INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/06626 presentata da ASCIERTO FILIPPO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20001128

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic3_06626_13 an entity of type: aic

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: i distretti militari di tutta Italia stanno procedendo alla distruzione irreversibile, senza trasformazione su supporti informatici, di tutto il carteggio riferito al personale congedato, a qualsiasi titolo, da almeno venti anni; tale attivita' e' stata disposta dalla direzione generale della leva su input dello Stato maggiore dell'esercito; la disposizione emanata dallo Stato maggiore dell'esercito e' firmata da persona non autorizzata, giacche' delegata del delegato; infatti, la lettera, d'ordine, non e' stata firmata dal titolare dell'ufficio emettente, delegato d'ordine, ma da un "non identificato" delegato del delegato; la direzione generale del personale militare, interpellata in merito, ha espresso le piu' ampie riserve sull'attivita' in argomento ricordando allo Stato maggiore dell'esercito che l'attivita' di distruzione del carteggio "e' subordinata a rigorose procedure di trasferimento su archivi informatici" e proponendo, in alternativa, la disponibilita' a riconsiderare la materia nelle sedi ritenute piu' opportune; lo Stato maggiore dell'esercito, ignorando completamente le indicazioni e le proposte della direzione generale del personale, dopo soli pochi giorni ha emanato le disposizioni di avvio della irresponsabile distruzione del carteggio alla direzione generale della leva; la direzione generale della leva ha disposto la distruzione del carteggio riferito al solo personale di leva, con esclusione di sottufficiali ed ufficiali, creando quindi, di fatto, una evidentissima disparita' di trattamento tra le varie categorie del personale militare e/o paritetico (carabinieri, polizia, guardia di finanza, obiettori di coscienza, eccetera); l'articolo 25 della legge n. 15 del 1968 prevedeva, gia' da allora, la trasformazione del materiale cartaceo tramite microfilmatura e la circolare Lev G.002 del 1977 regolamentava tale attivita'; a oggi tale l'attivita' di microfilmatura, nonostante gli anni trascorsi, non e' stata realizzata, non solo: non e' mai stato effettuato alcun controllo da nessuna delle autorita' preposte. Difatto, non esiste alcuna alternativa ai documenti originali conservati presso i distretti militari e dei quali e' stata disposta la distruzione totale; ne' la direzione generale della leva, ne' lo Stato maggiore dell'esercito hanno provveduto ad informare gli utenti e gli altri aventi titolo del procedimento messo in itinere, cosi' come invece previsto dalla ben nota Legge 241 del 1990; l'enorme quantita' di fascicoli conservati dai distretti (solo Roma circa tre milioni) ed il tempo necessario a distruzione di ogni fascicolo, attenendosi alle procedure impartite dalla direzione generale della leva, prevederebbe una eseguibilita' dell'ordine in un tempo non inferiore ai 40-50 anni; il foglio matricolare, senza il supporto di documenti che ne comprovino la regolarita' e la completezza, diventa un mero elenco, non accertabile, di presunte vicende afferenti l'aspetto militare; l'ipotesi che una commissione possa sostituirsi ai documenti e' irreale e priva di fondamento giuridico costituendo un riscontro soggettivo e non oggettivo quale e' il documento originale; i distretti militari trattano, ancora oggi, migliaia di pratiche tese alla ricostruzione di fogli matricolari di personale anziano che ha partecipato, ad esempio, ad eventi bellici, tentando di ricostruire le vicende dei singoli tramite l'acquisizione (e non la distruzione) di ogni sorta di documento che certifichi le dichiarazioni dei cittadini (acquisire un documento, fare la relativa variazione e poi distruggere il documento probante sembra piu' l'arte dei pazzi piuttosto che una seria attivita' burocratico-amministrativa); molti dei documenti agli atti non sono neanche di provenienza nazionale, riferendosi, ad esempio, a periodi di prigionia, di campi di concentramento, eccetera; il foglio matricolare e' un documento indispensabile sia ai fini pensionistici, sia ad altri lini di interesse economico e non; l'attivita' distruttiva messa in atto non ha alcun riguardo ne' alcuna specifica per i documenti di interesse storico, ne' per i documenti riferiti a personaggi di interesse storico; e' incomprensibile perche', dopo un'inedia di oltre trenta anni (dalla legge n. 15 del 1968) si emani un ordine che ne prevede, ottimisticamente, altri 40-50 per essere eseguito ma non si ha tempo per riesaminare la materia come chiesto dalla direzione generale del personale e come invocato da vari distretti militari, peraltro esperti in materia -: se non si intenda disporre l'immediata revoca dell'ordine di distruzione del carteggio, subordinandolo, come per legge, alla preventiva trasformazione su supporti informatici; se non si intenda accertare le responsabilita' dell'incauto ordine di distruzione, peraltro non condiviso gia' all'interno degli stessi organi centrali e di vertice della Difesa (Stato maggiore dell'esercito-direzione generale del personale militare-direzione generale della leva); se non intenda accertare e chiarire perche' dopo un' inedia durata decenni si voglia distruggere tutto l'archivio cartaceo del personale in congedo, con la precisa volonta' di non lasciarne traccia. (3-06626)
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