INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/04064 presentata da LENTI MARIA (MISTO) in data 19990714

Ai Ministri della difesa e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: la "bonifica" dei territori della guerra in Kosovo e in Serbia dalle mine anti-uomo, su cui il Governo appare gia' impegnato, non e' la sola necessaria; infatti, la bomba a grappolo di tipo Cbu-72 Fae rilascia tre bombe Blu-73 contenenti un combustibile a base di ossido di etilene che e' un gas tossico, irritante, ustionante e sospetto cancerogeno, che si diffonde sotto forma gassosa; il bombardamento del Petrolchimico di Pancevo ha provocato una nube tossica che per cinque giorni ha oscurato la cittadina e poi si e' spostata sopra la Romania. Nell'aria e nel Danubio sono finite circa 1200 tonnellate di Cvm (gia' tristemente noto per i tumori di cui sono vittime ben 84 lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera); il bombardamento di impianti di produzione farmaceutica, di fertilizzanti - forse erbicidi -, di produzione di ammoniaca, di produzione di tabacco, ha provocato il "rilascio" nell'atmosfera e nel territorio, di veleni per persone, animali, piante e terreni e quant'altro possa essere aggredito dal veleno stesso; i bombardamenti delle raffinerie di Novi Sad hanno determinato il rilascio di molti composti organici, soprattutto Ipa ed ammine aromatiche, classi di composti che comprendono molte molecole cancerogene, mentre la distruzione dei trasformatori ha comportato la fuoriuscita di oli ad alto contenuto di Pcb, un composto estremamente tossico che, come le diossine, e' in grado di determinare disfunzioni a livello endocrino, riproduttivo ed immunitario. Oltre al danno biologico immediato si debbono mettere in conto gli effetti a lungo termine dell'immissione in ambiente di composti tossici che vengono degradati molto lentamente e che tendono ad accumularsi negli organismi viventi da cui, attraverso la catena alimentare possono arrivare all'uomo. Questo vale tanto per le risorse ittiche del Danubio che per le produzioni di carne e latte in aree interessate dalla rideposizione degli inquinanti che, trasportati dal vento, possono coprire lunghe distanze; gli sversamenti di petrolio nel Danubio sono probabilmente forti e pericolose fonti di inquinamento, secondo la campionatura delle acque gia' condotta dalle autorita' per l'ambiente jugoslave, rumene e bulgare; la Nato ha confermato di aver usato nel conflitto proiettili anti-carro all'uranio impoverito capaci di perforare le protezioni blindate dei tank jugoslavi; proiettili gia' utilizzati nella guerra del Golfo, in particolare trecento tonnellate sarebbero state riversate nel sud dell'Iraq. L'uranio 238 e' il principale indiziato di tumori, leucemie tra i soldati statunitensi, nonche' di gravi malformazioni dei bambini iracheni, ma anche americani, nati da genitori che hanno vissuto in zone di guerra; le centrali elettriche bombardate hanno, per la loro vetusta', grandi quantita' di una sostanza oggi vietata in Europa occidentale: il policloruro di bifenile, sostanza che libera diossina; ogni bombardamento anche di impianti civili puo' aver comportato una grave dispersione di amianto; questo, tanto piu' se sono state colpite, come sembra, aziende impegnate nel ciclo produttivo di tale sostanza; le Soft-bombs, tra queste la Blu 114/B, liberano sub-munizioni che spargono grafite chimicamente trattata che riesce a distruggere impianti elettrici e penetra nelle vie respiratorie -: se il Governo abbia informato, e come, le popolazioni colpite dalla guerra dei rischi per la salute e della possibilita', se esiste, di prevenirli; come intenda il Governo italiano "riparare" anche questo danno ambientale e per la salute e come, dunque, intenda intervenire per contenere i danni, alle persone e all'ambiente, dell'inquinamento sopra evidenziato. (3-04064)