_:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 "In merito alla circostanza segnalata nel documento parlamentare sono state richieste notizie all'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica. L'Inpdap ha confermato la sussistenza di una diversita' di accatastamento per gli immobili situati nel complesso immobiliare menzionato nell'interrogazione. L'Ente ha provveduto ad informare l'Ufficio Tecnico Erariale locale al fine di acquisirne il parere in ordine sia alle attuali caratteristiche rivestite dall'immobile sia ai motivi che potrebbero avere determinato, al momento della classificazione originaria, il diverso accatastamento. Su questo specifico punto l'Ufficio tecnico si e' espresso nel senso che potrebbe ricorrere, nella fattispecie, l'ipotesi di errore materiale. In conseguenza di cio', l'Inpdap ha conferito incarico ai propri consulenti tecnici affinche' venga attivata, in presenza dei requisiti prescritti e delle caratteristiche tecniche richieste, la procedura per la variazione catastale degli immobili in questione da A/2, classe II, ad A/3, classe III. Per quanto concerne, poi, la relazione tra accatastamento e corrispettivo versato dall'Ente acquirente, l'Inpdap ritiene di poter escludere che la diversita' della classificazione catastale abbia potuto determinare un maggiore apprezzamento dell'immobile al momento della compravendita. A tale conclusione induce, riferisce l'Istituto, l'esame della perizia giurata redatta in data 12 dicembre 1989 dall'ingegnere incaricato, da cui si evince che il perito e' pervenuto al valore di stima, facendo una valutazione sintetico-comparativa in base al valore di mercato e confermandola con il costo di costruzione. Si fa presente, infine, che il Ministero di Grazia e Giustizia, unitamente destinatario dell'interrogazione in oggetto, ha comunicato che, in ordine ai fatti segnalati, e' stato iscritto procedimento penale. In data 10 gennaio 1995 il GIP ha emesso decreto di archiviazione, su conforme richiesta del P.M., non ravvisandosi ipotesi di reato nei fatti esposti. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale: Treu." . _:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 "19970508" . _:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 "MINISTRO MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE" . _:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 . _:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 . "1"^^ . "2014-05-15T10:15:14Z"^^ . "BERSELLI FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE)" . . _:B97ed8c5bda7c0228569fd322db6a3977 . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00530 presentata da BERSELLI FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960529" . "4/00530" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00530 presentata da BERSELLI FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960529"^^ . . . "19960529-19970602" . . . "Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il signor Vittorio Nicolicchia, nato a Calascibetta (Enna) il 23 dicembre 1928, residente a Bologna in via Lenin 59, in data 9 dicembre 1993 inviava per posta alla dottoressa Maria Cordova, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma, un esposto in cui tra l'altro affermava che, essendo lui inquilino di un alloggio ad uso abitativo nel comune di Bologna in viale Lenin 59, di proprieta' dell'INPDAP (ex INADEL), in occasione del calcolo dell'equo canone era venuto a conoscenza del fatto che l'appartamento a lui affittato nel predetto stabile (cosi' come quelli ubicati ai numeri civici 61, 63 e 65) risultava accatastato come categoria A/2, classe seconda, in data 26 marzo 1996, il signor Vittorio Nicolicchia ha presentato un nuovo esposto, sempre in riferimento ai suddetti fatti, al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bologna, dottor Luigi Persico; da tale esposto emerge che dei sette palazzi ubicati nel viale Lenin ai civici 59, 61, 63, 65, 53, 55 e 57 di proprieta' della Copalc Bologna, che li aveva fatti edificare da un'impresa di sua fiducia, i primi quattro furono venduti da tale societa' alla Finterm 1984 srl di Roma mentre gli ultimi tre furono venduti a privati; la societa' Finterm 1984 rivendette poi i predetti primi quattro palazzi all'INADEL; tutti e sette i fabbricati sono perfettamente identici tra loro come tipologia, come progettazione, come costruzione, come materiali, come luogo di costruzione; pertanto, non esiste differenza alcuna tra i sette palazzi di cui sopra e tra i vari appartamenti che li compongono; invece, mentre i primi quattro edifici acquistati dall'INADEL (ora INPDAP) hanno gli appartamenti accatastati come categoria A/2, classe seconda, i restanti tre hanno gli appartamenti accatastati come categoria A/3, classe terza; il signor Nicolicchia concludeva il proprio esposto chiedendo alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma quale fosse la causa di tale diversa attribuzione di categoria, rispettivamente, tra gli appartamenti acquistati dai privati e quelli acquistati dall'INADEL, e di verificare se tale diverso trattamento non fosse dovuto a motivi che sottintendessero un illecito, mettendo in evidenza soprattutto che la categoria catastale A/2, classe seconda, arrecava un notevole aggravio economico sull'applicazione dell'equo canone per gli appartamenti concessi in affitto da parte dell'INPDAP; ad avviso dell'interrogante, sarebbe stato piu' opportuno mettere in evidenza che da un diverso accatastamento di immobili identici conseguentemente derivo' una diversa valutazione degli stessi, sicche' i privati che acquistarono i vari appartamenti ai civici 53, 55 e 57 presumibilmente pagarono meno a metro quadrato rispetto all'INADEL, che acquisto' gli appartamenti ai civici 59, 61, 63 e 65, nonostante che tutti gli appartamenti nei sette edifici fossero esattamente identici tra loro; un tecnico incaricato dal Sunia ha confermato che gli appartamenti di tutti gli stabili in questione debbono essere considerati di classe 3, categoria terza; sarebbe quantomai opportuno verificare come possa essere accaduto questo diverso accatastamento di unita' immobiliari tra loro identiche, e se cio' possa essere dipeso dal fatto che, cosi' facendo, si indusse l'INADEL a pagare a metro quadrato un prezzo superiore al dovuto, con illecito vantaggio per il venditore e con corrispondente pregiudizio per l'INADEL (ora INPDAP) e, conseguentemente, per i suoi vari inquilini che finiscono per pagare come equo canone affitti superiori al dovuto -: se il Ministro del lavoro non ritenga di avviare urgentemente un'inchiesta amministrativa in propostito, anche per accertare eventualmente responsabilita' a carico dei funzionari dell'INADEL che a suo tempo curarono l'acquisto degli immobili indicati; se risulti che siano state avviate indagini al riguardo e, in caso positivo, quale ne sia lo stato. (4-00530)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . .