INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02887 presentata da ANGELICI VITTORIO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19980924

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: nei giorni 6 e 7 maggio 1998 una delegazione della X Commissione, attivita' produttive, commercio e turismo, nell'ambito di una iniziativa conoscitiva sulle aree di crisi industriale, si e' recata in missione a Taranto ed ha visitato lo stabilimento Ilva, il piu' grande impianto siderurgico d'Europa; la delegazione ha ascoltato nella sede della prefettura, i rappresentanti delle istituzioni cittadine e provinciali (sindaco, rappresentanti della amministrazione provinciale, prefetto, rappresentanti della locale camera di commercio), dell'associazione industriali e delle organizzazioni sindacali a livello provinciale; dagli incontri svolti e' emerso un quadro di relazioni e di rapporti frammentato tra i vari soggetti istituzionali ed una notevole tensione tra le rappresentanze del mondo del lavoro e quelle della produzione, tali da configurare nel complesso forti contrapposizioni particolarmente su temi delicati quali i diritti dei lavoratori e la questione della sicurezza sul luogo di lavoro; i rappresentanti dei lavoratori hanno segnalato il mancato rispetto degli accordi siglati al momento dell'acquisto dell'Ilva, la delegittimazione del sindacato nello stabilimento suddetto e iniziative aziendali volte a limitare l'espressione dei diritti dei lavoratori e a fare pressione in vario modo sui medesimi affinche' non aderiscano alle organizzazioni sindacali; inoltre e' stato segnalato il verificarsi di un numero consistente di incidenti sul luogo di lavoro e gravi rischi per la salute connessi al ciclo produttivo, in un contesto piu' generale nel quale emerge, riguardo alla provincia di Taranto, una disoccupazione pari a settantaquattromila unita' e la presenza di larghe fasce di lavoro nero che, senza tener conto dell'agricoltura, interessa circa trentunomila persone, pari al 20 per cento della popolazione; nel corso degli ultimi tempi gli incidenti sui luoghi di lavoro si sono accentuati e altri morti ed altro sangue e' stato versato a causa di un inadeguato intervento sulle manutenzioni dello stabilimento ed un insufficiente investimento nel settore della sicurezza e della prevenzione antinfortunistica; si e' in presenza di fenomeni di notevole inquinamento ambientale peraltro non ancora adeguatamente rilevato, dovuti alla peculiare pericolosita' delle lavorazioni effettuate nell'impianto siderurgico, con gravi rischi non solo per la salute dei lavoratori e per la loro sicurezza, ma piu' in generale per la popolazione dell'area, rispetto ai quali gli interventi previsti per il risanamento ecologico appaiono molto limitati sia in termini di impegno effettivo che di risorse impiegate; all'interno dello stabilimento Ilva la Commissione e' venuta a conoscenza da fonti sindacali, ascoltati nel corso della missione, dell'esistenza di un reparto (Palazzina Laf) nel quale la direzione ha destinato alcune decine di dipendenti con la motivazione (confermata dalla direzione aziendale) di un collocazione temporanea di questi lavoratori considerati dalla stessa in esubero, mentre da mesi sono in corso centinaia di assunzioni; tali lavoratori da mesi venivano retribuiti senza che da essi fosse affidato alcun tipo di lavoro, evidenziando cosi' un comportamento della direzione aziendale inaccettabile sul piano formale perche' lesivo dei princi'pi di liberta' e dignita' dei lavoratori contenuti nella legge 20 maggio 1970, n. 300, in quanto ripristina una pratica gia' da tempo respinta dalla cultura e dalla moderna civilta' del lavoro; di fronte a questa situazione la X Commissione espresse una forte critica e preoccupazione per questo comportamento della direzione aziendale ed il impegno' il Governo: a) ad attivare un intervento immediato e risolutore con gli strumenti che valutera' piu' opportuni affinche' cessasse di operare tale "reparto confino" e a riferire in Parlamento entro trenta giorni sull'attivita' svolta in tal senso e i risultati conseguiti; b) ad acquisire il piano industriale complessivo del gruppo Ilva e a riferirne al Parlamento al fine di rendere chiare le strategie generali del gruppo sul territorio italiano; c) ad attivarsi per promuovere con gli strumenti di cui disponeva, maggiori garanzie di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riferimento allo stabilimento Ilva di Taranto e un deciso miglioramento delle condizioni ambientali di tutta l'area tarantina; tale risoluzione venne discussa ed approvata in una seduta congiunta fra la Commissione attivita' produttive, e la Commissione lavoro pubblico e privato; identica impegnativa venne assunta dalla Commissione lavoro del Senato della Repubblica che visito' Taranto, dedicando alle audizioni di tutti i soggetti della realta' tarantina ben sei sedute giungendo a conclusioni anche piu' gravi denunciando "con forza l'intollerabile esistenza di un reparto confino in cui sono segregati sessanta lavoratori" e censurando "le violazioni della normativa sullo straordinario e le norme sulla sicurezza ed anzi la notevole inosservanza di esse"; a fronte di tutto cio' e considerato che sono trascorsi assai piu' di trenta giorni senza che il Governo, cosi' come gli era stato richiesto, abbia riferito in Parlamento sull'attivita' svolta per eliminare le gravissime violazioni alla legge ed ai contratti, posta in essere dalla direzione dell'Ilva e considerato altresi' che il famigerato "reparto confino" ancora e' presente nello stabilimento, con grave mortificazione della dignita' umana e sociale dei lavoratori -: non ritenga di intervenire con urgenza, in accordo con i ministeri interessati perche' venga assicurato presso l'Ilva maggior rispetto per i lavoratori e adeguata garanzia di sicurezza sui luoghi di lavoro. (3-02887)