. "PIFFARI SERGIO MICHELE (ITALIA DEI VALORI)" . . . "PORCINO GAETANO (ITALIA DEI VALORI)" . "BORGHESI ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)" . . "MOZIONE 1/01123 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120906" . . . "PALAGIANO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)" . . . "MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI)" . "ZAZZERA PIERFELICE (ITALIA DEI VALORI)" . . . "MOZIONE" . . . . . "MOZIONE 1/01123 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120906"^^ . "PALOMBA FEDERICO (ITALIA DEI VALORI)" . "MONAI CARLO (ITALIA DEI VALORI)" . "PALADINI GIOVANNI (ITALIA DEI VALORI)" . . . "NAPOLI ANGELA (FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO)" . "DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI)" . . . . "DONADI MASSIMO (ITALIA DEI VALORI)" . "DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)" . . . "ROTA IVAN (ITALIA DEI VALORI)" . "FORMISANO ANIELLO (ITALIA DEI VALORI)" . . . "20120906-20120926" . . "FAVIA DAVID (ITALIA DEI VALORI)" . "Atto Camera Mozione 1-01123 presentata da ANTONIO DI PIETRO testo di giovedi' 6 settembre 2012, seduta n.681 La Camera, premesso che: presso il tribunale di Palermo e' in corso un procedimento penale sulla cosiddetta trattativa tra pezzi di Stato e uomini delle istituzioni con la mafia nel biennio 1992-1994, contrassegnato dagli attentati in Sicilia, a Roma e a Firenze; l'inchiesta, chiusa dai pubblici ministeri di Palermo a meta' di giugno 2012, non e' la prima che fa emergere la collusione tra lo Stato e la mafia. Infatti, nel 1998, la sentenza della corte d'assise di Firenze sulle stragi del 1993 certifico' che i colloqui degli allora ufficiali del Ros dei carabinieri Mori e De Donno con l'ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino «avevano tutte le caratteristiche per apparire come una \"trattativa\", e l'effetto sui capi mafiosi fu quello di convincerli, definitivamente, che la strage era idonea a portare vantaggi all'organizzazione». I giudici di Firenze si spinsero a ipotizzare che i contatti carabinieri-Ciancimino avessero aperto la via all'arresto di Toto' Riina, al prezzo di «sostanziali concessioni ai mafiosi», ad esempio, e' risaputo oggi, l'allentamento del cosiddetto «carcere duro». E scrissero: «Questa eventualita' fa rabbrividire ogni persona avveduta, ma e' inidonea a influenzare questo giudizio che non concerne i contraenti dalla parte di qua di questo ipotetico contratto illecito, ma coloro che, del contratto, sarebbero stati i beneficiari». I contraenti dalla parte di qua sarebbero gli ufficiali dell'Arma e i loro eventuali mandanti politici; i beneficiari, invece, i boss mafiosi, processati e condannati in quella circostanza; i pubblici ministeri di Palermo ritengono di aver composto un altro pezzo del complesso mosaico chiedendo il giudizio anche per alcuni di coloro che stavano «dalla parte di qua», cioe' gli uomini dello Stato: Mario Mori, Giuseppe De Donno, Antonio Subranni, Calogero Mannino, Marcello Dell'Utri. Accusati, ai sensi degli articoli 338 e 339 del codice penale, di «minaccia o violenza a un corpo politico dello Stato», per aver rafforzato la volonta' ricattatoria dei mafiosi nei confronti del Governo. L'accusa formulata dai pubblici ministeri di Palermo da' corpo all'ipotesi avanzata dai giudici di Firenze, che s'erano dovuti fermare agli imputati «della parte di la'», i rappresentanti di Cosa nostra (Toto' Riina, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella, Bernardo Provenzano, Nino Cina'); sono stati, inoltre, indagati per false informazioni ai pubblici ministeri Giovarmi Conso e Giuseppe Gargani, e per falsa testimonianza Nicola Mancino; considerato il reato contestato, e' certamente un atto doveroso la costituzione di parte civile del Governo nel procedimento relativo alla trattativa Stato-mafia. Il Governo e', infatti, parte lesa e, come tale, puo' esercitare, secondo la legge, la facolta' riconosciuta alle parti lese di costituirsi parte civile; a giudizio degli interroganti nel caso specifico tale facolta' e' un dovere. Una decisione in senso contrario sarebbe un grave gesto di disinteresse e incuria nei confronti dello Stato e la dichiarazione che le massime istituzioni dello Stato sono indifferenti, se non contrarie, all'accertamento della verita'; l'udienza preliminare del processo di Palermo e' stata fissata per il 29 ottobre 2012; nel corso della seduta della Camera del 5 settembre 2012, rispondendo ad una interrogazione a riposta immediata (3-02450), il Ministro dei rapporti con il Parlamento ha dichiarato che: «il Governo si e' reso parte attiva per accertare se si siano verificati i presupposti formali per intraprendere le iniziative per acquisire i dati indispensabili e formulare le valutazioni giuridiche necessarie per assicurare l'ammissibilita' della costituzione diparte civile. E stata pertanto formulata apposita richiesta di notizie all'Avvocatura dello Stato, che ricordo essere la destinataria ex lege delle notifiche agli organi di Governo. La risposta e' stata nel senso che nessun avviso, ai sensi dell'articolo 419 del codice di procedura penale, risulta ancora notificato per ordine del tribunale di Palermo sulla base della richiesta di rinvio a giudizio richiamata dagli interroganti. Ne discende che, poiche', come e' ben noto, la costituzione di parte civile potra' avvenire solo a seguito di fissazione dell'udienza preliminare, che non puo' essere evidentemente sostituita da notizie di stampa, le valutazioni attinenti alla costituzione di parte civile saranno assunte dal Governo una volta pervenuti gli avvisi di tale udienza, e comunque entro i termini fissati dall'articolo 79 del codice di procedura penale.»; in realta', ai sensi di legge, la parte lesa si puo' costituire sin dall'udienza preliminare, e cio' perche' la legge vuole dare la possibilita' a chi si sente leso di potere intervenire sin dalla prima fase processuale, per produrre memorie, istanze, conclusioni, perche', sentendosi leso, vuole essere risarcito; se si vuole l'accertamento della verita', il Governo non ha bisogno di una notifica per impegnarsi in tal senso,\nimpegna il Governo\n\nad autorizzare la costituzione di parte civile dello Stato, da proporsi gia' nell'udienza preliminare, nel procedimento penale in corso presso il tribunale di Palermo, relativo alla trattativa Stato-mafia, in cui il Governo e' parte lesa. (1-01123) «Di Pietro, Donadi, Borghesi, Evangelisti, Granata, Angela Napoli, Di Biagio, Lo Presti, Palomba, Messina, Barbato, Cimadoro, Di Giuseppe, Di Stanislao, Favia, Aniello Formisano, Monai, Mura, Paladini, Palagiano, Piffari, Porcino, Rota, Zazzera»." . "2014-05-14T23:14:39Z"^^ . "EVANGELISTI FABIO (ITALIA DEI VALORI)" . "1"^^ . "MURA SILVANA (ITALIA DEI VALORI)" . "LO PRESTI ANTONINO (FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO)" . "DI BIAGIO ALDO (FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO)" . "1/01123" . . . "CIMADORO GABRIELE (ITALIA DEI VALORI)" . "DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI)" . "BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI)" . "GRANATA BENEDETTO FABIO (FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO)" . . .