INTERPELLANZA 2/00105 presentata da SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920701

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic2_00105_11 an entity of type: aic

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri di grazia e giustizia e dell'interno, per sapere - premesso che: da notizie di stampa che hanno poi trovato conferma in sede giudiziaria, e' risultato che: il 26 novembre 1990 la procura militare di Padova apriva un'indagine ipotizzando il reato di "alto tradimento nella specie dell'arruolamento ed armamento al servizio di stato estero" a carico di ignoti, poi individuati, il 16 dicembre 1991, nelle persone di alti ufficiali dei servizi di sicurezza, a carico dei quali veniva altresi' ipotizzato il reato di "banda armata finalizzata all'attentato alla Costituzione"; l'indagine padovana sortiva rilevanti conoscenze in ordine alle attivita' della organizzazione Gladio, particolarmente con le perquisizioni e gli accertamenti documentali, effettuati dai sostituti procuratori militari dottor Benedetto Roberti e Sergio Dini, il 13 e 14 giugno 1991 e il 13 settembre 1991 negli archivi dei Sismi e nell'ufficio centrale sicurezza (U.c.si), dove venivano acquisite importanti prove della estraneita' di stay behind alla struttura Nato, nonche' la documentazione relativa alla nota esercitazione Delfino (azione sotterranea e clandestina, di "controllato e vivo realismo", effettuata "in termini concreti", mediante infiltrazione provocazione e reazioni in ambienti e movimenti dell'opposizione politica e sindacale, con uso di interi contenitori di armi anche pesanti, radio, medicinali ecc. al di fuori di qualsiasi ipotesi di occupazione militare del territorio nazionale"); tra la procura militare di Padova e la procura della Repubblica di Roma - che procedeva, nelle persone dei sostituti dottor Nitto Palma e Franco Ionta, ad altra indagine sulla struttura "Gladio" - insorgevano ripetuti contrasti ampiamente riportati dalla stampa (vedere per tutti Panorama 14 aprile 1991, articolo "Giu' le mani dagli scheletri"; l'Espresso 27 ottobre 1991, articolo "Dicevate che era legittima?"; Panorama 23 febbraio 1992, articolo "Requiem per Gladio", occhiello "Magistratura - retroscena di uno scontro", sommario "Procura di Roma contro giudici militari di Padova. Per tutelare i segreti dello Stato o per coprirli per sempre?", con una retrospettiva di quei conflitti); il SISMI, che sin dal 17 giugno 1991 (nota informativa al Ministro della difesa e al CESIS) si era attivato per sollecitare iniziative disciplinari contro il dottor Roberti, il 30 luglio 1991 trasmetteva alle predette autorita' una nota riservata, a firma del Generale Lucarini, in cui, prospettato per la prima volta un collegamemto tra le attivita' di indagine del dottor Roberti e le iniziative pubblicistiche del direttore dell'agenzia di stampa "Punto Critico", Vincenzo Pugliese, riservava al Ministro - una volta conosciuto, in palese violazione del segreto istruttorio, l'esito delle deposizioni dei funzionari del servizio citati come testi dal dottor Roberti sempre nell'ambito dell'inchiesta Gladio - "possibili iniziative" a carico dello stesso; il 21 agosto 1991 giungeva alla procura della Repubblica presso la pretura di Roma denuncia di furto domiciliare in danno del colonnello Luigi Guidotti, ufficiale del SISMI, e il relativo procedimento veniva assegnato al sostituto procuratore dottor Adolfo Di Virginio in deroga agli ordinari meccanismi di assegnazione (il dottor Di Virginio, non inserito nel programma di assegnazione dei procedimenti - sigla GEN - e' addetto alla fascicolazione delle notizie di reato e si occupa dei soli procedimenti di immediata definizione - sigla DIV -); il 25 settembre 1991, il Ministro della difesa promuoveva azione disciplinare contro il dottor Roberti in relazione alle indagini da lui svolte presso l'U.c.si e presso il SISMI il 13 e 14 giugno 1991; pochi giorni dopo, il procuratore della Repubblica di Roma, dottor Giudiceandrea, segnalava alla procura generale militare per il proponimento di una seconda azione disciplinare gli articoli dei quotidiani Il Mattino di Padova del 25 settembre 1991 e il Manifesto del 26, che attribuivano al dottor Roberti dichiarazioni lesive della reputazione di due sostituti della medesima procura della Repubblica di Roma, agevolmente identificabili sulla base di precise notizie di stampa di qualche giorno prima (la Repubblica del 22-23 settembre 1991, articolo "Ufficio Killer del SISMI? la procura di Roma indaga"), nei magistrati dottori Palma e Ionta; per entrambe le azioni disciplinari e' stata emessa, in data 18 giugno 1992, su conforme parere del procuratore generale militare presso la Corte di cassazione, sentenza di proscioglimento; intanto, l'8 ottobre 1991 il dottor Di Virginio, su richiesta della polizia e malgrado l'assenza di seri elementi di collegamento con il furto in casa del colonnello Giudotti, disponeva perquisizione domiciliare nella sede dell'agenzia Punto Critico e nell'abitazione del suo direttore Vincenzo Pugliese, lo stesso che gia' in data 30 luglio il SISMI per la prima volta aveva posto in collegamento con il dottor Roberti; la perquisizione, effettuata l'11 ottobre, conduceva al rinvenimento di documentazione proveniente dai Servizi; e il 14 ottobre il dottor Di Virginio trasmetteva gli atti alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma ipotizzando il reato di cui all'articolo 256 codice penale (procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato); il relativo procedimento veniva assegnato a mezzo di computer al dottor Nitto Palma, cui in data 12 dicembre 1991 veniva affiancato il dottor Ionta, con provvedimento ad hoc del procuratore della Repubblica dottor Giudiceandrea; nell'ambito di tale procedimento venivano disposti pedinamenti ed intercettazioni ambientali e telefoniche, prima a carico del Pugliese, quindi di Walter Bazzanella, ex dirigente del settore informatico dell'U.c.si, in rapporto di amicizia con il Pugliese stesso e notoriamente consulente tecnico del dottor Roberti nell'inchiesta Gladio; in data 31 gennaio 1992 la procura di Roma chiedeva l'archiviazione dell'indagine svolta dai sostituti Palma e Ionta sul caso Gladio, sul quale continuava ad indagare ormai soltanto la procura militare di Padova; in data 3 febbraio 1992, gli stessi sostituti Palma e Ionta estendevano le imputazioni a carico del Pugliese e del Bazzanella al dottor Roberti, accusato poi anche di falso, e proseguivano le indagini malgrado che: a) fossero insorti, come gia' ricordato, numerosi contrasti tra le linee di indagine delle due procure, sfociati anche in conflitti personali tra i due sostituti romani e il dottor Roberti; b) agli inizi di ottobre 1991 il dottor Giudiceandrea avesse segnalato per l'esercizio dell'azione disciplinare la pretesa intervista del dottor Roberti, ritenuta lesiva della reputazione dei due sostituti, nella quale si attribuiva ai medesimi la fuga di notizie circa le indagini sulla sezione K di Gladio; c) a fine gennaio 1992, in base ad acquisizioni fatte nel corso del procedimento disciplinare in questione, fosse stato trasmesso al dottor Giudiceandrea dal procuratore generale militare un rapporto di possibile violazione del segreto istruttorio proprio sulla sezione K da parte di uno dei sostituti della procura di Roma, rapporto fondato sugli elementi acquisiti attraverso l'esame del dottor Roberti; d) in data 6 febbraio 1992 il dottor Giudiceandrea, avesse trasmesso detto rapporto alla autorita' giudiziaria di Perugia, competente per le indagini penali a carico di magistrati romani; il 5 febbraio 1992, il Bazzanella veniva controllato e successivamente tratto in arresto all'arrivo a Roma proveniente da Padova dove si era recato a conferire con il dottor Roberti per un supplemento di consulenza; il 17 febbraio 1992 veniva applicato da Palermo a Padova il sostituto procuratore militare dottor Messina, che il 24 successivo in aperto dissenso con i sostituti Roberti e Dini, inviava l'inchiesta su Gladio per competenza territoriale a Roma, riprendendo servizio a Palermo il 17 marzo successivo; il 21 marzo 1992 i sostituti Palma e Ionta chiedevano il rinvio a giudizio del Roberti, e degli altri imputati, con una richiesta fondata prevalentemente su intercettazioni telefoniche e ambientali di cui omettevano la prescritta trascrizione, nonostante le sollecitazioni della difesa; nel rispetto del principio del giudice naturale, l'inchiesta avrebbe dovuto essere giudicata dai Gip dottor Siotto e dottor Meschini, abbinati per disposizione generale degli uffici romani al dottor Palma, titolare per assegnazione automatica del procedimento: ed e' invece stata assegnata al dottor Pazienti, abbinato al dottor Ionta, che all'inchiesta era stato aggregato per scelta ad hoc del procuratore capo; all'udienza preliminare del 30 aprile 1992 il dottor Pazienti disponeva il rinvio a giudizio di tutti gli imputati, rigettando tra l'altro l'istanza della difesa di trascrizione delle intercettazioni telefoniche -: se risulti quali siano i meccanismi di assegnazione dei procedimenti presso la procura circondariale di Roma e presso la procura della Repubblica di Roma, e in particolare se i programmi informatici e la loro gestione effettiva siano idonei ad assicurare in ogni caso l'attribuzione automatica dei procedimenti; se nella specie detti meccanismi sono stati rispettati o, in caso di deroghe, quali siano le ragioni che le giustificano; per quali ragioni il procedimento in questione non sia stato assegnato in sede di udienza preliminare ad uno dei giudici abbinati al dottor Palma, titolare originario dell'inchiesta, e sia stato invece assegnato al dottor Pazienti, abbinato al dottor Ionta, aggregato all'inchiesta con provvedimento ad personam; se intende esercitare il controllo disciplinare ove risultino violate le regole di assegnazione dei procedimenti nei casi di cui sopra; se non ritenga suscettitile di valutazione disciplinare il comportamento del dottor Palma e del dottor Ionta, i quali, in presenza di "inimicizia grave" nei confronti del dottor Roberti, e comunque di evidenti gravi ragioni di convenienza, hanno omesso di esercitare - in violazione di doveri che la stessa relazione al codice processuale prospetta come fonte di responsabilita' disciplinare - la facolta' di astensione prevista dall'articolo 52 c.p.p; se non ritenga suscettibile di valutazione disciplinare il comportamento del dottor Giudiceandrea, superiore gerarchico dei predetti magistrati, che ha omesso di provvedere alla loro sostituzione all'udienza preliminare, in presenza delle suindicate ragioni di incompatibilita', secondo il disposto dell'articolo 53 c.p.p; se non ritenga suscettibile di valutazione disciplinare il comportamento dei magistrati che, in violazione del dovere di cui all'articolo 124 c.p.p., non hanno rispettato il procedimento previsto dall'articolo 268 c.p.p., omettendo la trascrizione delle intercettazioni telefoniche, anche dopo la richiesta della difesa; quale e' lo stato del procedimento su Gladio trasmesso il 24 febbraio 1992 alla procura militare di Roma, e se siano pervenuti riscontri alle indagini gia' svolte ai sostituti Roberti e Dini o siano state attivate ulteriori indagini dalla procura militare di Roma, nuova titolare dell'inchiesta; piu' in generale, a quali criteri il Ministro di grazia e giustizia intenda ispirare l'esercizio della facolta' attribuitagli dalla Costituzione di promuovere l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati. (2-00105)
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INTERPELLANZA 2/00105 presentata da SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19920701 
INTERPELLANZA 
VIOLANTE LUCIANO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
CORRENTI GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
RODOTA' STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
D'ALEMA MASSIMO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
BOATO MARCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
DOLINO GIOVANNI (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
GALASSO ALFREDO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
MAGRI LUCIO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
MAIOLO TIZIANA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 
NOVELLI DIEGO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) 
PAISSAN MAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
RUTELLI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) 
COLAIANNI NICOLA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
FINOCCHIARO FIDELBO ANNA MARIA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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SENESE SALVATORE (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 

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