INTERPELLANZA URGENTE 2/00233 presentata da DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20081125

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Atto Camera Interpellanza urgente 2-00233 presentata da SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA martedi' 25 novembre 2008, seduta n.092 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che: la vicenda della concessione demaniale n. 3/04 rilasciata dall'Autorita' portuale di Bari alla societa' «Bari Porto Mediterraneo S.r.l.» suscita negli interpellanti notevoli perplessita'; con riferimento a tale vicenda e' intervenuto il Governo con la risposta all'interrogazione n. 4-00325 presentata al Senato dal senatore Nicola Latorre e pubblicata il 15 luglio 2008, risposta che risulta essere fondata esclusivamente sugli elementi forniti dall'«organo di vertice» dello stesso ente portuale, apparendo pertanto agli interpellanti priva di un effettivo riscontro sulla obiettiva realta' dei fatti; successivamente, sono stati formalmente forniti al Ministero interpellato da parte della suddetta societa', dettagliati dati documentali dai quali si evince la palese erroneita' delle informazioni fornite dall'Autorita' portuale su aspetti essenziali della vicenda, quale ad esempio l'entita' del canone demaniale totale, indicato dall'Autorita' portuale nella somma di 250.000 euro, laddove questa cifra costituisce soltanto una minima parte del canone complessivamente pagato dalla societa' concessionaria e pari ad euro 2.078.406 per il 2005, euro 2.294.892 per il 2006 ed euro 2.760.850 per il 2007; appare necessario sottolineare la gravita' di queste ambigue informazioni fornite dall'Autorita' portuale, tali da fuorviare le valutazioni del medesimo Ministero interrogato in merito a questa incresciosa vicenda che, paradossalmente, ha visto l'Autorita' portuale attaccare, con un pesante ed infondato contenzioso, una societa' (Bari Porto Mediterraneo) di cui detiene il 30 per cento delle azioni e che ha finora gestito con grande efficienza i servizi ai passeggeri nel porto di Bari, (come riconosciuto dallo stesso ente portuale) e che tra l'altro all'epoca era guidata proprio dall'attuale presidente dell'Autorita' portuale, Francesco Palmiro Mariani; infatti proprio nel Piano operativo triennale 2007/2009, tuttora vigente, approvato dal Comitato portuale nel marzo 2007, e' riportato: «La Bari Porto Mediterraneo: Una proposta per la crescita. La Bari Porto Mediterraneo ha svolto un ruolo di grande rilievo per la crescita del Porto di Bari attraverso l'efficiente e proficua gestione del Terminal Crociere e del Terminal Traghetti»; quanto predetto evidenzia palesemente le contraddizioni con cui lo stesso presidente dell'Autorita' portuale ha condotto operativamente l'attivita' gestionale all'interno dell'area portuale; inoltre va aggiunto che nello stesso Piano operativo triennale 2007/2009 l'Autorita' portuale di Bari ha legittimato le procedure di legge adottate per la costituzione della Bari Porto Mediterraneo, proponendo un nuovo progetto sulla evoluzione della B.P.M., e utilizzando le stesse procedure di legge adottate per la sua costituzione; infatti tale progetto all'interno del P.O.T. riportava: «Ricondurre la B.P.M. alla sua natura di societa', costituita nei fatti ai sensi del comma 5 dell'articolo 23 della legge 84/94, fatto quest'ultimo, che ha consentito di collocare, presso la B.P.M., il personale in esubero dell'Autorita' Portuale, come da accordo sindacale del 5 dicembre 2004 e di non procedere all'affidamento dei servizi secondo le modalita' di cui all'articolo 6 comma 5 della citata legge 84/94 ... omissis ... Pertanto, al fine di cogliere tutte le potenzialita' derivanti dalla costituzione della B.P.M., si ritiene che si debbano proporre ai soci della B.P.M. le seguenti iniziative, tenuto presente il contesto del Porto di Bari: Trasformazione della B.P.M. in una S.p.A. "holding operativa", con partecipazione minoritaria dell'A.P., ai sensi dell'articolo 23 comma 5 della Legge 84/94. La B.P.M. "holding operativa" dovrebbe gestire la Stazione marittima car-ferries in quanto servizio di interesse generale ai sensi del decreto ministeriale 14 novembre 1994. La B.P.M. "holding" dovrebbe costituire una seconda societa' per la gestione del terminal crociere aperta alla partecipazione maggioritaria degli operatori crocieristici gia' presenti in porto, sempre ai sensi dell'articolo 23 comma 5 della Legge 84/94»; inoltre e' importante evidenziare come l'attuale presidente dell'Autorita' portuale sia in carica (compreso l'iniziale periodo commissariale) dal dicembre 2005 e che, inoltre, ha preteso e rivestito contemporaneamente dal giugno del 2006 al giugno del 2007, il ruolo di Presidente della Bari Porto Mediterraneo, come precedentemente riportato, e che durante tale periodo, ha approvato il suesposto progetto sulla evoluzione della Bari Porto Mediterraneo (nel Comitato portuale del marzo 2007) e ufficialmente presentato ai soci della stessa Bari Porto Mediterraneo (nel corso dell'Assemblea dei soci del 10 maggio 2007); successivamente, sebbene lo stesso Presidente dell'Autorita' portuale nel dicembre 2007, con riferimento al predetto progetto sulla evoluzione della B.P.M., abbia chiesto ed ottenuto la convocazione dell'Assemblea dei soci della societa' per discutere il seguente ordine del giorno: «Proposta relativa alla trasformazione della Bari Porto Mediterraneo da S.r.l. in S.p.a. ed alle conseguenti modifiche statutarie», il rappresentante dell'ente portuale, inspiegabilmente abbandonava l'Assemblea prima di discutere su tale punto all'ordine del giorno; conseguentemente nell'ambito della medesima Assemblea si deliberava di rinviare la decisione definitiva a seguito della elaborazione di un opportuno studio di fattibilita' tecnico, economico-finanziario e legale; nel gennaio 2008 inoltre, il Gruppo consiliare dell'Italia dei Valori del Comune di Bari, attraverso una interrogazione al Sindaco di Bari e pubblicata dal quotidiano locale: Bari sera, denunciava che: «L'Autorita' portuale di Bari sta mettendo in atto un'azione di boicottaggio nei confronti della societa' Bari Porto Mediterraneo» creando disagi operativi alla societa', in quanto gli altri soci della medesima B.P.M. non avevano complessivamente condiviso il progetto sulla evoluzione della societa' voluto dal presidente dell'Autorita' portuale, e chiedeva l'intervento del sindaco di Bari sullo stesso residente Mariani, in quanto nominato su sua designazione, al fine di indurlo al dialogo per evitare prevedibili riflessi negativi sullo scalo barese»; successivamente, in maniera improvvisa e tuttora inspiegabile, l'Autorita' portuale cambiava parere sulla Bari Porto Mediterraneo considerandola non piu' una societa' da far crescere, ma ponendo addirittura in discussione la costituzione della stessa societa', nonche' l'affidamento della concessione demaniale, entrambi avvenuti nel 2004 ad opera del precedente Presidente dell'Autorita' portuale, chiedendone un parere all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari; nell'ottobre scorso la stessa Avvocatura dello Stato trasmettendo all'Autorita' portuale il parere richiesto, ha (cosi' come anche su altri aspetti rappresentati in modo secondo gli interpellanti non obiettivo dalla stessa Autorita' portuale e recepiti nella risposta alla suesposta interrogazione n. 4-00325) stanzialmente smentito alcune formulazioni dello stesso ente; inoltre la diffusione oltre ogni misura agli organi di stampa, da parte dell'Autorita' portuale, di questi dati parziali e faziosamente distorti, in quanto non rispondenti alla realta', ha alimentato un battage «mediatico» tale da indurre addirittura all'apertura di un'indagine giudiziaria; va aggiunto tra l'altro, che recentemente il Presidente dell'Autorita' portuale, nonostante le cautele prospettate al riguardo dall'Avvocatura dello Stato, ha con vera e propria ostinazione indotto il Comitato portuale ad aprire un procedimento in auto-tutela per l'annullamento d'ufficio delle delibere istitutive della «Bari Porto Mediterraneo», con il rischio di sconvolgere l'attuale assetto organizzativo dei servizi passeggeri nello scalo barese, e per di piu' esporre l'Autorita' portuale, e conseguentemente l'erario, alle inevitabili richieste risarcitorie da parte dei soci della B.P.M. gravemente danneggiati da questo irragionevole conflitto generato dallo stesso presidente; le conseguenze prevedibili e penalizzanti di quanto predetto, rischiano di generare una gravissima crisi economica ed occupazionale, in quanto se dovesse deliberarsi l'auto-tutela, i principali operatori del porto di Bari resterebbero esclusi dalla gestione dei servizi pubblici in questione nel Porto di Bari e verrebbero surrogati da nuovi soggetti probabilmente del tutto estranei e lontani dalla vita dello scalo e dallo stesso territorio barese; a tale proposito e' importante evidenziare un intervento volto a mediare l'intera vicenda anche da parte del Partito Democratico cittadino di Bari, che ha chiesto al Sindaco di promuovere un «tavolo di mediazione e di confronto nell'interesse della citta' e dei lavoratori dell'area portuale», paventando il rischio che in caso di avvio del procedimento di auto-tutela da parte dell'Autorita' portuale di Bari, la gestione delle attivita' del servizio portuale subiscano evidenti e negative ripercussioni sul piano occupazionale con un impatto devastante per l'intera economia cittadina -: se non ritenga urgente ed opportuno accertare in primo luogo la realta' dei fatti esposti in premessa, attraverso un'accurata e meticolosa verifica, al fine di confrontare le discutibili e contorte informazioni rese dall'Autorita' portuale rispettivamente con i dati, documentalmente provati e forniti dalla societa' Bari Porto Mediterraneo; se non ritenga altresi' urgente ed opportuno rappresentare all'Autorita' portuale di Bari, sottoposta per legge alla vigilanza del Ministero interpellato, l'estrema gravita' della via intrapresa contro la societa' Bari Porto Mediterraneo, ovvero il procedimento di auto-tutela riportato in premessa, la cui applicazione comporterebbe rilevanti oneri per lo stesso ente portuale; come valuti il comportamento del Presidente dell'Autorita' portuale di Bari, in considerazione anche dell'irragionevole ritardo con cui e' intervenuto sull'intera vicenda, stabilito che egli e' in carica dal dicembre 2005 e che, inoltre, ha personalmente presieduto la Bari Porto Mediterraneo dal giugno del 2006 al giugno del 2007 senza adottare, nella sua duplice veste di presidente dell'Autorita' portuale e di Presidente della societa' medesima, alcuna iniziativa contro provvedimenti che ora invece (ad oltre 4 anni dalla loro emanazione) si pretenderebbe di annullare; quali valutazioni intenda altresi' esprimere posto che l'avvio del procedimento di autotutela e', a parere degli interpellanti, privo di sostanziale fondamento giuridico, essendo ancorato ad interpretazione del tutto opinabile della normativa, che mai potrebbe giustificare un atto cosi' radicale come l'annullamento d'ufficio, senza corrispondere a nessun effettivo interesse pubblico, ma anzi incidendo negativamente sull'operativita' del porto ed esponendo inoltre un ente pubblico ad inevitabili e consistenti azioni risarcitorie; quali iniziative urgenti intenda infine intraprendere, nell'ambito delle sue competenze, affinche' la situazione di evidente conflitto tra l'Autorita' portuale e la Bari Porto Mediterraneo possa trovare adeguate soluzioni, al fine di rilanciare l'attivita' e lo sviluppo dell'intera area del Porto marittimo del capoluogo pugliese, considerato quanto esposto in premessa che evidenzia il rischio di gravissimi danni economici ed occupazionali per l'intera area portuale e la stessa citta' di Bari. (2-00233) «Di Cagno Abbrescia, Bocchino».
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI 
20081127 

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