"0"^^ . "19991223-" . "Il sottoscritto chiede di interpellare i Ministri dell'interno e della giustizia, per sapere - premesso che: Giovanni Mutolo, fratello del pentito Gaspare Mutolo appartenente alla cosca di Partanna Mondello, in un'intervista al giornale L'Adige del 7 novembre 1999 - i cui contenuti sono stati ripresi, in successive interviste rilasciate al Tg1 e Tg2 e sono stati oggetto della trasmissione \"Porta a Porta\" del 16 dicembre 1999 - ha denunciato gravissime violazioni e un reiterato uso arbitrario delle misure di sicurezza e delle prerogative previste dal programma di protezione dei collaboratori di giustizia che avrebbero consentito la possibilita' di dichiarazioni concordate fra pentiti, segnatamente fra il fratello Gaspare Mutolo e Tommaso Buscetta e fra collaboratori di giustizia in incontri cui, a suo dire, ebbe modo di assistere presso la sede nazionale della Dia; nell'intervista rilasciata alla giornalista Roberta Boccardi de L'Adige e in un articolo, pubblicati contestualmente il 7 novembre 1999, Giovanni Mutolo, afferma che, dopo essere stato inserito nel 1992, non per sua richiesta, insieme alla moglie Letizia Arduino, nel programma di protezione a seguito della collaborazione con la giustizia del fratello Gaspare, nel maggio del 1994 fece visita al fratello nella sua abitazione a Roma; in quell'occasione, si afferma nell'articolo apparso su L'Adige, egli fu testimone di un incontro fra Gaspare Mutolo e Tommaso Buscetta, avvenuto nell'abitazione a Roma del fratello e, testualmente, sostiene: \"ci siamo salutati, poi si sono appartati. In quel periodo c'era il fatto Andreotti. Mio fratello mi disse: don Masino e' qua per parlare di cose nostre che tu non puoi sapere\"; nello stesso periodo, Giovanni Mutolo afferma di aver avuto modo di essere testimone di altri incontri fra il fratello Gaspare e pentiti sottosposti a programma di protezione, come Gasperini e Giovannino Greco: \"s'incontravano per ricordarsi delle varie date, quando erano successe le cose per aggiustarsi i processi\"; a seguito dell'intervista al Tg1, in una dichiarazione rilasciata l'11 dicembre 1999 all'agenzia Ansa, il dottor Bruno Contrada, ricorda che \"nel 1994, data indicata da Giovanni Mutolo, il processo Andreotti non era ancora cominciato; esso si apre a settembre del 1995. Era invece iniziato il dibattimento a mio carico. Tra la fine di maggio e l'inizio di giugno del 1994 Gaspare Mutolo e Buscetta furono sentiti nel mio processo. I due pentiti concordemente parlarono del mio presunto rapporto con il boss Rosario Riccobono. La data ha una sintomatica rilevanza\"; nel corso della trasmissione \"Porta a Porta\" del 17 dicembre 1999, Giovanni Mutolo e sua moglie hanno ribadito quanto gia' sostenuto nell'intervista e nell'articolo sopra citati; come ospite della medesima trasmissione, l'avvocato di Giovanni Mutolo, Colla, ha affermato di aver esposto i fatti di cui Mutolo afferma essere stato testimone in una comunicazione verbale alle autorita' di polizia di Rovereto, nell'aprile del 1997, e di aver accompagnato Giovanni Mutolo per una libera deposizione presso la Procura di Rovereto negli uffici del dottor Biasi; a seguito di tali contatti, secondo quanto affermato dal dottor Grasso, Procuratore capo di Palermo, in una dichiarazione scritta, letta nel corso della trasmissione \"Porta a Porta\", i procedimenti avviati, con l'invio degli atti dal Servizio centrale di protezione a Palermo e poi per competenza alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, si sarebbero conclusi con il giudizio di non fondatezza delle accuse avanzate da Giovanni Mutolo e dalla moglie; ne' Giovanni Mutolo, ne' la moglie, sarebbero, a quanto risulta, essere stati ascoltati dalla Procura di Palermo e da quella di Caltanissetta in modo formale e diretto sui fatti oggetto della loro denuncia, mentre i ripetuti contatti ricercati e avvenuti in modo informale con il Procuratore capo di Palermo, dottor Grasso, secondo quanto affermato dallo stesso Procuratore capo nella dichiarazione resa al dottor Vespa di \"Porta a Porta\", avrebbero riguardato esclusivamente la richiesta di garanzie connesse alla condizione di disagio determinata dalla vita in regime di protezione ed alla volonta' di essere riammessi a tale programma, ribadita con richiesta formale attraverso una lettera al dottor Guido Lo Forte in data 8 novembre 1996, dopo la decisione dei coniugi Mutolo di uscirne temporaneamente nel 1996, richiesta che ha avuto parere favorevole da parte della Procura di Palermo alla fine dello stesso anno; di analogo tenore sarebbero stati, secondo quanto dichiarato al dottor Vespa nella trasmissione \"Porta a Porta\", i contatti avvenuti con il dottor Palmeri e il dottor Dedonne, presso la Direzione nazionale antimafia, alla fine del 1995, senza riferimenti al presunto incontro fra Gaspare Mutolo e Tommaso Buscetta; altri e rilevanti casi relativi a collaboratori di giustizia, alla gestione del programma di protezione ed alle loro testimonianze in diversi dibattimenti processuali da tempo denunciano gravi ambiguita' e discrezionalita' che, sotto il profilo legislativo, hanno contribuito a motivare le ragioni di riforma dell'articolo 111 della Costituzione sulla formazione della prova in dibattimento e quella dell'articolo 192 del codice di procedura penale sulla valutazione della prova; tali casi, per i problemi richiamati e per gli aspetti piu' direttamente connessi ai criteri di ammissione e di controllo dei collaboratori di giustizia ammessi al programma di protezione ed alle inchieste giudiziarie avviate, sono stati ripetutamente all'esame anche della commissione Antimafia le cui valutazioni e conclusioni hanno delineato un quadro obiettivamente allarmante e, in talune fattispecie, fortemente e potenzialmente inquinante -: quale sia lo stato effettivo, sotto il profilo giudiziario e amministrativo, delle iniziative e dei procedimenti relativi al pieno accertamento delle circostanze denunciate da Giovanni Mutolo, ovvero sulla base di quali prove e fatti si sia giunti alla valutazione negativa della sua attendibilita'; se la non fondatezza dei fatti denunciati da Giovanni Mutolo sia stata determinata in modo autonomo o sia stata indotta dalla valutazione di non attendibilita' della personalita' di Giovanni Mutolo o, anche, da ragioni ed esigenze relative al programma di protezione di suo fratello Gaspare Mutolo; quali siano gli ulteriori orientamenti del Governo in ordine ai criteri di ammissione, di controllo e di gestione dei collaboratori di giustizia per i problemi connessi al programma di protezione e nei rapporti fra le strutture amministrative e di controllo competenti e la magistratura. (2-02149)" . "2014-05-15T09:35:44Z"^^ . . . "INTERPELLANZA" . "INTERPELLANZA 2/02149 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19991223" . . . . "INTERPELLANZA 2/02149 presentata da BOATO MARCO (MISTO) in data 19991223"^^ . "2/02149" . . "BOATO MARCO (MISTO)" .