INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00175 presentata da BERSELLI FILIPPO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920423

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Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: e' in corso da circa un anno un ampio contenzioso tra la spa Ras (Riunione Adriatica di Sicurta'), corrente in Milano, corso Italia, 23 e il corpo agenziale; il contenzioso origina dalla politica aziendale di sostanziale dismissione di alcuni rami assicurativi (RC incendio e furto e casco cosiddetto ramo 31) cui precedentemente era stato dato forte impulso, concretatasi in disdetta in massa di polizze, con conseguente distruzione di portafogli agenziali, senza consultazione degli interessati, nonche' in direttive giugulatorie di concludere nuove polizze solo a condizioni tanto severe (cosiddette "restrizioni assuntive") da impedire in realta' agli agenti Ras di competere sul mercato assicurativo; un contenzioso altrettanto aspro riguarda frazionamenti formali dei rapporti attuati in passato dalla Ras, con conseguente fortissima decurtazione delle spettanze di fine rapporto in via di maturazione, e per i quali pendono gia' molti ricorsi avanti la magistratura di Milano; tale complesso contenzioso ha il suo referente organizzato nel "gruppo aziendale agenti Ras", associazione aziendale aderente allo SNA (Sindacato nazionale agenti), il quale ha organizzato diverse manifestazioni e meeting per l'approfondimento delle suddette problematiche, e segnatamente un'assemblea nazionale di tutti gli agenti Ras tenutasi in Roma il 25- 26 gennaio 1991; nel corso di tale assemblea venivano deliberati a stragrande maggioranza tre tipi di iniziative: a) apertura di un contenzioso giudiziario di massa in tema di accantonamento di fine rapporto; b) invio di diffide alla Ras con riguardo agli storni di massa nelle polizze, con progettazione di forme di autotutela diretta e giudiziaria; c) invito ultimativo alla Ras ad un rapporto costitutivo ed alla cessazione delle sue lesive iniziative unilaterali, a pena di dimissioni di massa da parte degli agenti; di tale iniziativa si faceva promotore, in particolare, il signor Paolo Biagi, agente Ras in Bologna e rappresentante sindacale del gruppo per l'Emilia-Romagna che proponeva all'assemblea, composta da non meno di 500 agenti, la mozione prevedente quella forma estrema di lotta, e la illustrava sollecitando l'adesione dei colleghi con espressioni di veemente critica verso la politica aziendale; nel periodo temporale seguente il Biagi veniva incaricato dalla dirigenza del gruppo sindacale, di curare la raccolta procure notarili per le controversie cosi' decise, di istruirle convenientemente, di fare opera di proselitismo, ad iniziare dal territorio dell'Emilia-Romagna. Il signor Biagi nei mesi seguenti si impegnava a fondo nella suddetta attivita', mettendo a punto piu' di 30 posizioni vertenziali, cosi' da essere universalmente considerato, per cosi' dire, "il motore" del gruppo sindacale, tenendo costantemente i rapporti tra la base e la giunta nazionale di cui e' membro; in data 1^ luglio 1991 il signor Biagi, che gestisce l'agenzia di "Bologna BST", in coagenzia con i signori Serena Monghini Mario e Tavoni Maria Grazia, di cui e' socio in s.n.c., riceveva una disdetta in tronco, del tutto immotivata con citazione giudiziale per il rilascio dell'immobile e dei beni strumentali, tant'e' che la Ras ha inviato fin dallo stesso 1^ luglio degli incaricati per l'immediato inizio delle operazioni di riconsegna; la notizia dell'evidente e clamorosa rappresaglia a carico dell'esponente sindacale faceva in un baleno il giro d'Italia, e numerosissimi telegrammi di protesta, sul testo predisposto dalla dirigenza del gruppo sindacale, venivano inviati alla Ras e, per solidarieta', al Biagi; il Biagi, a sua volta, mentre denunziava la repressione antisindacale di cui era vittima chiedeva che gli fossero comunque comunicati immediatamente i motivi del recesso; la Ras insisteva ed insiste, a mezzo dei suoi incaricati, per estromettere di fatto, fisicamente, il Biagi (ed i suoi coagenti) dall'agenzia onde rendere irreversibile il suo allontamento e cosi' consolidare il suo ingiusitificato e illecito comportamento -: quali urgenti iniziative intenda assumere per indurre la Ras s.p.a. a recedere da un disegno con cui si propone di decapitare il gruppo dirigente dell'Unione italiana agenti Ras colpendo con manifesta acredine le persone che piu' si sono distinte nell'opera di difesa dei colleghi, dal momento che i recessi, assolutamente ingiustificati ed immotivati, manifestano la determinazione della societa' nel voler annullare gli sforzi compiuti a difesa di una categoria che e' gia' di per se stessa in regime di palese inferiorita'; se non ritenga cosi' come l'interrogante ritiene che le attuali azioni della Ras sono particolarmente mirate a fiaccare la resistenza degli agenti, vittime di una vera e propria decimazione nel quadro di una squallida attivita' antisindacale. (4-00175)
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MINISTRO MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO 
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