INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00170 presentata da TASSONE MARIO (CCD-CDU) in data 19960730
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic3_00170_13 an entity of type: aic
Ai Ministri dell'interno e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: nella citta' di Reggio Calabria da circa un anno e' in corso un braccio di ferro tra l'amministrazione comunale ed i cittadini della XIII circoscrizione-Ravagnese circa la costruzione di una discarica per rifiuti solidi urbani nella localita' Longhi-Bovetto; tali cittadini da diversi mesi si sono costituiti in "comitato pro-Bovetto" per meglio organizzare la loro protesta, che ha assunto tutte le forme possibili all'immaginazione fino a giungere alla denuncia all'autorita' giudiziaria; il 9 luglio 1996 e' stato richiesto un intervento della polizia di Stato, che ha imposto con la forza la riapertura del cantiere dei lavori, bloccati da quasi tre mesi per l'intervento della soprintendenza archeologica e per la protesta degli abitanti della zona, provocando feriti tra la popolazione che, inerme, attuava una forma di resistenza passiva, tentando di impedire, sdraiandosi per terra, il passaggio delle ruspe -: se siano al corrente che una petizione presentata nello scorso agosto al consiglio comunale ai sensi dell'articolo 17 dello statuto comunale, corredata da un numero maggiore delle cinquecento firme richieste, tesa alla ridiscussione della decisione di costruire nella localita' Longhi-Bovetto una discarica di rifiuti solidi urbani da duecento tonnellate al giorno, non e' stata ad oggi mai presa in considerazione dall'amministrazione; se ritengano possibile che lavori per conto dell'amministrazione comunale possano essere avviati, proseguiti ed imposti con la presenza della polizia, senza che alcun proprietario dei terreni di cui trattasi abbiano mai ricevuto notifica di occupazione temporanea ne' di esproprio delle particelle catastali interessate; se sia accettabile l'impiego della polizia nei confronti di cittadini che protestano civilmente e correttamente, rivendicando diritti che ritengono conculcati dalle autorita' preposte, se e' vero, come e' vero, che non e' possibile neppure immaginare di poter costruire una discarica per rifiuti solidi urbani a 340 metri dalla periferia della piu' popolosa citta' della Calabria senza provocare reazioni delle popolazioni interessate; se il diritto alla salute debba essere reso evidente come principio informatore delle decisioni prese dalla articolazioni amministrative tanto da renderle convincenti; quali siano le determinazioni che intendano assumere perche' cessi il grave attacco alla incolumita' ed alla salute delle popolazioni della zona, siano rispettati i diritti di partecipazione popolare, garantiti dalla legge n. 142 del 1990, e perche', infine, siano applicate anche nel comune di Reggio Calabria le norme sulla trasparenza amministrativa comprese nella legge n. 241 del 1990; se ritengano opportuno un controllo della corrispondenza tra la reale situazione urbanistico-abitativa del sito interessato e la rappresentazione cartacea e documentale che della stessa e' stata prodotta negli atti, visto che la cartografia di base utilizzata e' una aereofotogrammetria del 1981 che non riproduce fedelmente lo stato dei luoghi, mentre e' giurisprudenza consolidata del Consiglio di Stato richiamare il principio di legittimita' in materia di tutela ambientale; se siano a conoscenza che negli elaborati di progetto appare sommariamente considerata l'esistenza delle sorgenti e delle falde idriche presenti nella zona. Le stesse sono indicate come piccole emergenze sorgentizie, mentre in realta' si tratta di una serie di opere idrauliche che risalgono al secolo scorso, forse antecedenti allo Stato unitario, di cui si hanno notizie da atti notarili realizzati tra la fine dell'800 ed i primi del '900 e che fanno riferimento ad autorizzazioni delle prefetture dell'epoca. Le inesattezze progettuali sull'argomento sono tali da non farlo corrispondere alle norme del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982 a quelle contenute nella deliberazione del comitato interministeriale smaltimento rifiuti del 27 luglio 1984 (Gazzetta Ufficiale 13 settembre 1984, n. 253 suppl.) non essendo rispettate le distanze riguardo i punti d'acqua per uso potabile oppure destinati all'irrigazione o comunque aperti al libero uso della popolazione previste dalla normativa regionale in cinquecento metri e che in realta' sono ridotti a meno di duecento; se siano a conoscenza che negli elaborati di progetto risulta completamente assente lo studio della direzione e dell'intensita' dei venti dominanti nella zona. Da una sommaria verifica presso l'ufficio addetto dell'aereoporto dello stretto, spirando i venti dominanti dal quadrante est-sud-est verso ovest-nord-ovest tutta la zona sud di Reggio Calabria (da Ravagnese a Sbarre/Gebbione, passando per l'aereoporto) che dista meno di tre chilometri, sara' invasa dal lezzo proveniente dalla discarica; se ritengano possibile costruire una discarica per rifiuti solidi urbani da duecento tonnellate al giorno a 340 metri dalla periferia sud della citta' di Reggio Calabria, la piu' grande e popolosa citta' della Calabria, mentre la normativa europea tende a dichiarare le discariche fuori legge ed a sostituirle con impianti integrati a recupero energetico. Lo stesso assessorato regionale all'ambiente non dispone piu' stanziamenti di fondi per la realizzazione di discariche di rifiuti solidi urbani in applicazione di direttive ministeriali che recepiscono le norme comunitarie sopra richiamate. In ogni modo, le zone interessate, mentre sembrano essere considerate dall'amministrazione comunale e dai tecnici incaricati come dei nuclei urbani, sono in realta' parte integrante della citta' di Reggio Calabria, se e' vero, come e' vero, che gia' nei dati del censimento generale della popolazione del 1981, tra le localita' abitate del comune di Reggio Calabria non e' presente alcuna delle localita' interessate. A controprova di questa tesi basti la considerazione che sono presenti nella zona i principali servizi a rete (acqua, energia elettrica, fognature, telefono), le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, tutti i servizi urbani essenziali come ufficio postale, farmacia, chiesa, scuole, linee di trasporto dell'azienda municipale oltre ad una rete stradale che, seppure insufficiente, e' regolarmente asfaltata ed integrata con quella cittadina; se siano a conoscenza che la zona interessata secondo il piano regolatore vigente e' zona agricola, come peraltro e' rilevato negli elaborati progettuali, e, poiche' il consiglio comunale non e' stato chiamato ad effettuare le variazioni di piano necessarie, i lavori in corso sono a tutti gli effetti abusivi; quali siano le determinazioni che intendano assumere per integrare la propria conoscenza dei fatti, per impedire il prosieguo delle illegalita' in atto ed infine per garantire che i cittadini interessati possano vivere in un ambiente che sia sempre ed in ogni caso adeguato alla dignita' dell'uomo e rispettoso del suo diritto alla salute. (3-00170)
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19960730-19961211
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00170 presentata da TASSONE MARIO (CCD-CDU) in data 19960730
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
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2014-05-15T09:45:37Z
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TASSONE MARIO (CCD-CDU)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'AMBIENTE
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