INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00329 presentata da GNAGA SIMONE ENRICO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19961015

Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: da piu' di due mesi un cittadino italiano, il signor Giuseppe Fabozzi, 32 anni di Prato, e' detenuto in una cella del carcere Judicial Lock Up di Mapsa (Goa-India); oltre alla Prefettura di Prato, per la sua vicenda sono state gia' coinvolte associazioni come Amnesty International e lo stesso consolato italiano in Goa, ma il tutto non ha portato ad alcuna evoluzione della situazione; non appare infatti chiaro ad alcuno, il motivo per il quale il signor Fabozzi debba scontare una sanzione che, a parer di molti interlocutori, e' resa ancor piu' dura dalle reali pessime condizioni ambientali e logistiche nelle quali versa il suddetto carcere; da una prima ricostruzione dei fatti, oltretutto gia' ampiamente descritta sui giornali indiani e su alcuni quotidiani italiani con la cronaca di Prato, il signor Fabozzi ha aperto un anno addietro, un'attivita' di ristorazione in societa' con una coppia di coniugi di Novara, i signori De Lucia, anch'essi trasferitisi in India; con la scadenza del permesso di soggiorno il signor Fabozzi si rivolge ad un legale locale per l'adempimento di tutte le pratiche necessarie per il rinnovo del permesso, ma l'avvocato oltre a non portare mai a termine il proprio incarico professionale sembra che richiedesse anticipatamente cifre astronomiche, il tutto supportato dalla mancata resa del passaporto; alla denuncia del signor Fabozzi non seguivano delle accurate indagini della polizia locale che, al contrario, alla scadenza del permesso di soggiorno, arrestavano il cittadino italiano in quanto illegalmente presente in territorio indiano; le autorita' locali hanno tentato piu' volte di farlo rimpatriare ma il Fabozzi ha sempre rigettato tale alternativa in quanto, una volta tornato in Italia, il suo rientro e la sua attivita' imprenditoriale in Goa non sarebbero piu' stati permessi -: se di tutto cio' il ministero degli esteri ne sia mai venuto a conoscenza prima della data attuale e, in caso affermativo, se i fatti di tale vicenda si siano susseguiti in modo descritto sopra; se sia giusto che un cittadino italiano non sia assolutamente tutelato dagli stessi nostri organismi rappresentativi in loco che, a parer di molti, sembrerebbero muoversi con troppa cautela riverente nei confronti delle autorita' locali, queste ultime del tutto prive di azioni garanti i piu' semplici diritti civili universalmente riconosciuti, oltretutto nei confronti di un cittadino straniero che da tempo operava imprenditorialmente in zona; se non si ritenga opportuno dare una prima chiara risposta ai familiari ed amici del signor Fabozzi. (3-00329)