INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00333 presentata da TAGLIALATELA MARCELLO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19/07/2001

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Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00333 presentata da MARCELLO TAGLIALATELA giovedì 19 luglio 2001 nella seduta n. 020 TAGLIALATELA e GIOACCHINO ALFANO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: lo scorso 23 aprile un blitz delle forze dell'ordine su direzione della DIA e della Procura della Repubblica di Napoli, ha portato all'arresto di numerosi affiliati del clan facente capo al boss della camorra Ferdinando Cesarano, nella zona di Pompei, Castellammare di Stabia, Scafati, S. Antonio Abate e S. Maria della Carità nelle province di Napoli e Salerno; tra gli altri è stato arrestato il presidente del consiglio comunale di Pompei e capogruppo dei D.S. Giuseppe La Marca, esponente della maggioranza di centro sinistra che sostiene il sindaco Giovanbattista Zito, con l'accusa di essere il referente del su citato clan «Cesarano» nell'amministrazione comunale di Pompei; infatti diverse intercettazioni telefoniche ed ambientali, secondo quanto riportato dalla stampa, dimostrerebbero l'ingerenza della malavita organizzata attraverso La Marca nella pubblica amministrazione locale, in particolar modo nell'appalto per la pubblica illuminazione, in quello per la riscossione delle imposte per pubblicità ed affissioni, nella redazione del nuovo Piano Commerciale, con indicazioni di sviluppo commerciale su terreni appartenenti ad esponenti della malavita o loro prestanome; lo stesso sindaco di Pompei Giovanbattista Zito è ufficialmente indagato, come riportato dalla stampa, per associazione a delinquere di stampo camorristico e per truffa; da circa un mese e mezzo la commissione di accesso inviata dal Prefetto di Napoli, insediatasi al comune di Pompei, indaga su atti e procedure dell'amministrazione comunale; a seguito di tali avvenimenti il panorama politico locale appare oltremodo confuso e precario, giacché il sindaco Zito ha prima rassegnato le dimissioni e poi le ha ritirate l'ultimo giorno utile per evitare lo scioglimento del consiglio comunale, mentre diversi consiglieri di maggioranza hanno preso le distanze dall'amministrazione comunale, paventando il ritiro del loro sostegno; intanto l'attività amministrativa è paralizzata limitandosi a stento alla normale amministrazione, mentre il degrado sociale, morale ed ambientale della cittadina degli scavi è ormai a livelli mai raggiunti nella sua storia, con vivibilità zero, carenza assoluta di servizi, anarchia civica e abusivismo edilizio e commerciale dilagante; il comune ha un pauroso deficit ormai da anni coperto solo con artifici di bilancio -: quali urgentissime iniziative si intendono assumere per porre fine a tale situazione vergognosa per una cittadina come Pompei che vanta un Santuario tra i più cari della Cristianità ed il parco archeologico più famoso del mondo; quali risultati ha fin qui conseguito l'indagine della commissione di accesso prefettizia insediata sul comune di Pompei; se si ritenga di decretare lo scioglimento del consiglio comunale di Pompei, giacché per vicende molto meno compromesse, in passato, altri consigli comunali della provincia di Napoli, come Afragola, Poggiomarino, Torre Annunziata e così via sono stati disciolti.(4-00333)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
ALFANO GIOACCHINO (FORZA ITALIA) 
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO 
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