INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00603 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950613
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic3_00603_12 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della difesa e dell'interno. - Per sapere - premesso che: secondo notizie di stampa non smentite, lo scorso mese di maggio sarebbe stato arrestato a Milano un cittadino italiano residente a Verona che negli anni Sessanta avrebbe svolto una funzione di controllo e direzione su alcuni uomini collocati all'interno dei gruppi eversivi neofascisti veneti per conto della Central Intelligence Agency statunitense; se le accuse ipotizzate contro l'arrestoto si dimostrassero fondate, verrebbe definitivamente provata l'intromissione diretta dei servizi italiani e statunitensi nell'organizzazione della strategia della tensione che dalla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e' continuata ininterrotta fino ai primi anni Ottanta; il probabile coinvolgimento del servizio statunitense sarebbe ulteriormente dimostrato dal fatto che l'uomo infiltrato nella cellula veneta di Ordine Nuovo, Carlo Digilio, e' indicato dal giudice milanese Guido Salvini come "agente Cia"; queste rivelazioni assumono connotati ancora piu' gravi se messe in connessione con elementi ormai storicamente acquisiti sia dalla magistratura che dalla Commissione parlamentare stragi. In particolare lo stretto e continuo collegamento e controllo da parte degli organi periferici della Cia sull'organizzazione italiana Gladio o Stay Behind, tanto puntiglioso da arrivare persino a sovraintendere all'organizzazione e allo svolgimento di singole esercitazioni di piccoli nuclei di tale organizzazione; la dimostrazione di quanto sopra e' contenuta in vari documenti gia' acquisiti ed in particolare nell'appunto protocollo R./30142.032.280 del 18 marzo 1966 del servizio segreto militare nel quale vengono precisate alcune modalita' di effettuazione della ormai ben nota esercitazione "Delfino"; com'e' risaputo ed accertato, nel quadro di questa esercitazione tenutasi nella seconda meta' di aprile 1966, nuclei dell'unita' di pronto impiego "Stella Marina" dell'organizzazione Gladio/Stay Behind vennero impiegati in azioni simulate di tipo terroristico contro sedi e militanti dei partiti e delle organizzazioni di sinistra della provincia di Trieste; nel documento in oggetto tali azioni criminali vengono definite come sperimentazione di "temi concernenti le operazioni caratteristiche della guerra non convenzionale in situazione di insorgenza e controinsorgenza", dove evidentemente l'insorto viene identificato con la sinistra italiana; nello stesso documento si afferma che "il programma di massima dell'esercitazione e' stato notificato come di consueto al Servizio USA"; non ci sono dunque dubbi che la CIA esercitava un controllo rigoroso su tutte le attivita' di Gladio, al punto che tutte le esercitazioni venivano programmate assieme allo stesso servizio, come e' confermato nello stesso documento dal quale si apprende anche che nei mesi precedenti si era tenuta a Parigi, nella sede del comando SOFTE che controllava le operazioni speciali statunitensi in Europa, una "riunione conclusiva" dell'esercitazione congiunta CIA/Gladio "Aquila bianca"; il controllo operativo svolto dal servizio statunitense sulle attivita' dell'organizzazione Gladio/Stay Behind e l'evidente rapporto di subalternita' del servizio italiano nei confronti di quello statunitense dimostrato dal tono e dalle parole ("notificato come di consueto", "i proficui rapporti stabiliti"; "intese sono state concordate" sono alcune delle frasi riferite ai servizi statunitensi riportate nel documento citato) lasciano intendere che la CIA avesse l'effettiva direzione di tutte le attivita' cosiddette non convenzionali svolte in Italia a partire dalla meta' degli anni Sessanta; dalla lettura incrociata dell'arresto dell'agente CIA che controllava i gruppi neofascisti veneti e dell'ormai acclarata, effettiva direzione della stessa CIA sullo svolgimento di attivita' illegali di sovversione violenta come quelle sperimentate in Friuli in occasione dell'esercitazione "Delfino" del 1966, si ha ad avviso dell'interrogante, una conferma ormai non piu' solo congetturale della responsabilita' dei servizi statunitensi e italiani nella direzione e gestione della strategia della tensione; dalle esercitazioni terroristiche "coordinate" con il servizio USA svolte dal Gladio/Stay Behind nel 1966 alle bombe e agli attentati che hanno preparato la tragedia di piazza Fontana vi e' una continuita' logica e operativa che non puo' essere smentita e se, come appare ormai certo, Gladio/Stay Behind e' stata la copertura in qualche modo "legale" al secondo livello clandestino rappresentato dalle milizie individuate dal giudice Salvini, appare piu' che convincente e logica la continuita' operativa tra gli uomini della Cia ai quali venivano "notificate" e con i quali venivano poi discusse le esercitazioni Gladio e gli uomini della Cia (forse gli stessi) che controllavano tramite i Digilio il secondo livello dell'organizzazione, quello destinato alle operazioni piu' sporche e alle attivita' operative dirette; in questo senso va letta anche l'intervista rilasciata il 5 giugno 1995 al quotidiano Il Giornale Nuovo dal generale Paolo Inzerilli, gia' dirigente della struttura Stay Behind nel SID e poi nel SISMI, che ipotizza il "sacrificio" della Gladio "buona" per coprire la Gladio "cattiva", vera responsabile degli attentati e delle stragi; in questo contesto assume particolare gravita' il rifiuto che, stando a notizie di stampa (Corriere della Sera del 29 maggio 1995, articolo a firma De Francovich), sarebbe stato opposto dalla CIA, confermato con lettera in data 27 febbraio 1994, alla richiesta della Commissione parlamentare per le stragi di fornire tutti i documenti e le informazioni in loro possesso relativi al rapimento Moro -: quale sia l'opinione del Governo sui fatti accertati e in via di accertamento; se agli atti dei Servizi italiani risultino informative riferite a Carlo Digilio e ai suoi rapporti con i servizi statunitensi; se non intenda far conoscere al Parlamento i nomi dei cittadini italiani che negli anni Sessanta e Settanta risultavano dipendenti o collaboratori della CIA o di altri servizi stranieri; se non intenda svolgere una decisa azione nei confronti delle autorita' statunitensi affinche' forniscano ai magistrati italiani e alla Commissione parlamentare sulle stragi i documenti e le informazioni sulle attivita' clandestine svolte negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta da cittadini statunitensi o da cittadini italiani alle dipendenze di organismi statunitensi sul territorio della Repubblica italiana. (3-00603)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00603 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950613
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00603 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950613
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
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2014-05-14T19:15:37Z
3/00603
DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)