INTERPELLANZA 2/02359 presentata da TARADASH MARCO (MISTO) in data 20000405
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_02359_13 an entity of type: aic
Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri ed Ministri del lavoro e della previdenza sociale, delle finanze, della giustizia e della sanita', per sapere - premesso che: al termine del 1988, le Segreterie nazionali di Filcea-Cgil, Flerica-Cisl e Uilcid-Uil (oggi Uilcer), rappresentate rispettivamente da Sergio Cofferati, Arnaldo Mariani e Sandro Degni e componenti la Federazione unitaria dei lavoratori chimici (Fulc), chiesero a Farmindustria, rappresentata da Claudio Cavazza - Presidente Nazionale - e dall'avvocato Mario Ricci - Responsabile delle relazioni sindacali - il riconoscimento di un monte ore retribuito e di un numero di distacchi per lo svolgimento dell'attivita' sindacale; la Farmindustria, pur accogliendo le richieste avanzate dalla Fulc, fece presente che, stante la frammentazione delle industrie farmaceutiche, non poteva chiedere ad un solo datore di lavoro di distaccare un dipendente assumendo l'intero carico retributivo e contributivo; le tre organizzazioni sindacali di categoria e Farmindustria convennero allora che un sindacalista per ogni sigla venisse assunto da un'azienda del settore per essere poi immediatamente distaccato presso il sindacato, il carico retributivo e contributivo sopportato dall'azienda sarebbe stato proporzionalmente diviso tra le aziende iscritte all'associazione datoriale; conseguentemente a tale accordo, la Farmindustria e la Crinos Industria Farmacobiologica S.p.A., con sede a Villaguardia in provincia di Como, definirono l'assunzione fittizia presso quest'ultima del signor Luigi Masciello e sempre in tale sede Farmindustria e Crinos concordarono inoltre che gli stipendi erogati dalla societa' al Masciello sarebbero stati rimborsati dall'associazione datoriale con fatture semestrali - emesse dalla Crinos a favore di Farmindustria per 'prestazioni di servizio' - dell'importo pari alle retribuzioni lorde corrisposte dall'azienda; la Crinos, con lettera indirizzata a Farmindustria, motivo' la sua adesione alla proposta come uno scambio di cortesie tra la societa' ed un sindacato - la Uilcid-Uil provinciale di Como - ai fini di una libera gestione da parte dell'azienda degli addetti al servizio dell'informazione scientifica sui farmaci in forza presso la Crinos; nello stesso periodo di tempo, il Segretario Generale della Uilcid, signor Sandro Degni, e il Segretario nazionale di categoria, Claudio Negro, convocarono il signor Masciello a Roma per comunicargli soltanto che, in forza dell'accordo fulc-Farmindustria, egli avrebbe iniziato a lavorare presso la Uilcid-Uil nazionale occupandosi delle problematiche ambientali; nel corso di tale incontro, sia il Degni sia il Negro, omettendo di informare il Masciello della validita' temporale dell'accordo, ma soprattutto della sua particolare dinamica di sviluppo, lo assicurarono che, da quel momento in poi e a tempo indeterminato, egli avrebbe dovuto lavorare soltanto per l'organizzazione sindacale; il 23 maggio 1989, la Crinos procedette all'assunzione fittizia del Masciello, nella consapevolezza, mai comunicata all'interessato, che egli, in realta', proprio perche' destinato a prestare la sua attivita' alle sole dipendenze della Uilcid-Uil nazionale, non avrebbe mai svolto, sia all'interno che all'esterno dell'azienda, alcuna prestazione lavorativa per conto e alle dipendenze della societa'; il 7 giugno, la Crinos comunico' a Farmindustria di aver assunto il Masciello 'come da intese intercorse' chiedendo alla stessa come comportarsi 'anche ai fini amministrativi, fra di noi' ovvero fra Crinos e Farmindustria; sempre lo stesso giorno, Farmindustria, nella sua lettera di risposta alla comunicazione della Crinos, scrisse quanto segue: 'In relazione alle intese intercorse in merito alla soluzione delle problematiche riguardanti la nota richiesta sindacale, con la presente, anche in dipendenza della comunicazione della Vilcid, Vi confermiamo la disponibilita' di questa associazione ad accettare l'onere della nota operazione a partire dall'1/6/1989 sulla base della fatturazione semestrale'; la Crinos, sulla base degli accordi intercorsi con Farmindustria, emise, tra il gennaio 1990 e il febbraio 1993, fatture all'indirizzo dell'associazione datoriale, per un totale di 167.683.789 di lire, per le 'prestazioni effettuate' in suo favore; dette fatture, al pari delle bolle di accompagnamento che compaiono in alcune di esse, in realta' vennero emesse dalla Crinos e utilizzate dalla Farmindustria allo scopo di rendere immediatamente esecutivo il sistema di rimborso degli stipendi pagati dall'azienda al Masciello, cosi' come definito dagli accordi Crinos-Farmindustria e, piu' in generale, fulc-Farmindustria; nel febbraio 1992, il Masciello fu costretto dalla Uilcid-Uil ad abbandonare immediatamente il suo lavoro e a dimettersi da ogni incarico elettivo ricoperto in seno all'organizzazione sindacale; pur non lavorando piu' nel sindacato e sebbene non svolgesse nessun tipo di prestazione per conto e/o alle dipendenze della Crinos ovvero non ricorressero in concreto gli estremi della subordinazione e, conseguentemente, tutte quelle norme che impongono precisi obblighi al datore di lavoro, il Masciello, per quasi piu' di un anno, continuo' ad essere stipendiato dalla Crinos, la quale, a sua volta, continuo' ad essere rimborsata dalla Farmindustria attraverso l'ormai ben collaudato sistema della fatturazione semestrale; il 15 febbraio 1993, Farmindustria invio' alla Crinos la seguente lettera del seguente tenore: 'In relazione al colloquio telefonico avuto con il nostro avvocato Mario Ricci, Vi comunichiamo che l'impegno assunto dalla nostra Associazione con la Uil-Chimici nei confronti del vostro lavoratore Luigi Macello (Masciello), e' stato disdettato con decorrenza 30 giugno 1993. Il predetto lavoratore dovra' pertanto rientrare in servizio alla data del 1^ luglio 1993. In conseguenza, vengono a cessare da quella data gli impegni da questa Associazione assunti con la Vostra societa''; a seguito di tale comunicazione, la Crinos, con lettera del 9 giugno 1993, comunico' al signor Masciello che, per volonta' della Farmindustria, la sua attivita' 'in qualita' di dirigente sindacale', sarebbe cessata 'ad ogni effetto il 30 giugno 1993' e che, pertanto, egli dal 1^ luglio 1993 avrebbe preso 'servizio a tempo pieno' presso l'azienda ovvero lo si invitava a 'mettersi in contatto' con la societa' 'per gli opportuni accordi'; il 23 giugno dello stesso anno, la Uilcid-Uil nazionale comunico' al signor Masciello che 'preso atto della decisione di Farmindustria di disdettare i distacchi sindacali', il suo rapporto con il sindacato sarebbe cessato il 30 giugno 1993, e che, pertanto, si sarebbe dovuto mettere 'immediatamente in contatto con l'azienda per concordare il rientro nell'attivita' produttiva'; il 2 luglio 1993, dinanzi al Pretore del lavoro di Milano, fu siglata una transazione tra la Crinos, che lo aveva indotto ad optare per le dimissioni e per la conciliazione della relativa vertenza, e il signor Masciello, nella quale si concordava che mentre l'interessato rinunciava ad ogni pretesa nei confronti della societa', questa si impegnava a corrispondere al Masciello la somma di 13 milioni mediante versamento di pari importo da effettuarsi entro il 10 luglio 1993, somma che, come specificato allo stesso Masciello dal Direttore del personale della Crinos, signor Luigi Bazzini, non poteva essere soggetta a trattative per importi superiori trattandosi, come specificato dal direttore del personale della Crinos, di onere di sola pertinenza del bilancio dell'azienda; il 7 luglio 1993, contrariamente a quanto assicurato al Masciello, e cioe', il livello massimo di disponibilita' economica della societa' a sostenere con proprie risorse di bilancio il costo della conciliazione, la Crinos, tramite fax invio' a Farmindustria una lettera nella quale si comunicava l'avvenuta risoluzione del rapporto di lavoro mediante transazione e chiedendo quali modalita' si sarebbero dovute seguire per quanto riguardava le spese sostenute per la transazione; tra l'11 luglio 1994 e il 1998, il signor Masciello ha presentato circostanziati esposti-querela alle competenti autorita' giudiziarie (Como e Roma) denunciando la Crinos, Farmindustria e il sindacato per violazione di norme di legge, in particolare per finanziamento illecito del sindacati in base all'articolo 17 della legge 20 maggio 1970 (Statuto dei lavoratori) e per avere altresi' disatteso l'articolo 31 della stessa legge (diretto a dare applicazione al terzo comma dell'articolo 51 della Costituzione), il disposto dell'articolo 2115, comma terzo, del codice civile, dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1960 n. 1369, e corredandola con sentenze emesse al riguardo dalla Corte Suprema di Cassazione, dell'articolo 4, n. 5, della legge 7 agosto 1982, n. 516, modificata con legge del 15 maggio 1991, n. 154, sottolineando infine l'indebita gestione di somma di pertinenza dei bilanci della Crinos e della Farmindustria da parte del direttore del personale dell'azienda e dei vertici dell'associazione datoriale. Tali procedimenti si sono conclusi con provvedimenti di archiviazione con motivazioni supportate da elementi discutibili e limitate rispetto alla complessita' dei fatti denunciati; il 6 ottobre 1997, il signor Masciello, dopo aver inutilmente fatto opposizione con motivata richiesta di prosecuzione delle indagini preliminari, ha sottoposto la questione mediante un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura che ha ritenuto, con provvedimento n. 953/97, inammissibili le relative denunce in quanto non rientranti nella sua competenza istituzionale poiche' relative allo svolgimento di un'attivita' giurisdizionale non suscettibile di sindacato da parte del Csm; il 27 novembre 1999, il signor Masciello ha presentato un nuovo esposto al Csm chiedendo la verifica da parte di esso della ricorrenza di eventuali irregolarita' nell'azione dei magistrati di Como e di Roma, titolari dei fascicoli processuali, e del gip di Como, rilevanti ai fini disciplinari: la denuncia e' stata considerata un mero seguito della precedente e quindi archiviata senza ulteriore motivazione; l'articolo 17 dello Statuto dei lavoratori (legge 20 maggio n. 300), nel dare efficacia legislativa all'articolo 39, comma primo, della Costituzione, vieta che i datori di lavoro e le associazioni di datori di lavoro costituiscano o sostengano 'con mezzi finanziari o altrimenti' associazioni sindacali di lavoratori; il lavoratore dipendente collocato in aspettativa, venendosi a determinare una vera e propria sospensione o, comunque, una rilevante modificazione del rapporto di lavoro e delle sue normali modalita' di attuazione, e' esonerato dall'adempimento della prestazione lavorativa e dal recepimento della relativa retribuzione da parte del datore di lavoro fino al termine del mandato; l'accordo Farmindustria, Crinos e Uil-cid costituisce una chiara alterazione dell'assetto voluto dal legislatore che ha vietato, sulla base dell'interpretazione unanime data alla disposizione citata, tutti quegli atti che costituiscano una pressione o una sollecitazione non trasparenti da parte dei datori di lavoro o delle loro associazioni nei confronti di quelle dei lavoratori e comunque tutti quei comportamenti che, nel determinare una qualche forma di sottoposizione alla volonta' sia dell'associazione imprenditoriale che dell'imprenditore, alterino l'autenticita' dell'azione delle organizzazioni sindacali a difesa dei lavoratori e l'esercizio della liberta' sindacale ovvero snaturino o costituiscano elemento di grave turbativa della normale dialettica sindacale, pregiudicando cosi' lo sviluppo del libero gioco democratico tra le parti; il datore di lavoro e' tenuto a segnalare all'Inps la posizione dei lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche elettive o per incarichi sindacali, attraverso opportuni adempimenti nella compilazione dei modelli DM 10/2 e 1/M ovvero riportare mensilmente nel quadro B/C del modello DM 10/2 il numero dei lavoratori in aspettativa, premettendo la dizione 'Lav. 300/70' e il codice 'EOOO' per i lavoratori in aspettativa per cariche pubbliche elettive o dal codice 'SOOO' per quelli collocati invece in aspettativa sindacale'; in un'intervista concessa e mai smentita (almeno nei suoi contenuti) al quotidiano 'la Stampa' di Torino, pubblicata il 20 luglio 1992, quindi quasi due anni prima dell'iniziativa legale del Masciello e tre anni dopo la sua assunzione fittizia presso la Crinos per essere poi distaccato alla Uilcid-Uil nazionale, l'allora Segretario confederale della Cgil e attuale Segretario del partito della rifondazione comunista, onorevole Fausto Bertinotti, ebbe a denunciare: 'cio' che mi preme segnalare e' che si sono instaurate in molti casi relazioni non trasparenti con le controparti, esattamente come avviene nella politica', '...si crea un sistema di mediazione simile a quella che intercorre tra affari e politica' ovvero uguale a 'quello di Tangentopoli' (come recita il sottotitolo dell'intervista), ed infine, con esplicito riferimento a Cgil, Cisl e Uil, 'ci sono due grandi campi di corruzione: quello delle relazioni industriali a rischio, dove l'inquinamento e' piu' facile, e quello del finanziamento occulto del sindacato'; se i fatti riferiti siano veri e, in tal caso, se i Ministri del lavoro e delle finanze, non ritengano di verificare la legittimita' dell'accordo Fulc-Farmindustria soprattutto in riferimento alla disposizione di cui agli articoli 17 e 31 dello Statuto dei lavoratori (1-30 maggio 1970, n. 300); se il Ministro della Sanita' - al quale l'articolo 31 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, attribuisce in tutto il settore dell'informazione sui farmaci un ruolo centrale - e il Ministro del lavoro, alla luce di quanto esposto circa la determinazione dimostrata dalla Crinos di contribuire, assieme a Farmindustria, a finanziare ovvero sostenere le esigenze del sindacato, in particolare della Uilcid-Uil di Como, in cambio della sua completa acquiescenza di fronte a strategie di vendita aziendali che mettono oggettivamente in discussione il ruolo e la figura degli informatori scientifici del farmaco e, quindi, della disponibilita' sindacale ad assicurare ad esse una pacifica continuita', non ritengano necessario accertare, nell'ambito delle proprie competenze, se vi sono state violazioni delle disposizioni di legge in tema di informazione scientifica sui farmaci e di contrattazione collettiva; se i Ministri del lavoro e delle finanze non ritengano necessario verificare se il meccanismo applicativo dell'accordo medesimo, attraverso la societa' Crinos s.p.a., non rappresenti sia un aggiramento delle norme di legge vigenti a tutela dei lavoratori dipendenti sia una violazione degli obblighi statutari delle associazioni coinvolte e della societa' stessa; se il Ministro del lavoro non ritenga necessario verificare se siano state assunte e attuate sia all'epoca dei fatti descritti sia attualmente intese analoghe a quelle adottate da fulc-Farmindustria e, in tal caso, quali iniziative e provvedimenti abbia adottato o intenda adottare a riguardo; se il Ministro delle finanze non intenda adottare ogni iniziativa utile al fine di accertare la legittimita' delle scritture contabili della Crinos nonche' l'effettiva compatibilita' delle voci di bilancio e delle dichiarazioni dei redditi relative agli anni 1989, 1990, 1991, 1992, 1993 e 1994 con le finalita' statutarie (nel verbale di sommarie informazioni del 28 aprile 1995, il Direttore del personale della Crinos, tra le altre cose, ha detto: 'a seguito della risoluzione del rapporto, attualmente, la Crinos e' creditrice, informa degli accordi intervenuti, del costo relativo al primo semestre '93 in virtu' del fatto che la Crinos non ha omesso la fattura relativa a quel periodo'); se il Ministro di grazia e giustizia non intenda disporre un'inchiesta amministrativa al fine di verificare la regolarita' dei comportamenti dei magistrati che sono stati investiti della questione, considerando la gravita' delle circostanze rappresentate, la violazione di un complesso di norme, anche penalmente rilevanti, e l'insufficienza delle motivazioni che hanno supportato i vari provvedimenti di archiviazione; se non ritengano necessario verificare se nei rapporti tra le parti sociali e nel quadro delle relazioni sindacali si siano instaurate prassi contrarie ai principi di correttezza, trasparenza e legittimita' e, in tal caso, quali iniziative intendano adottare per ricostituire la legalita'. (2-02359)
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