugno 1975, n. 227 e, da ultimo, con la legge 10 febbraio 1982, n. 39 piu' volte rifinanziata; attraverso questa procedura sono stati realizzati; un migliaio di uffici locali in sedi non capoluogo di provincia; alcune migliaia di alloggi P.T. e A.S.S.T.; decine di Centri di meccanizzazione postale; decine di uffici di settore; decine di Centri operativi postali; alcuni centri polifunzionali; il costo di questi interventi ammonta ad alcune migliaia di miliardi (2.150 mld solo per il periodo 1982-1987). I costi degli edifici realizzati attraverso la concessione sono superiori del 50 per cento circa a quelli che si sarebbero ottenuti attraverso l'appalto tradizionale; il collaudo tecnico contabile delle opere e' stato affidato fin dal 1984 (data di collaudo dei primi edifici della legge 15/74) per la maggior parte a dirigenti e direttivi P.T. e di altre amministrazioni pubbliche (Min. LL.PP., ecc.) nominati con Provvedimento Ministeriale, i cui compensi, determinati sulla base della vigente Tariffa Professionale per ingegnere e Arch., rientravano nella percentuale "oneri di concessione", spettanti alla Concessionaria, calcolati sul consuntivo delle opere. L'Amministrazione P.T., che appunto provvedeva alla nomina dei collaudatori, risarciva quelli da essa dipendenti delle spese di viaggio e soggiorno, mentre la Concessionaria provvedeva alla liquidazione delle parcelle degli stessi, traendone gli importi dalla percentuale (dal 4,5 per cento all'8 per cento) applicata a consuntivo del costo delle opere. Appunto quello che i collaudatori dovevano accertare a fine opera; funzionari dell'Amministrazione P.T., hanno, in qualche modo, preso parte alla scelta progettuale, alla scelta di tipo di aggiudicazione dell'Appalto (Concessione), alle operazioni di esame e di approvazione dei progetti; in altri casi, per quelli che fanno parte del Consiglio Superiore Tecnico del P.T.A. e del Consiglio di Amministrazione, hanno espresso il parere favorevole, promuovendo il relativo decreto ministeriale di approvazione dell'opera; e' stravagante che questa commissione usufruisca dello stipendio e del contributo spese P.T. e della parcella del controllato Italposte; appare discutibile il ricorso alla "concessione" per una sola costruzione; appare discutibile che lo Stato non rimborsi a forfait mentre invece l'importo del compenso complessivo supera il quinto, previsto dalla legge, di quello previsto nell'atto di concessione rimanendo il resto a carico del concessionario; la convenzione e' stata approvata con decreto ministeriale del 9 aprile 1987 mentre gia' era stata promulgata la legge n. 80 del 17 febbraio 1977 che per importi superiori ai 20 miliardi prevede la licitazione privata; non si comprendono i motivi della scelta della concessione anziche' dell'appalto visto che non vi e' motivo per l'Amministrazione P.T. di disimpegnarsi dall'onere dell'attivita' tecnica ed amministrativa richiesta avendo l'Amministrazione P.T. oltre 1800 fra architetti, ingegneri, geometri; se si fosse seguita la procedura dell'appalto l'importo sarebbe diminuito, per effetto del ribasso d'asta 30 per cento e per mancanza di oneri di progettazione e concessione a 82 miliardi con un risparmio di ben 74 miliardi! Si sarebbe risparmiato 1 miliardo per la progettazione delle strutture; vi e' stata una anticipazione del 20 per cento dell'importo dei lavori alla concessionaria prima dell'avvenuta approvazione urbanistica del progetto e dell'inizio dei lavori in difformita' alle leggi vigenti; appare inaccettabile e stravagante che la commissione di collaudo sia il tempio di fiducia del concessionario e del concedente, cioe' del controllato e del controllore -: se sia a conoscenza dei contenuti e delle modalita' seguite in quest'opera; se sia a conoscenza della lievitazione enorme dei costi mentre i costi finali potevano addirittura essere inferiori al primo costo del 1^ lotto; se non intenda aprire una inchiesta per appurare se l'Amministrazione P.T. ha operato perseguendo gli interessi dell'Amministrazione stessa o invece vi e' il sospetto di connivenza con la concessionaria; se non ritenga di dover intervenire affinche' venga modificata la commissione di collaudo ed evitare il ruolo di commistione di fiducia del concessionario e del concedente. Quanto sopra anche con riferimento all'atto di sindacato ispettivo n. 5-01761 del medesimo contenuto presentato nella XI legislatura. (4-00817)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00817 presentata da BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940525
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19940525-19940801
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00817 presentata da BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19940525
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
COCCI ITALO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
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2014-05-14T19:18:20Z
4/00817
BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)