"LENTI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "VOCCOLI FRANCESCO PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . . "0"^^ . "NARDINI MARIA CELESTE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . "DILIBERTO OLIVIERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "GRIMALDI TULLIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . . "19950912-" . "VALPIANA TIZIANA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "COCCI ITALO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "I sottoscritti chiedono d'interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri della difesa e degli affari esteri, per sapere - premesso che: la guerra in Bosnia ha assunto ormai dimensioni internazionali con la decisione della Nato di bombardare ripetutamente i territori controllati dai serbo-bosniaci; tali bombardamenti avvengono senza che siano stati decisi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu e hanno provocato la dissociazione e la protesta di due autorevoli membri con diritto di veto del Consiglio stesso: la Cina e la Russia; il Patto Atlantico, ratificato dal Parlamento italiano nell'Agosto del 1949 in legge dello Stato, non include le zone della ex-Jugoslavia tra le aree d'intervento della Nato. Ci troviamo di fronte ad una trasformazione della natura stessa del Patto Atlantico concepito a suo tempo come un patto militare esclusivamente di natura difensiva; da alcuni giorni partecipano ai raid Nato anche caccia italiani Tornado ed Amx. Questa decisione non e' mai stata autorizzata dal Parlamento; le disposizioni Onu vietano l'intervento militare in missione delle Nazioni Unite, per i paesi confinanti all'arco di intervento (in questo caso la ex-Jugoslavia), ed invitano ad astenersi dalle stesse quei paesi che hanno avuto nel secondo conflitto mondiale un ruolo d'invasore di quei territori. Entrambe queste \"clausole di comportamento\" riguardano pienamente l'Italia; bombardare un territorio straniero e' fuori di ogni dubbio un atto di guerra. L'ingresso in guerra del nostro paese (fatte salve le disposizioni del \"ripudio\" della stessa, sancito dall'articolo 11 della Costituzione) e' previsto chiaramente dall'articolo 78 della Costituzione: le Camere deliberano lo stato di guerra conferendo al Governo i poteri necessari; tale disposizione costituzionale non si puo' \"aggirare\" con il ricorso alla cosiddetta \"procedura semplificata\" la cui dubbia costituzionalita', e' stata nel luglio scorso fortemente contestata, dall'attuale Ministro per le riforme istituzionali dottor Motzo; lo stesso Patto Atlantico all'articolo 9 prescrive che le iniziative militari della Nato possono avvenire solo in conformita' con le procedure costituzionali dei paesi aderenti. Per l'Italia e' indubbio che tale \"conformita' costituzionale\" e' data dal pieno rispetto del gia' citato articolo 78 della Costituzione; risulta agli interroganti che i bombardamenti dell'aviazione della Nato e anche dei nostri Tornado hanno provocato un numero imprecisato di morti tra i civili. Secondo l'ammiraglio Venturoni, Capo di Stato Maggiore della difesa, i nostri Tornado, per risparmiare soldi, hanno sganciato bombe a caduta libera che hanno una possibilita' di colpire l'obiettivo valutata intorno al 30 per cento, con il 70 per cento di rischio di colpire altri obiettivi in gran parte civili. D'altronde la guerra del Golfo, con il suo tributo di sangue tra la popolazione civile, ha dimostrato come le \"bombe intelligenti\" non esistano, che la cosiddetta \"guerra chirurgica\", in un ambiente dove i militari convivono con i civili, e' impossibile; invece di rafforzare i caschi blu si e' preferito ritirarli dalle \"zone protette\", nei fatti consegnando Goradze alla rappresaglia serbo bosniaca. Si assiste al rapido deteriorarsi del prestigio e del ruolo dell'ONU sempre di piu' espropriato nelle sue prerogative da una alleanza militare di parte (la Nato); pretestuosa appare la motivazione, in piu' di una occasione avanzata dal Ministro degli affari esteri Susanna Agnelli, secondo la quale i raid della Nato servono per portare i serbo-bosniaci al tavolo delle trattative. Il Parlamento di Pale, e' utile ricordarlo, ha deliberato di delegare il presidente della Jugoslavia Slobodan Milosevic a rappresentare i serbo-bosniaci alla conferenza di Ginevra prima dell'inizio dei raid della Nato; lo stesso concetto di rappresaglia non puo' essere accettato dalla comunita' internazionale. La strage di Sarajevo, odiosa e criminale uccisione di cittadini inermi, non puo' funzionare da pretesto per un disimpegno Onu e per una escalation incontrollata della guerra; la reazione ai raid della Nato da parte del leader russo Eltin e' tale da far precipitare l'intera Europa in una nuova guerra fredda. Il tentativo di minimizzarla e' un fatto di inaudita superficialita', che ignora il meccanismo a catena che il proseguimento dei bombardamenti Nato puo' innescare incendiando l'intera polveriera balcanica; appare con tutta la sua gravita' lo \"strabismo\" delle potenze occidentali che non hanno alzato un dito per impedire alle truppe croate di espellere dalle proprie case 250 mila serbi della Kraijna. La Croazia e' stata armata dalla Germania e da Washington. Nel \"blitzkrieg\" dell'armata di Tudjman hanno agito, distruggendo la contraerea serba a Knin, anche caccia della Nato decollati dalla portaerei Roosvelt; la decisione di bombardare Banja Luka con missili da crociera Tomahawk aumenta enormemente il livello di coinvolgimento militare della Nato ed i rischi di uccidere un numero crescente di civili -: se il Governo non ritenga opportuno sospendere la partecipazione dei Tornado ai bombardamenti sulla Bosnia, rispettando nella lettera e nello spirito la nostra Costituzione; se non intenda investire pienamente il Parlamento della questione evitando il ricorso a procedure semplificate; se non intenda svolgere una forte iniziativa politica nei confronti dei paesi alleati affinche' cessino subito i raid; si rafforzino sul campo di caschi blu a difesa della popolazione civile, si smilitarizzino le \"zone protette\" a cominciare da Sarajevo, sia consentito il ritorno alle loro case sotto controllo internazionale dei profughi sia in Bosnia che in Kraijna evitando di legittimare la folle politica della pulizia etnica. (2-00637)" . "SAIA ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "2/00637" . . "BARZANTI NEDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "INTERPELLANZA 2/00637 presentata da BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950912" . . "MARINO LUIGI (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . "GALDELLI PRIMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "INTERPELLANZA 2/00637 presentata da BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950912"^^ . "MORONI ROSANNA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "INTERPELLANZA" . "CARAZZI MARIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "DE ANGELIS GIACOMO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . "COSSUTTA ARMANDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . "BOGHETTA UGO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . 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