"3/00514" . "20190117" . "20190117" . . . "Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00514 presentata da PIETRO GRASSO giovedì 17 gennaio 2019, seduta n.080 GRASSO, DE PETRIS - Al Ministro dell'interno . - Premesso che: il 25 dicembre 2018, nel centro storico di Pesaro, si è consumato un agguato in puro stile mafioso, che ha causato la morte di Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia della 'ndrangheta, Girolamo; Girolamo Bruzzese era un uomo di fiducia del boss di 'ndrangheta Teodoro Crea, con cui trascorreva la latitanza dopo una condanna per omicidio. Nel 2003 Girolamo ha tentato di uccidere Crea, sparandogli in testa e successivamente si è costituito e ha iniziato iniziare a collaborare con la giustizia; grazie alla collaborazione con la giustizia, ai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria fu possibile conoscere gli affari della cosca di Rizziconi e i suoi legami con l'imprenditoria e la politica locale, consentendo l'arresto di importanti esponenti del clan e l'apertura di nuove inchieste; Teodoro Crea è sopravvissuto al tentativo di omicidio e quando nel 2004 si è consumato l'omicidio del suocero di Girolamo Bruzzese non è stato difficile per gli inquirenti ricollegare l'episodio ad una vendetta del clan Crea; considerato che: Marcello Bruzzese, che già nel 1995 subì un attentato, come gli altri familiari del collaboratore di giustizia, era sottoposto ad un programma speciale di protezione ed è per questo che viveva a Pesaro con la sua famiglia, in una casa del Ministero dell'interno; dalle modalità dell'esecuzione, risulta evidente che i sicari erano a conoscenza di molti dettagli della vita di Marcello Bruzzese: lo hanno aspettato al suo indirizzo di casa, in teoria segreto, e non hanno avuto alcuna difficoltà nel crivellarlo di colpi nel centro della città; non sembra sia stato disposto il cambio del nome, tanto che era in evidenza sul citofono, e non sembra avesse limitazioni negli spostamenti; tenuto conto che: il tempo per le organizzazioni criminali di stampo mafioso non è un deterrente. Le promesse di morte provenienti da un clan costituiscono una reale minaccia anche dopo moltissimi anni, quindici in questo caso. Questo non deve spaventare, ma deve portare le istituzioni competenti a monitorare ed aggiornare costantemente i programmi di protezione di coloro, che hanno il coraggio di testimoniare e collaborare con la giustizia e dei loro familiari. Mafia, 'ndrangheta e camorra sono ancora pericolose, la lotta alla criminalità organizzata deve essere una priorità nelle azioni politiche di ogni Governo; quello che è accaduto a Pesaro è un fatto gravissimo, lo Stato dovrebbe tutelare chi decide di stare dalla parte della giustizia, e invece destina sempre meno risorse ai programmi di protezione; si ha notizia di altri casi eclatanti nelle ultime settimane: la revoca della scorta al Capitano Ultimo, poi bloccata dal Tribunale amministrativo del Lazio; la revoca della protezione all'imprenditore palermitano Vincenzo Conticello, proprio quando i condannati per l'estorsione hanno finito di scontare la pena e sono tornati in libertà; non era mai successo, per quel che è dato sapere, che un individuo sottoposto a tale regime di protezione sia mai stato vittima di un agguato mortale, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo non ritenga ci siano state delle gravi mancanze nell'attuazione del programma di protezione; se ritenga adeguate le risorse umane e materiali per il Servizio centrale di protezione, a fronte di un aumento della popolazione protetta del 26 per cento rispetto al 2010; se non ritenga necessaria una riforma del Servizio di protezione, demandando a un corpo specializzato la tutela delle persone fisiche, allorché vengono spostate in località protette secondo il criterio cardine della mimetizzazione: se risulti che fossero state disposte il cambio di generalità dei congiunti del collaboratore di giustizia, se fossero stati forniti documenti di copertura o predisposto un polo di residenza fittizio per la posta e le notifiche; se fosse stata presa in considerazione la volontà di vendette trasversali del gruppo criminale a seguito delle dure condanne della corte di Appello del 28 aprile 2017 ad appartenenti al clan Crea (20 e 15 anni rispettivamente a Teodoro Crea e a Domenico e Giuseppe Crea); quali iniziative il Ministro intenda adottare per garantire la massima protezione a quanti, siano essi collaboratori di giustizia, testimoni di giustizia, giornalisti, magistrati, esponenti politici, siano sotto la tutela dello Stato. (3-00514)" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00514 presentata da GRASSO PIETRO (LIBERI E UGUALI) in data 17/01/2019" . . "DE PETRIS LOREDANA (LIBERI E UGUALI)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00514 presentata da GRASSO PIETRO (LIBERI E UGUALI) in data 17/01/2019"^^ . . "GRASSO PIETRO (LIBERI E UGUALI)" . "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=18&ramo=senato&stile=9&idDocumento=3/00514" . "2021-05-01T12:22:42Z"^^ . "Senato della Repubblica" . "http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?sezione=lavori&tipoDoc=sicross&idlegislatura=18&ramo=senato&stile=6&idDocumento=3/00514" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE" . . . "1"^^ . . . . "20190117" . .