MOZIONE 1/00373 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100601

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Atto Camera Mozione 1-00373 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI testo di martedi' 1 giugno 2010, seduta n.330 La Camera, premesso che: dal secondo dopoguerra e' in atto nel mondo la piu' grande espansione demografica, urbana ed economica della storia, secondo un modello di produzione e consumo che ha provocato anche conseguenze negative, come quelle ecologiche, sempre piu' ingovernabili se non intervengono politiche di riequilibrio a partire dalla decrescita demografica su scala globale e dall'uso parsimonioso delle risorse non riproducibili; secondo le stime delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale arrivera' a toccare la soglia dei 7 miliardi nel 2010 e dei 9 miliardi nel 2050; la maggior parte dell'incremento si verifichera' nei Paesi del sud del mondo, dove la popolazione potrebbe passare dagli attuali 5,6 miliardi ai 7,9 miliardi nel 2050. All'opposto, si prevede che in Occidente la popolazione diminuira' in modo minimale, passando da 1,23 a 1,28 miliardi, evitando un calo di 1,15 miliardi solo grazie all'apporto dei migranti; si stima inoltre che dal 2009 al 2050 ogni anno, 2,4 milioni di migranti arriveranno in Occidente; tali cifre sottolineano l'urgenza di consentire una crescita sostenibile della popolazione e di riconoscere anche nei Paesi del sud del mondo il diritto alla salute della donna e il diritto alla liberta' di scelta, a una maternita' libera, consapevole e informata, come in parte avviene nei Paesi occidentali; lungi dall'implicare politiche di controllo della popolazione, tali diritti presuppongono invece il diritto all'educazione sessuale e riproduttiva di uomini e donne, liberi e libere da ogni forma di discriminazione, coercizione e violenza, come riconosciuto in strumenti internazionali firmati anche dall'Italia; come documenta l'Aidos, duecento milioni di donne nei Paesi in via di sviluppo non possono ancora accedere ai contraccettivi, e la quota di aiuti destinati a una seria ed efficace campagna di pianificazione e' passata dal 55 per cento al 5 per cento; il rapporto 2009 dell'Unfpa (United Nations population fund), Fondo delle Nazioni Unite che si occupa del diritto alla salute, delle pari opportunita' e della riduzione della poverta', ha documentato come il dissesto ambientale, con le inevitabili ripercussioni climatiche, vada direttamente collegato alla sovrappopolazione e come siano piu' le donne che gli uomini ad essere colpiti dai disastri naturali secondo i dati relativi a quelli accaduti in 141 Paesi tra il 1981 e il 2002; «il senso comune», continua il rapporto, «suggerisce che un clima in continuo cambiamento avra' ripercussioni sulle societa' e sugli individui, in particolar modo su chi e' piu' a rischio, esacerbando le disuguaglianze esistenti. Gli scienziati, inclusi gli autori dei rapporti del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici, riconoscono che l'importanza della velocita' e della portata della recente crescita demografica incidera' sull'aumento delle future emissioni di gas serra. Una crescita demografica piu' lenta, sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, puo' facilitare il compito di portare le emissioni globali in equilibrio con l'ambiente nel lungo periodo e consentire l'adattamento ai cambiamenti in corso. Tuttavia, l'impatto del rallentamento dell'incremento demografico dipendera' dal trend futuro dei modelli economici, tecnologici e di consumo mondiali»; secondo i dati FAO, in concomitanza con la crescita del prezzo del petrolio nel quadriennio 2004-2008, seguito dalla crisi economica nella quale ancora ci si trova, il livello di denutrizione ha iniziato ad aumentare di nuovo dopo decenni di decrescita continua che conosce oggi il tragico picco storico di 1,02 miliardi di persone che soffrono di fame nel mondo; uno degli eventi cruciali del nostro tempo e' il picco del petrolio che indica la necessita' della fine del paradigma economico attuale il cui superamento deve essere governato con la consapevolezza che il flusso di energia e materiali deve ridursi rispetto ai consumi, dove essi sono «bulimia nevrotica», e rispetto alla popolazione, dove i consumi sono da fame; dopo l'esito del vertice sul clima di Copenaghen (COP15) occorre rilanciare un approccio globale ai problemi ambientali che riconosca alla questione demografica la dovuta centralita', impegna il Governo: a promuovere in sede internazionale una migliore comprensione delle dinamiche demografiche, della condizione femminile, della salute sessuale e riproduttiva nell'ambito delle discussioni sulla situazione generale ambientale; ad assumere iniziative per finanziare pienamente i servizi di pianificazione familiare, inclusi i moderni metodi contraccettivi, e consentirne l'accesso alle fasce sociali con reddito piu' basso; ad operare in modo che aumenti la consapevolezza del ruolo delle dinamiche della popolazione e dei rapporti di genere nell'attenuazione del cambiamento climatico; a prepararsi da subito ad affrontare e gestire le previste migrazioni di popolazione; a prendere in considerazione le differenze di genere, e quindi l'importanza del ruolo femminile, nell'impegno mondiale per ridurre il dissesto ambientale. (1-00373) «Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Colombo, Lehner, Touadi, Giulietti».
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FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
COLOMBO FURIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
LEHNER GIANCARLO (POPOLO DELLA LIBERTA') 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TOUADI JEAN LEONARD (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
GIULIETTI GIUSEPPE (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) 
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ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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