INTERPELLANZA 2/00580 presentata da CALINI CANAVESI EMILIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930225

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I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri dell'interno, dell'industria, commercio e artigianato, per le funzioni annesse al riordinamento delle partecipazioni statali, del lavoro e previdenza sociale e dell'interno, per sapere - premesso che: nel 1986 IRI e Finmeccanica hanno deciso di procedere alla vendita della societa' Alfa Romeo per farla uscire dal sistema delle partecipazioni statali in quanto il settore auto non era piu' considerato strategico; la Ford e la FIAT si dichiararono interessate all'acquisto e i rispettivi rappresentanti, Peterson per la Ford e Agnelli e Romiti per la FIAT, furono ricevuti dall'allora Presidente del Consiglio onorevole Bettino Craxi; Mattioli e Annibaldi della FIAT furono ricevuti dai vertici DC; dai giornali dell'epoca (Il Manifesto 17 ottobre 1986 - Il Giorno 26 ottobre 1986) risulta chiaramente che il Governo e' intervenuto sulla vendita attribuendosi la decisione finale; la FIAT acquisto' l'Alfa (allora era un gruppo industriale con 34 mila dipendenti con marchio ancora prestigioso e stabilimenti in tutta Italia) al prezzo di 1.072.050.000.000 dilazionati in 5 rate senza interessi a partire dal gennaio 1993 e cio' nonostante la FIAT pur di entrare in possesso dell'Alfa Romeo avrebbe versato il doppio della proposta Ford che ammontava a 3.300 miliardi (La Repubblica 25 novembre 1986); l'amministratore delegato dell'Alfa Romeo all'epoca era G. Tramontana gia' dirigente SNIA (gruppo FIAT) e dopo la svendita dell'Alfa e' ritornato alla FIAT come dirigente (La Rinascente), carica che ricopre attualmente, e il suo vice e' Mattioli; l'offerta FIAT prevedeva il risanamento e il rilancio dell'Alfa Romeo con la creazione di una nuova societa' che accorpasse l'Alfa Romeo, l'Autobianchi e la Lancia per diventare il maggior produttore europeo di vetture di qualita', un rinnovo della gamma entro il 1990, la produzione avrebbe raggiunto le 620 mila vetture l'anno. Nello stabilimento Alfa di Arese la produzione avrebbe dovuto raggiungere le 153 mila auto tra Lancia, Thema e Alfa 164; la proposta conteneva anche l'impegno a rinnovare il prodotto Alfa Romeo entro il 1990 (nuova 33, nuova 75, la 164, nuova vettura spider e coupe', un fuoristrada e un'auto familiare - queste ultime due prodotte ad Arese); il numero dei lavoratori individuato per la nuova societa' doveva essere di 37 mila unita', di cui 28 mila all'Alfa Romeo di Arese; gli investimenti per il quinquennio erano previsti in oltre 5 mila miliardi; il CIPI, il Governo, il ministro delle PP.SS e tutti gli organi preposti nel 1986 hanno individuato nella FIAT l'acquirente che ha avanzato le proposte preferibili per l'acquisto dell'Alfa Romeo: infatti si sarebbe garantito il mantenimento della identita' aziendale, la valorizzazione del marchio Alfa e della maggior parte dei suoi modelli, la difesa delle capacita' tecniche e progettuali aziendali, il mantenimento della struttura produttiva basata in particolare sulla potenzialita' dei due stabilimenti di Arese e Pomigliano d'Arco, volumi di investimenti adeguati agli obiettivi indicati. Inoltre nella delibera CIPI del 7 novembre 1986 ci si riferisce espressamente agli "impegni assunti dal gruppo FIAT, in ordine alla miglior tutela dell'occupazione"; la MIRU nel 1987 (Motor Industry Research Unit) pubblico', a quanto consta agli interpellanti, un rapporto in cui affermava, dopo una propria analisi economica, che l'offerta Ford era da considerarsi piu' vantaggiosa; dei 5 mila miliardi di investimenti previsti per la nuova societa' Alfa Lancia, dei quali il 75 per cento doveva essere speso per rimodernare il settore Alfa, ne sarebbero stati erogati, per tali settori e in 6 anni, solo 1712 nonostante un contributo di 1796 miliardi che sarebbe stato fornito dallo Stato per l'innovazione e la industrializzazione delle Alfa 33, 75, 164; nel settembre 1991 l'Alfa Lancia e' stata incorporata in FIAT Auto Spa; nello stabilimento di Arese sono stati chiusi i reparti: Forgia, Fonderia, Gruppi, Progettazione, la palazzina del Centro direzionale e si sta procedendo alla chiusura dello stampaggio; tutti i progetti (dalla nuova 33 alla nuova 75) erano gia' stati ideati e programmati dall'Alfa Romeo gestione IRI; allo stato non ci sono nuovi progetti ideati con la gestione FIAT, quelli idicati nella stipula dell'accordo con il Governo non sono mai stati realizzati; la produzione del 1987-88-89 delle vetture con marchio Alfa Romeo e' stata sempre attorno alle 210.000/220.000 a fronte delle 320.000 previste nel piano Alfa-Lancia e gli stabilimenti sono stati saturati con la produzione di vetture di altro marchio (Y10 e Tipo a Pomigliano); dai 34.000 addetti Alfa Romeo si e' passati ai 18-20.000 dell'ex Alfa Lancia e nel solo stabilimento di Arese si e' passati da 17 mila addetti del 1987 ai circa 10.000 attuali, comprendendo tra questi quasi 2.000 lavoratori provenienti dallo stabilimento Autobianchi di Desio -: se i ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti sopra esposti ed in caso contrario se non intendano accertarli; quali i motivi, reali e non simulati, per i quali l'Alfa Romeo venne venduta alla FIAT; quali i motivi per i quali rimangono ad oggi in tutto od in parte inadempiuti i contenuti dell'accordo, recepiti nella delibera CIPI del 13 novembre 1986; se non ritengano, ciascuno nell'esercizio dei propri poteri e competenze, di accertare la congruita' del prezzo pagato dalla FIAT per l'acquisto dell'Alfa Romeo. (2-00580)
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INTERPELLANZA 
AZZOLINA ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
BOLOGNESI MARIDA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
CARCARINO ANTONIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
GALASSO ALFREDO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
MAGRI LUCIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
PAISSAN MAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
RAPAGNA' PIO (FEDER. EUROPEO PR) 
RONCHI EDOARDO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
PIZZINATO ANTONIO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
GHEZZI GIORGIO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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CALINI CANAVESI EMILIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 

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