INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00244 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19960522

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Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che all'interrogante risultano i seguenti fatti: il dottor Pietro Giulio Scarabino, nato a Riva del Garda (Trento) il 30 settembre 1943 e residente in Cava de' Tirreni, funzionario presso la prefettura di Salerno, ha rivestito dal 15 settembre 1993 al 10 maggio 1996 la carica di presidente del Consorzio salernitano trasporti pubblici; in meno di tre anni di "gestione Scarabino", si e' registrato un evidente progresso dell'azienda in termini di efficienza ed economicita': riduzione di oltre cinquanta miliardi del deficit pregresso nel 1995; recupero di oltre trenta miliardi di debiti pregressi; rinnovo per un terzo del parco automezzi; incremento consistente del patrimonio immobiliare dell'azienda, grazie alla definizione di numerose questioni pendenti da decenni (si veda, ad esempio, la chiusura del fallimento Sometra); nonostante il presidente Scarabino fosse inattaccabile sul piano della guida aziendale alla luce dei risultati teste' sommariamente elencati, nei suoi confronti si e' sviluppata, a partire dal dicembre del 1995, una serie crescente di attacchi da parte del sindaco di Salerno De Luca e di alcuni altri sindaci di comuni vicini, tutti di orientamento politico pidiessino, e su pressione di questi, dei sindacati: attacchi che mai hanno riguardato problemi concreti o inadempienze nell'amministrazione dell'azienda, ma che invece paventavano una improbabile politicizzazione nell'azione del presidente Scarabino; non essendo riusciti in punto di diritto a scalzare dalla poltrona Scarabino, costoro hanno posto in essere una serie di pressioni indebite sul capo di Gabinetto e capo del personale del Ministro dell'interno, prefetto Marino, e sul prefetto di Salerno Romano, affinche' risolvessero di autorita' la questione; secondo quanto risulta all'interrogante, i suddetti prefetti, prima verbalmente, poi con esplicite lettere riservate, hanno ripetutamente invitato il dottor Scarabino a dimettersi della carica di presidente del consorzio; questi, pero', non ha inteso piegarsi ad indebite pressioni provenienti dai suoi diretti superiori, non essendo certo l'intera vicenda della sua presidenza in relazione alcuna con il suo ufficio di funzionario di prefettura (Scarabino era delegato all'Assemblea del Consorzio dal sindacato del comune di Sarno); in data 11 aprile 1996 il prefetto di Salerno convocava Scarabino per comunicargli un comando in missione a tempo indeterminato presso la prefettura di Imperia a decorrere dal 26 aprile 1996, capziosamente usando precedenti disponibilita', rese dal dottor Scarabino, ad essere impegnato in incarichi commissariali-ispettivi o nelle prefetture organizzatrici delle manifestazioni connesse al semestre italiano di presidenza europea; questo provvedimento di allontanamento - esposto, per altro, senza il preventivonullaosta dell'organizzazione sindacale (Confsal-Unsa-Sali) di cui il dottor Scarabino e' dirigente - ad avviso dell'interrogante era chiaramente collegato alla vicenda del Consorzio trasporti, come confermato del resto da una successiva nota prefettizia in cui si ribadiva la richiesta di immediate dimissioni dalla poltrona contesa; alla luce dei fatti suddetti, al sindaco di Sarno, Gerardo Basile - al termine di una concitata riunione in prefettura nel pomeriggio del 10 maggio 1996 - veniva imposto sotto la minaccia di scioperi ed altro, di ritirare la sua personale delega al dottor Scarabino. Cosa che l'ingegner Basile faceva, con una nota di poche righe, cosi' motivata: "atteso che Pietro Giulio Scarabino e' stato comandato in missione presso la prefettura di Imperia e che non puo' cosi' assicurare il suo impegno presso la citata struttura consortile..." -: quale sia la valutazione del Ministro in relazione alle iniziative assunte dal capo di Gabinetto prefetto Marino e dal prefetto di Salerno, volte ad impedire l'esercizio di un fondamentale diritto civile e politico del dottor Scarabino; quali provvedimenti intenda assumere in merito al comando in missione ad Imperia del dottor Scarabino, atto dal sapore chiaramente punitivo e di epurazione nei confronti di un funzionario la cui unica colpa e' stata di aver gestito con criteri di economicita' ed efficienza un'azienda da anni in condizioni di indicibile precarieta'. (4-00244)
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TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) 

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