"I sottoscritti deputati chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, ed i Ministri di grazia e giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che: sulla delicata questione del pentito Balduccio Di Maggio, tornato a terrorizzare la citta' di San Giuseppe Iato in qualita' di capomandamento nonostante fosse sotto \"protezione\" dello Stato, tutto quanto oggi ricostruito dagli investigatori era gia' delineato nelle intercettazioni fatte dai Carabinieri del Ros di Monreale tra l'aprile del 1993 e l'agosto del 1994 e inviate dal deputato di alleanza nazionale Enzo Fragala' alla Commissione antimafia, quale organo dotato dei medesimi poteri inquirenti della Magistratura, nonche' ai Ministri dell'interno e di grazia e giustizia; allora il deputato Fragala' fu ferocemente attaccato da alcuni Magistrati della Procura di Palermo che sostennero che il rapporto delle intercettazioni era un falso costruito per delegittimare il piu' accreditato pentito di mafia del processo Andreotti; dalle decine di conversazioni intercettate tra Balduccio Di Maggio e il suo amico di cosca Francesco Reda - nelle quali si parlava di depositi di armi, di soldi illeciti di avversari da eliminare \"staccandogli la testa\" e di rifugi segreti a San Giuseppe Iato dove Di Maggio si recava tranquillamente nonostante il suo status di \"pentito\" - risultava, invece, la strategia utilizzata dal collaboratore di giustizia sin dal 1993 per ricostituire il suo gruppo di fuoco e tornare ad essere capomandamento di San Giuseppe Iato; l'allarme lanciato dal deputato Fragala' fu criminalizzato ed ignorato, col risultato di non fermare Di Maggio per tempo e di arrestarlo soltanto alla fine del 1997, quando il sangue gia' scorreva a fiotti per le strade di San Giuseppe Iato; la procura di Palermo sostanzialmente ignoro' - secondo gli interpellanti - i numerosi allarmi lanciati dal 1995 in poi dal responsabile del servizio di protezione dottor Cirillo, che comunico' piu' volte delle frequentazioni e delle sparizioni sospette di Balduccio Di Maggio; la procura di Palermo non credette a Giovanni Brusca quando appena arrestato nel maggio del 1996 rivelo' agli investigatori e ai Magistrati che Di Maggio era tornato a sparare ed a imperversare a San Giuseppe Iato; risulta agli interpellanti che Francesco Reda fu autorizzato a recarsi tra il 1993 e il 1994 ad incontrare Di Maggio nel suo rifugio segreto; a quanto risulta agli interpellanti la Procura di Palermo non indago' sull'inquietante evidenza dei messaggi criminali contenuti nelle intercettazioni telefoniche operate dai ROS delle conversazioni telefoniche tra Balduccio Di Maggio e Francesco Reda e, invece, compi' un'inchiesta - ad avviso dell'interpellanti - incredibile ed inusitata nei confronti di un parlamentare e di numerosi giornalisti, rei di avere divulgato delle intercettazioni ed un rapporto dei carabinieri su cui invece si aveva il dovere di indagare per il suo esplosivo significato; sarebbero necessarie iniziative del Governo, con l'ausilio della Commissione antimafia per accertare se vi siano state e quali siano state le coperture anche istituzionali delle quali si sia potuto avvalere Di Maggio a partire dall'aprile 1993 quando, ancora agli arresti e poi scarcerato, inizio' a ritessere le fila della cosca mafiosa di San Giuseppe Iato al fine di riprendere in mano il potere, debellare la cosca avversaria dei Brusca e controllare il sistema degli appalti e delle estorsioni a suon di omicidi -: al di la' del caso concreto come il Governo intenda spiegare agli occhi dell'opinione pubblica italiana ed internazionale questa incredibile e lunghissima serie di \"perche' senza risposta\" e queste omissioni che sono costate la vita di numerosi soggetti e hanno inficiato la credibilita' dello Stato e delle istituzioni, per quali motivi risulti che nonostante le intercettazioni, non fu fermato o almeno protetto Francesco Reda, consentendo cosi' che il clan di Brusca lo sequestrasse e lo uccidesse nell'agosto del 1994; se risulti come sia potuto avvenire che un collaboratore di giustizia iniziasse e compisse la scalata criminale al posto di capomandamento di San Giuseppe Iato senza che alcun organo investigativo se ne accorgesse. (2-01683)" . . . . "19990305-" . "INTERPELLANZA 2/01683 presentata da FRAGALA' VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990305"^^ . . . "INTERPELLANZA" . . "LO PRESTI ANTONINO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "SIMEONE ALBERTO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "INTERPELLANZA 2/01683 presentata da FRAGALA' VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19990305" . . "0"^^ . . . "2014-05-15T09:33:16Z"^^ . . "2/01683" . "FRAGALA' VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE)" .