"REBUFFA GIORGIO (FORZA ITALIA)" . . "INTERPELLANZA 2/00206 presentata da PARENTI TIZIANA (FORZA ITALIA) in data 19960926" . . "0"^^ . . "2/00206" . "19960926-" . . . "INTERPELLANZA 2/00206 presentata da PARENTI TIZIANA (FORZA ITALIA) in data 19960926"^^ . "2014-05-15T09:25:39Z"^^ . . "INTERPELLANZA" . "I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro di grazia e giustizia, per sapere - premesso che: da articoli di quotidiani e da servizi giornalistici diffusi sulle televisioni nazionali legati al nuovo scandalo politico-giudiziario legato agli appalti delle Ferrovie dello Stato emerge che il finanziere Pierfrancesco Pacini Battaglia, nel corso di conversazioni ambientali intercettate dagli organi procedenti, ha pronunciato le seguenti frasi: \"....io sono uscito da mani pulite solo perche' si e' pagato.... quelli piu' bravi di noi non ci sono nemmeno entrati, forse se io avessi studiato la strada prima non sarei nemmeno entrato in mani pulite ....\" (conversazione del 10 gennaio l996 con Enrico Mineri); \"... mi sono fatto archivia' una pratica a Milano ieri ...\" (conversazione del 23 febbraio 1996 con Pier Francesco Guarguaglini); con riferimento al rischio che nei confronti del medesimo Pacini Battaglia potesse riaprirsi l'inchiesta Enimont, \"... se m'anno indagato mi avranno indagato come m'avranno indagato altre cinquanta ... sessanta ... persone settanta persone ... anzi se vuoi l'esattezza centoquarantuno ... mi dava noia se fosse stata una cosa ex nuova se fosse venuta da ... dalla Boccassini, cioe' se la Boccassini avesse preso le carte Eni ... le carte Enimont ... io sono stato chiamato da questo Maggiore e poi so' stato prosciolto... non me mi hanno chiamato... ma io m'hanno chiamato qui a Roma nel giugno... cioe'... cioe' e' impossibile che se questa pratica ritorni a Milano la Boccassini non mi voglia un po' guardare e' ovvio che mi guardi... se se non mi guardasse sarebbe un'irregolarita' per lei... ma credo che stiano attentissimi nei miei confronti ... il pool a Milano ... non son convinto di essere tanto non difeso da Borrelli e company... cioe' lo puo' fa anche all'insaputa di Borrelli una matta come lei ma ... cioe' come sono difeso a Milano dal pool sono difeso da Salamone a Brescia ... cioe' il loro equilibrio ... io sono uno che .. vivo nell'equilibrio de dell'equidistanza tra i due poli ... anche perche' loro, qualche cosina so, di loro pool e Salamone uguale...\" (conversazione con Rocco Trani del 23 febbraio 1996); il pool di magistrati inquirenti presso la procura della Repubblica di Milano avrebbe riservato a Pierfrancesco Pacini Battaglia, implicato nelle indagini giudiziarie di Tangentopoli, un \"trattamento\" processuale sensibilmente favorevole rispetto a quello applicato ad altri indagati, tanto che lo stesso giudice delle indagini preliminari presso il tribunale de La Spezia, autore di provvedimenti applicativi di misure coercitive nei confronti di indagati nello scandalo Ferrovie dello Stato, ha scritto: \"per quanto riguarda i fatti che lo vedono indagato e imputato a Milano, egli si evidenzia, in particolare (anche se il suo ruolo in tale sede non e' stato completamente chiarito), come \"collettore\" di tangenti somministrate dall'Eni a democrazia cristiana e partito socialista italiano ... Pierfrancesco Pacini Battaglia era stato identificato gia' dal 17 febbraio 1993, ma in quel momento si sarebbe trovato in una clinica svizzera. Per tale ragione era stato dato corso a \"lunghe e complesse trattative\". Il giorno 10 marzo il Pacini si era presentato spontaneamente ai magistrati milanesi accompagnato dall'avvocato Giuseppe Lucibello. Gli veniva notificata un'ordinanza di custodia cautelare ma, dopo essere stato interrogato per l'intera giornata, veniva rimesso in liberta'. Le sue dichiarazioni nei confronti dei vertici Eni erano andate a sommarsi a quelle di Paolo Ciaccia e Silvano Larini\" (pag. 2 dell'ordinanza in data 14 settembre 1996); \"...le conversazioni (intercettate) evidenziano chiaramente che per l'attivita' corruttiva attraverso l'utilizzo di \"fondi neri\" per ottenere tali appalti (del gruppo Eni) vengono pagate tangenti a funzionari dell'Ente pubblico, come erano gia' state corrisposte in passato. Anche nel caso dei Minemi appare estremamente evidente che il rapporto illecito perdura da molto tempo e che questi erano stati \"salvati\", nel contesto di pregresse vicende giudiziarie\" (pag. 55 dell'ordinanza in data 14 settembre 1996; relativamente all'indicazione, da parte di Pacini Battaglia, di un'archiviazione ottenuta a Milano (\"mi so' fatto archivia' una pratica a Milano ieri ...\"); \"appariva evidente dalle conversazioni soprariportate che Pierfrancesco Pacini Battaglia avesse attuato e stesse attuando un'attivita' tesa ad ottenere l'archiviazione di processi che riguardavano se stesso ed i suoi \"amici\", utilizzando verosimilmente magistrati corrotti\" (pag. 7 dell'ordinanza in data 17 settembre 1996); con riferimento al fatto che Pacini Battaglia fosse pienamente al corrente di un'importante indagine condotta dalla procura di Milano, \"... Pierfrancesco Pacini Battaglia appare a conoscenza di molti particolari dell'indagine presso la procura della Repubblica di Milano su Renato Squillante ed altri. Cio' molto prima che, con l'arresto del magistrato, la notizia comparisse sui giornali... . Il tutto non puo' che essere il frutto delle approfondite entrature di Pierfrancesco Pacini Battaglia nel mondo della Magistratura e delle Forze di Polizia, ai livelli piu' elevati\" (pag. 32 dell'ordinanza in data 17 settembre 1996); come risulta da un articolo apparso su Il Giornale del 22 settembre l996, il 19 novembre 1993 il finanziere Sergio Cragnotti, ex amministratore delegato di Enimont denuncio' dinanzi al pool della Procura di Milano di aver ricevuto una tangente di 5 miliardi spartita con Gardini e Necci, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, il quale avrebbe dato disposizioni per accreditare la somma in un conto gestito da Pacini Battaglia; dalle intercettazioni della magistratura spezzina, risulta che Pacini Battaglia abbia pagato anche Pio Pigorini presidente pro tempore della Snam spa arrestato nello scandalo Enimont: \"...i 100 milioni dati a Pio quando siete andati la' a Santo Stefano per la caccia... li ha segnati? Si devi segnarti che devo dargliene altri 100\" (conversazione del 3 gennaio 1996 con la segretaria Eliana Pensieroso); a proposito della vicenda Enimont il giudice delle indagini preliminari presso il tribunale de La Spezia osserva che: \"il ruolo di Pacini Battaglia evidenziatosi nelle indagini condotte dall'autorita' giudiziaria di Milano e' emerso solo parzialmente e la sua \"collaborazione\" e' stata meramente strumentale e rivolta esclusivamente a rendere dichiarazioni tese a limitare i danni (pag. 8 dell'ordinanza in data 14 settembre 1996); dagli elementi sopra indicati emerge il grave sospetto che tra i magistrati \"corrotti\" dall'organizzazione politico-criminale facente capo al Pacini Battaglia vi possano essere anche appartenenti alla procura della Repubblica di Milano; tale sospetto sembra confermato dalle espressioni inequivoche del Pacini Battaglia, pronunciate peraltro nel corso di colloqui riservati e nella piena convinzione di non essere ascoltato; in particolare, le allusioni esplicite a pagamenti (\"io sono uscito da Tangentopoli perche' si e' pagato\"), ad archiviazioni (\"mi sono fatto archivia' una pratica a Milano ieri ..\"), a collusioni (\"... sono difeso dal pool\"), e alla conoscenza di segreti compromettenti (\"... qualche cosina so di loro pool\"), lasciano ritenere che l'influenza di Pacini Battaglia sul pool di inquirenti milanesi sia stata tale da impedire che le indagini milanesi, come quelle romane, potessero identificare le gravi responsabilita' di Pacini Battaglia o dei suoi \"amici\"; peraltro dall'interrogatorio ai pubblici ministeri di Brescia in data 31 ottobre 1995 emerge che a Pacini Battaglia fu consigliato come difensore l'avvocato Lucibello; fu instaurata una lunga trattativa, attraverso lo stesso Lucibello, tra il pool di Milano, e in particolare il suo piu' eminente esponente, e il Pacini Battaglia in Svizzera per evitare l'arresto; questa procedura, a quanto risulta agli interpellanti, sarebbe stata seguita per altri indagati eccellenti dal pool di Milano; l'avvocato Lucibello, di cui e' nota la stretta amicizia con il dottor Di Pietro, e' stato in prima persona o attraverso altri legali \"graditi\" al poll di Milano, il difensore della maggior parte degli indagati di maggior rilievo; il controllo esercitato sul pool milanese dalla lobby politico-affaristica facente capo al Pacini Battaglia, attraverso forme subdole e striscianti di corruzione, appare essersi esteso sino ai vertici del pool milanese: si consideri il riferimento esplicito da parte del Pacini allo stesso Borrelli, formulato, nel, corso di una conversazione, al fine di sottolineare la pericolosita' di un pubblico ministero che potrebbe agire all'insaputa del capo della procura, implicitamente quindi significando che se invece tale pubblico ministero non si sottraesse alla sorveglianza del suo capo, non vi sarebbero problemi di alcun genere -: una volta esperiti i doverosi accertamenti, se i fatti esposti corrispondano al vero, e se sull'intera vicenda si intenda comunque disporre un inchiesta, o subordinatamente un'ispezione, al fine di chiarire episodi che, cosi' come risultano attualmente, appaiono di una gravita' che non ha precedenti nella storia giudiziaria dei paese, anche al fine di evitare intromissioni, interventi o avocazioni nell'indagine condotta dai magistrati de La Spezia da parte di magistrati della procura della Repubblica di Milano, i quali potrebbero agire strumentalmente addirittura al fine di coprire eventuali personali responsabilita' in indagini giudiziarie condotte in modo macroscopicamente \"superficiale\" e \"selettivo\", almeno nei casi concernenti la posizione Pacini Battaglia o di persone a questo legate. (2-00206)" . . "PARENTI TIZIANA (FORZA ITALIA)" .