_:B939932c49573b84e57a12a8f055f80c0 "20110609" . _:B939932c49573b84e57a12a8f055f80c0 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI" . _:B939932c49573b84e57a12a8f055f80c0 . _:B939932c49573b84e57a12a8f055f80c0 . "CAPITANIO SANTOLINI LUISA (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "RUGGERI SALVATORE (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . "OCCHIUTO ROBERTO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "TESTA NUNZIO FRANCESCO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "CALGARO MARCO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "LIBE' MAURO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . "FORMISANO ANNA TERESA (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "BUTTIGLIONE ROCCO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . "POLI NEDO LORENZO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "RAO ROBERTO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "LUSETTI RENZO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . "MANTINI PIERLUIGI (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "NARO GIUSEPPE (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . "BOSI FRANCESCO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "ZINZI DOMENICO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "INTERPELLANZA URGENTE 2/01088 presentata da TASSONE MARIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO) in data 20110524"^^ . . "20110524-20110609" . "TASSONE MARIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . "CERA ANGELO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . "MEREU ANTONIO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "PEZZOTTA SAVINO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . "Atto Camera Interpellanza urgente 2-01088 presentata da MARIO TASSONE martedi' 24 maggio 2011, seduta n.477 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che: il signor Francesco Palmiro Mariani ha svolto il ruolo di presidente dell'autorita' portuale di Bari per un quadriennio, fino al 19 gennaio 2011; a seguito di pesanti irregolarita' accertate nella gestione del Porto di Bari durante la presidenza del signor Francesco Palmiro Mariani, si e' provveduto con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 17 giugno 2009 alla rimozione dello stesso ed al contestuale commissariamento dell'autorita' portuale di Bari; all'adozione di tale decreto il Ministro competente era pervenuto sulla scorta delle conclusioni rassegnate da un'apposita Commissione ministeriale - istituita con decreto del direttore generale dei porti n. 20/08 del 19 dicembre 2008 - la quale, nella relazione conclusiva del 4 maggio 2009, aveva stigmatizzato che «il Presidente dell'Autorita' portuale ha posto in essere iniziative ed atti quanto meno discutibili, in contrasto con le funzioni d'ufficio che postulerebbero la serena ed efficiente gestione, sotto il profilo istituzionale ed operativo, del Porto di Bari» evidenziando che «Alla luce dell'accertamento svolto, vi e' ragione di ritenere che la situazione del Porto di Bari, gia' molto grave, sia destinata a peggiorare ulteriormente, proprio per effetto delle improvvise iniziative dell'Autorita' portuale destinate a compromettere irreversibilmente lo sviluppo futuro dello scalo barese»; la medesima commissione d'indagine evidenziava che il presidente dell'autorita' portuale di Bari privilegiava la cooperativa multi servizi portuali, alla quale era stato affidato dalla stessa autorita' portuale «con una procedura che desta forti perplessita', un appalto di svariati milioni di euro per lo svolgimento di servizi» - tanto che tale affidamento e' stato censurato sia dal Tar Puglia che dal Consiglio di Stato - e stigmatizzava «la presenza di \"soggetti discutibili\" (con riferimento a trascorsi penali certificati per molti componenti) nella stessa Cooperativa, che, con sprezzo di ogni dovere d'ufficio, sono stati dal Presidente dell'Autorita' portuale utilizzati addirittura come addetti di security per la sicurezza e la prevenzione nei confronti di eventuali attacchi terroristici internazionali»; numerosi articoli di stampa hanno evidenziato che risultano in corso indagini, da parte della procura della Repubblica di Bari, volte ad accertare irregolarita' nella procedura di affidamento di alcuni servizi, nonche' l'esistenza di infiltrazioni malavitose nell'ambito del porto di Bari, essendo particolarmente elevato il grado di esposizione dello scalo barese ai rischi di traffici illeciti, sia per la contiguita' fisica con il borgo antico di Bari che per i collegamenti internazionali; cio' nonostante, in data 19 gennaio 2011, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il signor Mariani e' stato nominato commissario della stessa autorita' portuale, fino alla nomina del nuovo presidente; cio' nonostante, il sindaco di Bari, dottor Michele Emiliano, noto procuratore antimafia, ha designato il signor Mariani nella terna per la nomina del nuovo presidente dell'autorita' portuale di Bari; nei giorni scorsi, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha perfezionato l'intesa con la regione Puglia per la nomina del presidente dell'autorita' portuale di Bari per il prossimo quadriennio, scegliendo nella tema designata dagli enti territoriali competenti proprio il signor Francesco Palmiro Mariani; successivamente all'intesa tra il Ministro e la regione Puglia, con deliberazione del comitato portuale dell'autorita' portuale di Bari del 29 aprile 2011 e' stato approvato il rendiconto generale dell'esercizio 2010, il cui conto economico consuntivo presentato un disavanzo di gestione di euro 622.665,73; nella relazione del collegio dei revisori dei conti dell'autorita' portuale e' evidenziato chiaramente che «le ragioni principali del risultato negativo della gestione economica vanno ricercate nell'incremento dei costi del personale e delle spese di funzionamento e per servizi istituzionali», a fronte di ricavi sostanzialmente immutati rispetto all'anno precedente, ossia rispetto al 2009; nei conti consuntivi degli ultimi due anni sono stati contabilizzati, illegittimamente in quanto in contrasto con l'articolo 36, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 97 del 2003, crediti non esigibili di circa 600.000,00 euro per il 2010 e di circa 1.400.000,00 euro per il 2009, a titolo di eccedenze rinvenienti dall'adeguamento del canone di concessione che l'autorita' portuale ha assunto dovessero essere pagate dalla partecipata Bari Porto Mediterraneo S.r.l.; inoltre, in base a due sentenze del Tar Puglia del 9 maggio 2011, tali presunti crediti dell'Autorita' portuale sono stati dichiarati inesistenti, per cui il conto economico consuntivo del 2009, approvato con un avanzo di gestione di circa 900.000,00 euro, presenta effettivamente un disavanzo di circa 500.000,00 euro, mentre il conto economico consuntivo del 2010 registra un disavanzo non piu' di 622.665,13 euro, bensi' di circa 1.200.000,00 euro; da tali atti, ancora una volta, appare evidente la mala gestio dell'autorita' portuale di Bari operata dal signor Mariani, che ha determinato disavanzi nei conti economici consuntivi per ben due anni consecutivi; l'articolo 7, comma 3, della legge 28 gennaio 1994, n. 84, e successive modifiche ed integrazioni, stabilisce che «Con decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione vengono disposti la revoca del mandato del presidente e lo scioglimento del comitato portuale qualora: ...b) il conto consuntivo evidenzi un disavanzo», mentre il successivo comma 4 stabilisce che «Con decreto di cui al comma 3, il Ministro dei trasporti e della navigazione nomina altresi' un commissario che esercita, per un periodo massimo di sei mesi, le attribuzioni conferitegli con il decreto stesso»; da alcuni articoli di stampa pubblicati nei giorni scorsi, si e' appreso che il signor Mariani, ha dichiarato erroneamente che il «conto consuntivo», di cui all'articolo 7, comma 3, lettera b), della legge n. 84 del 1994, non corrisponde al «conto economico» gestionale del Rendiconto, generale, dichiaratamente in disavanzo, bensi' alla «situazione amministrativa» di cui allo stesso rendiconto, che risulta essere in avanzo per circa 26 milioni di euro in quanto comprende i finanziamenti in conto capitale ottenuti dallo Stato esclusivamente per la realizzazione delle infrastrutture portuali e non gia' per il pagamento delle spese correnti di gestione dell'autorita' portuale; da un ulteriore articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 22 maggio 2011, si e' appreso che la Gazzetta avrebbe consultato sull'argomento la Direzione Generale per i porti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che avrebbe confermato la tesi sostenuta dal signor Mariani, in quanto «alle Autorita' portuali si applica il regolamento di contabilita' degli enti locali dello Stato, cioe' il decreto del Presidente della Repubblica n. 97 del 2003»; il richiamo al decreto del Presidente della Repubblica 27 febbraio 2003, n. 97, «Regolamento concernente l'amministrazione e la contabilita' degli enti pubblici di cui alla legge 20 marzo 1975, n. 70», risulta del tutto inconferente, in quanto assolutamente inadatto a supportare un'interpretazione dell'articolo 7 della legge n. 84 del 1994 che faccia coincidere il conto consuntivo con la situazione amministrativa dell'autorita' portuale; al riguardo, occorre innanzitutto rilevare che l'articolo 7 della legge n. 84 del 1994, essendo riferito allo specifico settore portuale, costituisce norma di carattere speciale, in quanto tale destinata a prevalere sulle norme di carattere generale, anche se successive; con l'espressione «conto consuntivo» debba intendersi il risultato di gestione, riferito ad uno specifico esercizio finanziario, e non la complessiva situazione amministrativa dell'autorita' portuale, e' reso palese non soltanto dal dato letterale della disposizione di cui al sopra citato articolo 7, ma anche dalla ratio della legge in cui essa e' contenuta, elementi che depongono entrambi in senso assolutamente contrario alla tesi riportata nella Gazzetta del Mezzogiorno; al riguardo, giova ricordare che la legge n. 84 del 1994 ha avuto origine dall'esigenza di «privatizzare» la gestione dei porti in Italia, in quanto gli stessi assorbivano ingentissime risorse dalla finanza pubblica, registrando spaventosi disavanzi soprattutto in tema di lavoro portuale, che dovevano essere poi ripianati a carico dell'erario; pertanto, con la legge n. 84 del 1994, si e' inteso creare l'autonomia gestionale tramite l'istituzione delle autorita' portuali, un nuovo modello di governance improntato a criteri di managerialita' - cio' che e' confermato dai requisiti di «massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale» richiesti per la nomina a presidente - nonche' dare il via all'autonomia finanziaria delle stesse autorita' portuali, sanzionando con la revoca il presidente che si sia dimostrato incapace nella gestione dell'autorita' stessa, producendo un disavanzo; inoltre, se si ritenesse corretta la tesi riportata nella Gazzetta del Mezzogiorno, si finirebbe per attribuire al Ministro il potere di decidere in modo arbitrario sulla sorte del mandato di ogni presidente di autorita' portuale, in qualunque momento, revocando o concedendo quantita' di finanziamenti pubblici tali da modificare in negativo o in positivo i risultati economici delle stesse autorita'; l'insostenibilita' di tale tesi viene ulteriormente confermata laddove si ponga mente al comma 4 dell'articolo 7 della legge n. 84 del 1994, che perderebbe completamente di significato, non avendo piu' senso sia la nomina di un commissario che la possibilita' di imporre oneri aggiuntivi a carico delle merci sbarcate e imbarcate nel porto, se per superare il caso di disavanzo di cui all'articolo 7, comma 3, lettera b) si ritenesse possibile che il Ministro conceda al presidente dell'autorita' portuale che ha determinato il disavanzo finanziamenti adeguati per coprire il disavanzo stesso; va inoltre osservato che i finanziamenti ministeriali sono vincolati esclusivamente alla realizzazione delle infrastrutture e non sono quindi legittimamente utilizzabili per coprire un disavanzo determinato da un aumento delle spese correnti nella gestione ordinaria; pertanto, qualora si ritenesse valida la tesi riportata nella Gazzetta del Mezzogiorno, per assurdo, il presidente dell'autorita' portuale sarebbe incentivato a non realizzare alcuna infrastruttura, ma a tenere accantonate le risorse finanziarie corrispondenti a detti finanziamenti per coprire fittiziamente le spese di gestione corrente; alla luce di quanto sopra osservato, deve pertanto necessariamente concludersi che, con l'espressione «conto consuntivo» di cui all'articolo 7, comma 3, lettera b), della legge n. 84 del 1994, si faccia riferimento solo ed esclusivamente al risultato di gestione; in definitiva, la tesi riportata nella Gazzetta del Mezzogiorno, producendo un risultato assurdo e aberrante, risulta dunque del tutto insostenibile; e', pertanto, evidentissimo il tentativo del signor Mariani di mistificare la realta' dei risultati negativi conseguiti nel rendiconto generale 2010 e di difendere secondo gli interpellanti maldestramente, con incredibile pervicacia, una gestione disastrosa dell'autorita' portuale di Bari, aggravata da perdite finanziarie crescenti negli ultimi due anni; alla luce delle considerazioni, dei dati e delle disposizioni di legge sopra riportati, appare evidente che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e' tenuto a disporre la revoca del mandato del presidente dell'autorita' portuale e che il signor Francesco Palmiro Mariani non puo' ne' essere rinominato presidente dell'autorita' portuale di Bari, ne' continuare a svolgere le funzioni di commissario della stessa autorita' -: se non intendano revocare la scelta del signor Francesco Palmiro Mariani quale futuro presidente dell'autorita' portuale di Bari, considerando che, in caso contrario, l'atto sarebbe ad avviso degli interpellanti gravemente censurabile in quanto illegittimo, sia perche' in contrasto con l'articolo 7 comma 3 della legge n. 84 del 1994, sia perche' in totale contraddizione con i precedenti atti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che avevano determinato l'adozione di un provvedimento di rimozione del signor Mariani dal suo incarico di Presidente dell'Autorita' portuale di Bari e di contestuale commissariamento dell'Ente medesimo; se non intenda procedere alla revoca immediata del mandato dell'attuale commissario dell'autorita' portuale di Bari, signor Francesco Palmiro Mariani - avendo la sua gestione determinato i disavanzi causa di revoca necessaria dell'incarico di vertice dell'autorita' portuale - ed allo scioglimento del comitato portuale, nonche' alla contestuale nomina di un commissario, ai sensi dell'articolo 7, comma 4, della legge n. 84 del 1994. (2-01088) «Tassone, Galletti, Mereu, Compagnon, Cera, Ruggeri, Adornato, Binetti, Bosi, Buttiglione, Calgaro, Capitanio Santolini, Enzo Carra, Ciccanti, De Poli, Delfino, Dionisi, Anna Teresa Formisano, Libe', Lusetti, Mantini, Marcazzan, Ricardo Antonio Merlo, Mondello, Naro, Occhiuto, Pezzotta, Poli, Rao, Ria, Scanderebech, Nunzio Francesco Testa, Volonte', Zinzi»." . . . . . . . "VOLONTE' LUCA (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . _:B939932c49573b84e57a12a8f055f80c0 . . . . "1"^^ . . . "CICCANTI AMEDEO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . "BINETTI PAOLA (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "2/01088" . . "CARRA ENZO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "2014-05-14T23:24:29Z"^^ . "ADORNATO FERDINANDO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "SCANDEREBECH DEODATO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . "MARCAZZAN PIETRO (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . . . "INTERPELLANZA" . . . "GALLETTI GIAN LUCA (UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO)" . . 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