INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/05403 presentata da CARLESI NICOLA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20000323

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli esteri. - Per sapere - premesso che: il 28 febbraio u.s., con una sentenza del tribunale della citta' di Santa Cruz della Bolivia, sono stati assolti per insufficienza di prove, dalla infamante accusa di narcotraffico, alcuni cittadini italiani emigrati, tra i quali: anche Marco Marino Diodato di San Giovanni Teatino (CH), Rocco Colanzi di Vasto (CH), Bruno Carestia di Scafa (PE), Giuseppe Paludi di San Giovanni Teatino (CH) e l'ex console italiano a Santa Cruz Fausto Barbonari; i suddetti, pur essendo stati assolti, continuano a tutt'oggi ad essere reclusi ed hanno gia' scontato otto mesi di carcere in attesa della sentenza emessa nei giorni scorsi; immediatamente dopo la sentenza, in data 1^ Marzo 2000, l'ambasciata degli Stati Uniti d'America in Bolivia, ha diramato un comunicato nel quale, censurando l'operato dei giudici boliviani ha definito 'mafioso' Marco Marino Diodato suscitando il timore, come emerge dal quotidiano La Razon del 1^ Marzo 2000 di possibili riduzioni o sospensioni degli aiuti economici anti-droga finora concessi allo Stato boliviano -: se risulta essere vero che i giudici che hanno provveduto a formulare la sentenza di assoluzione sono stati sospesi dal loro ufficio dopo le pressioni esercitate dall'ambasciata degli Stati Uniti d'America in Bolivia; se risulta essere vero che un intreccio di interessi politici internazionali nella gestione della lotta alla droga di qual paese, puo' essere la causa che ha determinato il coinvolgimento di Marco Marino Diodato che per 12 anni avrebbe svolto servizi di intelligence anti-droga per l'esercito boliviano; se risulta essere vero che gli altri Italiani coinvolti in questa vicenda, come per esempio l'imprenditore Rocco Colanzi, conosciuto e stimato in tutta la Bolivia, sarebbero vittime di una vera e propria persecuzione rivolta dalle autorita' boliviane contro la nostra comunita' che conta circa 8.000 emigrati; quali iniziative intendano assumere al fine di conoscere i motivi per i quali tali cittadini italiani, emigrati in Bolivia, continuano ad essere sottoposti alla reclusione nonostante vi sia stata una sentenza di assoluzione; se non ritengano di dover intervenire per tutelare i loro diritti difendendo, tra l'altro, l'intera comunita' italiana in Bolivia sottoposta in questi ultimi mesi ad un odioso linciaggio morale. (3-05403)
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CARLESI NICOLA (ALLEANZA NAZIONALE) 

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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI 
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