INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02855 presentata da VENETO ARMANDO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) in data 19980917

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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: si infittiscono le notizie sulla "costruzione", nei meandri bui dell'inchiesta penale all'italiana, di prove e testimonianze; chiunque frequenti le aule di giustizia si avvede che si va scolorendo l'immagine del processo "giusto", e che aumenta il timore di dover fare i conti con testimonianze inquinate, preoccupanti per i metodi usati o per le vicende che le hanno precedute e le accompagnano; la vicenda Alletto ha suscitato scalpore perche' e' stata ripresa dai media ma fatti analoghi accadono con sempre piu' ravvicinata frequenza, anche dinanzi ad altri tribunali; in particolare si apprende, nel corso di pubblici dibattimenti o mediante notizie filtrate attraverso un ormai non piu' credibile segreto istruttorio: a) che i pentiti spesso si accordano tra di loro per far collimare versioni accusatorie; b) che atti utili per la difesa vengono sottratti dal fascicolo del pubblico ministero o mediante l'uso strumentale della segretazione parziale o mediante la collocazione in fascicoli paralleli spesso appositamente aperti; c) che il metodo delle indagini collegate non viene mai usato per controllare l'attendibilita' dei "pentiti", con conseguente atomizzazione delle possibilita' di controllo delle loro affermazioni; d) che, malgrado comprovate calunnie provenienti da "pentiti", l'azione penale pur se obbligatoria, non viene quasi mai esercitata nei loro confronti; e) che vengono usati sistemi di chiara marca inquisitoria, fino all'intimidazione, per ottenere testimonianze collimanti con l'ipotesi investigativa; f) che, malgrado clamorose prove di inattendibilita' accumulate da un "pentito" in uno o piu' processi, lo stesso continua ad essere "utilizzato" in altri procedimenti, senza che il corredo di smentite alle sue accuse lo segua: cosi' lasciando al caso o alla bravura dei difensori di scoprirne la carriera di sicofante; g) che le procure distrettuali antimafia sempre piu' costrette a "produrre", onde gli addetti non subiscano abbattimenti dei privilegi ottenuti, etichettano come "mafiose" attivita' criminali di spettanza delle strutture ordinarie dello Stato; h) che essendosi inaugurata la stagione delle "trattative" fuorilegge, per ottenere un risultato di giustizia (confronta sequestro Sgarella), bisognera' intervenire ad evitare casi analoghi, che legittimano contro poteri criminali, prima che il fenomeno si diffonda; questi e consimili accadimenti disegnano un quadro altamente preoccupante che richiede interventi energici, onde il popolo, in nome del quale si amministra giustizia, si riprenda dal turbamento crescente a fronte dei continui vulnera sulla credibilita' di una funzione essenziale dello Stato democratico; il tutto inquadrandosi in una politica complessiva della giustizia che, fissati ruoli e competenze, individuati percorsi trasparenti, puniti illeciti di qualsiasi natura, posta la preminenza dei metodi sui risultati, dia nuova fiducia ai cittadini ed agli operatori; specie a coloro che, lontani dai clamori e rispettosi della norma, adempiono ai loro doveri nel rispetto dei princi'pi costituzionali; derivando da questi l'interpretazione delle norme e la consecutiva loro applicazione -: se non ritenga di porre mano ad una politica per la giustizia che vada nella direzione auspicata, specie in tema di controlli ed indirizzi generali; quali iniziative intende adottare per un compiuto monitoraggio degli abusi, delle illegalita' e delle omissioni, poco sopra evidenziate in linea di massima, ma sulle quali l'interpellante puo' fornire campioni specifici a sua conoscenza; quali iniziative intenda adottare per comprimere tartufesche e strumentali interpretazioni di norme di volta in volta piegate ad esigenze particolari; quali iniziative intenda adottare per ricondurre l'amministrazione della giustizia dentro un'area alla quale i cittadini possano accedere per sapere, giudicare ed essere giudicati, senza tramiti distorcenti, timori o - peggio - sfiducia crescente nelle istituzioni. (3-02855)
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VENETO ARMANDO (POPOLARI E DEMOCRATICI - L'ULIVO) 

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