INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00638 presentata da RAINIERI FABIO (LEGA NORD PADANIA) in data 20080711

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_00638_16 an entity of type: aic

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00638 presentata da FABIO RAINIERI venerdi' 11 luglio 2008 nella seduta n.033 RAINIERI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: nel dicembre 2003 si e' verificato il dissesto finanziario del gruppo Parmalat, le cui ultime vicende possono essere cosi' sintetizzate: il 4 dicembre 2003: si scopre che i 600 milioni di euro del fondo Epicurum non esistono; l'8 dicembre 2003: la Parmalat non riesce a rimborsare un bond da 150 milioni di euro in scadenza, ed il titolo e' sospeso dalle contrattazioni di borsa (quotava 2,2375 euro ad azione); l'11 dicembre 2003, il titolo Parmalat viene riammesso alle contrattazioni di borsa, chiudendo la giornata con un calo del 46,8 per cento; il 15 dicembre 2003 il consiglio di amministrazione della Parmalat, tra cui figuravano Tanzi, Tonna e Gorreri, Silingardi, si dimette; il 19 dicembre 2003: Bank of America dichiara che i 3,95 miliardi di euro che rappresentavano l'attivo della Parmalat non esistono (il documento che li attestava era contraffatto); il 22 dicembre 2003: Tanzi viene iscritto al registro degli indagati per falso in bilancio; nel frattempo il valore di un'azione della Parmalat scende a 0,1100 euro; il crack Parmalat e' stato il piu' grande scandalo mondiale di bancarotta fraudolenta ed aggiotaggio perpetrato da una societa' privata; l'indebitamento lasciato dalle societa' di Calisto Tanzi e' risultato di circa 14,5 miliardi di euro ed ha comportato, solo nel nostro Paese, l'azzeramento del patrimonio di circa 130.000 piccoli risparmiatori, azionisti e sottoscrittori dei bond rivelatisi «spazzatura»; avanti i tribunali di Milano e Parma, sono attualmente pendenti i processi penali nei confronti di Calisto Tanzi e numerosi suoi collaboratori (dirigenti, revisori dei conti, sindaci, eccetera); nella vicenda del crack Parmalat risultano coinvolti anche diversi banchieri, in particolare, per il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, accusato di estorsione aggravata, il processo si terra' a Roma; il dottor Luciano Silingardi, noto commercialista parmigiano, risulta essere uno degli imputati dei processi penali per il crack Parmalat; come dichiarato dallo stesso Calisto Tanzi, questi era intervenuto nel 1987 presso «l'amico» Ciriaco De Mita, allora segretario della Democrazia Cristiana, e sul suo collega di partito Giovanni Goria, nello stesso periodo Ministro del tesoro, al fine di ottenere la nomina di Luciano Silingardi a Presidente della Cassa di risparmio di Parma; il dottor Luciano Silingardi, commercialista di Callisto Tanzi e dei suoi familiari, oltre alla carica di presidente della Cassa di risparmio di Parma, all'epoca dei fatti tra le principali Casse di risparmio d'Italia, rivesti' contemporaneamente il ruolo di presidente della Fondazione Cariparma (ente morale), ed altresi' di sindaco e componente del Consiglio di amministrazione della Parmalat S.p.a.; fino al 30 luglio 2001, il dottor Luciano Silingardi ha rivestito altresi' la carica di consigliere del «Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi», consorzio nazionale che vigila sulla tutela dei risparmiatori; in data 8 dicembre 2003, giorno del mancato rimborso del bond da 150 milioni di euro, il dottor Luciano Silingardi si dimetteva dal Consiglio di amministrazione della Parmalat S.p.a.; in data 20 gennaio 2004, ad un mese di distanza dall'iscrizione nel registro degli indagati di Calisto Tanzi, il dottor Luciano Silingardi si dimetteva dalla presidenza della Fondazione Cariparma, dichiarando che: «Non si tratta di un atto dovuto, ma dettato da motivi di opportunita'...»; il dottor Luciano Silingardi, che esercita ancora la professione di commercialista, risulta imputato nei vari processi «Parmalat», accusato di diversi reati: aggiotaggio, concorso in bancarotta, eccetera, per aver favorito l'amico Calisto Tanzi, anche in qualita' di presidente della Cassa di risparmio di Parma, avendo erogato alla Parmalat S.p.a. e ad altre societa' del gruppo, ingenti prestiti non giustificati dalle reali condizioni finanziarie; il commercialista dottor Luciano Silingardi operava, ed opera tutt'ora, nello studio «Silingardi Dottori Commercialisti Associati», unitamente ai figli Andrea e Marco, anch'essi commercialisti; sentito recentemente dai magistrati di Milano, nell'ambito del processo «crack Parmalat», il dottor Luciano Silingardi ha dichiarato di essere completamente ignaro dei fatti, e di non aver mai sospettato del clamoroso «buco» creato da Calisto Tanzi; il dottor Luciano Silingardi risulta tutt'ora iscritto all'Ordine dei commercialisti di Parma, nel cui ambito il figlio Andrea Silingardi ricopre la carica di componente del consiglio direttivo dell'Ordine dei Commercialisti di Parma; nel novembre 2003, un mese prima del crollo finanziario del gruppo Parmalat, e quando il dottor Luciano Silingardi era ancora membro del Consiglio di amministrazione Parmalat S.p.a. e presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Parma; sembra che il dottor Marco Silingardi abbia redatto per conto della stessa Parmalat una perizia contabile, finalizzata a giustificare un aumento di capitale, su carta intestata «Studio Silingardi», con la quale si attestava l'ottimo «stato di salute» della societa', a cui attribuiva un valore di 2,1 miliardi di euro al 30 settembre 2004, settanta giorni dopo il titolo veniva sospeso dalle contrattazioni di borsa; (articolo Corriere della Sera 3 gennaio 2004); negli «anni d'oro» della Parmalat, il dottor Marco Silingardi ricopriva la carica di sindaco supplente della societa' Boschi Luigi e Figli S.p.a., importante societa' del gruppo «Parmalat»; grazie ai «conti truccati», alle coperture politiche, ed al facile accesso al credito, il gruppo Parmalat ha occultato per anni il suo enorme «buco finanziario», trasferendolo in gran parte a danno dei piccoli risparmiatori, indotti dalle banche ad acquistare, fino a pochi giorni dal tracollo, azioni e bond rivelatisi «spazzatura»; la Cassa di risparmio di Parma risultava comproprietaria al 50 per cento della societa' assicurativa «Po Vita S.p.a.»; nel settembre 2006, il gruppo bancario francese «Cre'dit Agricole» ha acquistato la Cassa di risparmio di Parma, la cui attuale proprieta' risulta cosi' ripartita: 85 per cento Cre'dit Agricole e 15 per cento Fondazione Cariparma; la Fondazione Cariparma e' espressione dei seguenti soggetti, che nominano gli organi di governo della predetta Fondazione (presidente, consiglio di amministrazione, collegio sindacale, eccetera): Provincia di Parma; Comune di Parma; Comune di Busseto; Camera di commercio di Parma; Curia vescovile Parma; Universita' degli studi di Parma; associazioni imprenditoriali di categoria; la societa' assicurativa «Po Vita S.p.a.», ha recentemente cambiato la propria denominazione in «Cre'dit Agricole Vita S.p.a», la cui proprieta' risulta appartenere alla Cassa di risparmio di Parma; la societa' assicurativa «Cre'dit Agricole Vita S.p.a.», con sede amministrativa a Milano, gestisce un'ingente patrimonio pari circa a 1.238 milioni di euro, corrispondenti ai versamenti dei risparmiatori, sotto forma di raccolta premi; risulta che in data 4 aprile 2008, nell'ambito degli organi amministrativi e di controllo della societa' assicurativa Cre'dit Agricole Vita S.p.a (gia' Po Vita S.p.a.), con sede a Milano, sia stato nominato con poteri di sindaco il commercialista parmigiano dottor Marco Silingardi, dello studio associato Silingardi Luciano, Marco e Andrea, figlio del commercialista parmigiano dottor Luciano Silingardi, come detto sopra gia' commercialista del signor Calisto Tanzi, presidente della Cassa di risparmio di Parma, presidente della Fondazione Cariparma, nonche' membro del consiglio di amministrazione della Parmalat S.p.a.; l'articolo 76 del codice delle assicurazioni private, approvato con il decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, dispone in particolare che: «I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, di direzione e di controllo presso le imprese di assicurazione e di riassicurazione devono possedere i requisiti di professionalita', di onorabilita' e di indipendenza stabiliti con regolamento adottato dal Ministero delle attivita' produttive (ora: Ministero dello sviluppo economico), sentito l'ISVAP». Tale regolamento, la cui utilita' appare veramente fondamentale soprattutto per prevenire situazioni come quelle ora in esame, non pero' risulta essere stato emanato -: se, in considerazione di quanto descritto in premessa ed ove i fatti indicati corrispondano tutti al vero, non si ravvisino gravi motivi di «inopportunita'», nella nomina del dottor Marco Silingardi a revisore dei conti della societa' assicurativa della Cassa di risparmio di Parma (che gestisce un patrimonio di 1.238 milioni di euro), anche in considerazione del contenuto della perizia sulla Parmalat S.p.a, redatta due mesi prima del «crack Tanzi», e in caso affermativo se sia possibile verificare, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153, se la Provincia di Parma, il Comune di Parma ed il Comune di Busseto, in qualita' di pubbliche amministrazioni socie della Fondazione Cariparma, proprietaria del 15 per cento della Cassa di risparmio di Parma (quest'ultima proprietaria della societa' assicurativa Cre'dit Agricole Vita S.p.a.), abbiano indicato o favorito o ad ogni modo conoscevano, la nomina del dottor Marco Silingardi a revisore dei conti della predetta societa' assicurativa; se il Ministro dello sviluppo economico non ritenga necessario emanare con urgenza il regolamento concernente i requisiti di professionalita', di onorabilita' e di indipendenza per gli esponenti delle imprese di assicurazione; se al Ministro del giustizia, in virtu' dei poteri di vigilanza di cui agli articoli 2 e 6 del decreto legislativo n. 139 del 2005, risultino essere stati avviati o conclusi procedimenti disciplinari a carico di Luciano Silingardi in rapporto ai fatti esposti in premessa e, in caso affermativo, quali ne siano stati gli esiti. (4-00638)
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