INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02193 presentata da GUZZANTI PAOLO (POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)) in data 20120404

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Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-02193 presentata da PAOLO GUZZANTI mercoledi' 4 aprile 2012, seduta n.617 GUZZANTI. - Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: da tempo appaiono sui media notizie riguardanti molteplici attivita' del rettore della Sapienza di Roma Luigi Frati, potenzialmente configuranti fattispecie di rilevanza giuridica e/o penale, che sono analiticamente riportate nella diffida inviata alla regione Lazio ed ai Ministeri dell'economia e delle finanze, della salute e dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca da parte dei sindacati medici ANPO-ASCOTI e universitario FIALS, in data 27 marzo, protocollo Sind. 0000013; il TgLa7 del 28 febbraio 2012 ha messo in risalto la vicenda della nomina a primario cardiochirurgo del figlio Giacomo, gia' chiamato come professore ordinario nella facolta' del padre pochi giorni prima che la «legge Gelmini» impedisse i ricongiungimenti familiari. Detta nomina, secondo la diffida citata, e' stata effettuata dal direttore generale del policlinico Umberto I, a sua volta nominato pochi giorni prima dal rettore Frati, senza che ci fossero i presupposti di legittimita', non essendoci posti in organico disponibili nella struttura, ne' di merito, avendo Giacomo Frati, come denunciato dal dottor Michele Toscano sia sul Giornale, sia nella trasmissione Robinson del 23 marzo 2012, eseguito nemmeno 10 interventi da primo operatore prima di conseguire l'incarico primariale; anche i comportamenti professionali personali del rettore Frati, quale primario oncologo del policlinico sono stati oggetto di interesse di Report del 25 marzo 2012, in cui medici e pazienti della sua struttura hanno dichiarato che non ha mai effettuato alcuna attivita' clinica di diagnosi e cura nei confronti dei malati di tumore affidati alla stessa (al riguardo si veda la sentenza della Corte di Cassazione penale sezione 4 del 7 dicembre 1999 sulle responsabilita' primariali nella cura dei pazienti); il tribunale di Roma con decreto del 1 o giugno 2005 proc. pen. N.6027/04R.GIP, aveva sancito che Frati aveva violato il rapporto di esclusivita' con l'azienda policlinico Umberto I, lavorando presso la casa di cura privata Neuromed di Pozzilli in Molise come direttore scientifico, per cui «l'azienda aveva, adottato i consequenziali provvedimenti» cioe' lo aveva destituito da direttore dalla UOC di oncologia (primario). Il tribunale aveva altresi' archiviato il procedimento per la fattispecie dell'articolo 323 del codice penale (peculato) perche' il Frati non aveva, effettuando i due lavori «l'intento di lucrale ingiustamente l'indennita' di esclusivita' del policlinico ma solo l'intento di percepire compensi per l'attivita' prestata presso la Neuromed». Ma ora Frati risulta essere ancora direttore scientifico e direttore di dipartimento presso la Neuromed di Pozzoli dove tra l'altro, come ipotizza la diffida citata, verrebbero inviati i malati di tumore del reparto di oncologia di cui e' il primario, a fare esami diagnostici di alta tecnologia e costo, come la PET di cui il policlinico, sempre guidato da Frati, non viene dotato da anni; Report del 25 marzo 2012 aveva messo in relazione le «donazioni» effettuate dalle maggiori case farmaceutiche all'Accademia di medicina di cui Frati e' presidente, con le case produttrici dei farmaci oncologici utilizzati dal reparto di oncologia di cui Frati e' primario, con ingenti budget (circa 800.000 euro a trimestre); su Repubblica viene citato da Carlo Picozza in data 29 marzo 2012 un documento che proverebbe il verificarsi nel reparto di oncologia di cui Frati e' primario, di comportamenti criminosi come la modifica delle cartelle cliniche (in previsione della visita dei NAS) in relazione ai quali Frati, informato, non avrebbe adempiuto ai suoi doveri di denuncia come pubblico ufficiale e/o incaricato di pubblico servizi; vanno considerate le complesse e importanti analisi di bilancio fatte dalla citata diffida sindacale, tra l'universita' la Sapienza e l'azienda integrata policlinico Umberto I di cui Frati e' primario oncologo, di cui nomina il direttore generale e con cui ha un contenzioso in materia di iscrizioni di risorse nei capitoli di bilancio, configurando potenzialmente in tal modo un conflitto d'interesse; agli atti parlamentari compaiono analitiche descrizioni delle modalita' con cui costi impropri della facolta' di medicina di Roma sempre presieduta da Frati, e dell'Universita' la Sapienza, di cui Frati e' rettore, sarebbero sistematicamente scaricati sul bilancio del policlinico per decine di milioni l'anno (in particolare, risulterebbero nel bilancio del policlinico crediti nei confronti dell'Universita' di 114.393.271,21 euro, non riportati come passivo nel bilancio dell'universita') e tutto questo dovrebbe essere noto al Ministro della salute, responsabile ultimo dell'assistenza sanitaria, e dei suoi deficit, perche' la Commissione parlamentare d'inchiesta nella sua relazione dell'aprile 2008 cosi' si esprimeva: «l'assurda proliferazione di posti apicali (primariati) avvenuti negli anni e' stata frutto, appare legittimo ritenere, di uno strapotere universitario che non ha tenuto in considerazione le necessita' assistenziali e le programmazioni regionali, ma piuttosto il soddisfacimento della carriera dei singoli medici». E concludeva che questa e' «un'istituzione che andrebbe rifondata dalla base e che rappresenta una grave anomalia del quadro della sanita' regionale e nazionale»; il ricorrere di scandali sanitari, sia clinici che organizzativi nel policlinico, anche recentissimi, non puo' non essere messo in rapporto a tale drastico giudizio sulla generale organizzazione, nonche' ai comportamenti individuali, certamente non unici, ma esemplarmente portati a modello da Frati rettore, direttore della scuola di specializzazione di oncologia, professore ordinario di patologia generale, primario dichiarato come dai suoi stessi medici e malati di oncologia, direttore scientifico e direttore di dipartimento della clinica privata Neuromed con annessi interessi intrecciati, presidente dell'accademia di medicina, lautamente sponsorizzata da ditte farmaceutiche, presidente della commissione scientifica anti-doping del Coni e altro; occorrerebbe valutare la sussistenza dei presupposti: a) sul piano piu' generale dell'interesse della salute pubblica, per commissariare il policlinico Umberto I di Roma il cui bilancio e la cui organizzazione assistenziale sono attualmente soggetti ai poteri del commissario ad acta del Governo; b) sul piano individuale, per promuovere verifiche, anche da parte dei NAS su tutto quanto denunciato dalla stampa in merito alle attivita' economiche del rettore Frati, verificando altresi' la consistenza patrimoniale dello stesso e della sua famiglia per accertare se le dichiarazioni fiscali sono congruenti con i beni posseduti; sarebbe opportuno altresi': a) verificare la veridicita' e la documentazione esistente circa l'apporto dato da Giacomo Frati alle pubblicazioni da lui presentate al concorso di professore ordinario, dato che il suo nome appare, come chiunque puo' appurare su PubMed, su numerosi lavori scientifici effettuati da direttori di ricerca e laboratori di Neuromed, tutti dipendenti dal di lui padre rettore che di Neuromed e' direttore scientifico e direttore di dipartimento; b) che i competenti organi dell'ateneo verificassero la sussistenza dei presupposti per dichiarare il dissesto finanziario dell'universita' di Roma la Sapienza (ex decreto legislativo n. 199 del 2011), che non iscriverebbe in bilancio da anni, secondo quanto riportato nella diffida sindacale, ingenti somme (114.393.271,21 euro) dovute al policlinico Umberto I, nonche' i ratei dei mutui accesi con Cassa depositi e prestiti; sarebbe infine opportuno addivenire alle immediate dimissioni di Frati dalla prestigiosa carica di rettore della piu' grande universita' del Paese, per impedire che, come giustamente denunciato da Enrico Mentana nel suo TG, «l'Italia continui ad essere lo zimbello accademico internazionale» -: quali ulteriori elementi il Governo intenda acquisire in merito ai fatti esposti in premessa e, in particolare, alla situazione del policlinico Umberto I di Roma, il cui bilancio e la cui organizzazione assistenziale sono sottoposti ai poteri del commissario ad acta del Governo per il rientro dai disavanzi sanitari regionali; se sussistano i presupposti per avviare un'iniziativa ispettiva per il tramite dei carabinieri del Nas e della guardia di finanza, ciascuno per i profili di competenza, in relazione a quanto esposto in premessa e se, con particolare riferimento alla situazione economico finanziaria dell'universita' La Sapienza di Roma si intendano promuovere visite ispettive dei competenti uffici del dipartimento della ragioneria generale dello Stato, ai sensi dell'articolo 60, comma 5, del decreto legislativo n. 165 del 2001; se siano state avviate indagini con riferimento sulle varie vicende apparse sulla stampa che coinvolgono il rettore Luigi Frati; se si intenda valutare la sussistenza dei presupposti per irrogare sanzioni disciplinari al rettore Luigi Frati ai sensi dell'articolo 88 del Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592. (3-02193)
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