INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03423 presentata da MAIOLO TIZIANA (FORZA ITALIA) in data 19990210
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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il Corriere della Sera del giorno 9 febbraio 1999 ha pubblicato in prima pagina un articolo, a firma Giuseppe D'Avanzo, dal titolo: "C'e' del marcio in procura", dedicato alle indagini sull'intreccio tra mafia e appalti in Sicilia; nell'articolo l'autore ricorda che il Ros dei carabinieri nell'anno 1991 condusse un'approfondita indagine sull'intreccio fra politici, imprenditori e organizzazioni criminali e conclude affermando che: "A nostro avviso, gli imprenditori e i politici nazionali, come i politici e gli imprenditori siciliani, non subivano la presenza della mafia. Al contrario, consapevolmente ne accettavano la presenza, convinti che quel terzo "socio" avrebbe difeso il sistema e ne avrebbe aumentato i profitti"; la prima informativa relativa all'indagine viene consegnata dal Ros alla procura della Repubblica di Palermo nel febbraio 1991; nel novembre 1997, un capitano del Ros, Giuseppe De Donno, testimonia alla procura di Caltanissetta che, secondo le confidenze di Angelo Siino (attualmente collaboratore di giustizia), tale informativa fini' nelle mani di Cosa Nostra. Ai magistrati De Donno dice che Siino gli spiego' che, nei primi mesi del 1991, entro' in possesso dell'informativa sugli appalti. E disse di averla ricevuta da alcuni magistrati della procura: l'allora procuratore Pietro Giammanco e due sostituti, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone; i pubblici ministeri di Caltanissetta successivamente chiedono l'archiviazione per il capitano De Donno (accusato di calunnia) e per i magistrati Giammanco, Lo Forte e Pignatone (accusati di corruzione); in seguito a tale richiesta il dottor Guido Lo Forte (attuale procuratore aggiunto della procura della Repubblica di Palermo) chiede, con una propria memoria, alla procura della Repubblica di Caltanissetta che l'inchiesta continui; successivamente la procura della Repubblica di Caltanissetta, in una propria memoria, afferma che De Donno non esercito' pressioni su Siino. "Agli atti vi e' la prova che Siino non interpreto' mai le asserite pressioni del capitano come un tentativo di fargli dire cose false". E afferma che "vi erano per converso numerosi elementi che potevano ingenerare nell'animo del capitano il convincimento, se non proprio di una corruzione, quantomeno di una collusione di Lo Forte con esponenti politici", e che la procura di Palermo senza "alcuna curiosita' investigativa sui rapporti mafia-politica-imprenditoria" subito abbia minimizzato l'intreccio; concludendo quindi che: "Si evince che quando i carabinieri si stavano preparando a riferire sui politici e sui pubblici amministratori, la procura chiede l'archiviazione per gli imprenditori"; a seguito di questi atti il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta, Gilda Loforti, respinge la richiesta di archiviazione sottolineando che "l'esame degli atti evidenzia l'incompletezza delle indagini e la necessita' di approfondimenti investigativi". In particolare pone alcuni quesiti sul pentimento di Angelo Siino, sulla mancata audizione del generale Nunzella (capo di Stato maggiore dell'Arma) che era a conoscenza dei rapporti tra De Donno e Siino, sulle intercettazioni depositate dalla procura che risultano difformi da quelle risultanti dalle trascrizioni dell'Arma; in particolare il giudice per le indagini preliminari chiede di indagare su alcuni elementi non chiariti, quali la presenza di un procuratore definito "nelle mani di Provenzano", che avrebbe assicurato al capo mafia la latitanza a Bagheria e sulla rispondenza o meno a verita' che il sostituto procuratore Roberto Scarpinato ammise con il capitano De Donno di aver archiviato l'inchiesta "per le pressioni subite da parte di Lo Forte" -: se sia a conoscenza dei fatti in oggetto e se sulla base delle notizie riferite dal Corriere della Sera, intenda esercitare i suoi poteri attraverso un'ispezione alla procura della Repubblica di Palermo. (3-03423)
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MAIOLO TIZIANA (FORZA ITALIA)